Oltre 19 km di tracciato, 6 nuovi svincoli, due carreggiate con tre corsie, ma anche 4 viadotti e 3 gallerie artificiali per un progetto da 405 milioni di euro: è la ‘variante’ della Statale 16 da Bari a Mola, destinata a cambiare la viabilità nella zona sud del capoluogo pugliese, coinvolgendo anche i comuni di Triggiano e Noicattaro. Un’opera accolta sin da subito con riserve e ora al centro del dibattito specialmente in relazione ai rischi che il progetto, qualora confermato, potrebbe arrecare all’agricoltura e al paesaggio, in particolare nel territorio di Noicattaro, centro nevralgico della produzione di uva da tavola.
Non a caso è nato proprio qui il Comitato “Territorio e Agricoltura”, presieduto dall’avvocato Lorenzo Madio e volto a tutelare gli interessi espressi da cittadini e agricoltori di Noicattaro nell’ambito della realizzazione della variante della Statale 16.
Secondo quanto riportato nella nota inviata dal Presidente del Comitato agli enti coinvolti, infatti, quella promossa è una “strage di innumerevoli ettari di terra dove uliveti secolari e rigogliose viti fanno dono rispettivamente di prezioso olio e di pregiate uve da tavola varietà primizie”.
Ma non solo: a detta del Comitato, nel computo dei danni collaterali connessi alla costruzione della variante non vanno tralasciati “un ulteriore consumo del suolo e inevitabili scompensi idrogeomorfologici: le complanari e tutte le annesse pertinenze, i ponti, i sottopassi stradali con le ben note problematiche legate agli allagamenti, e quindi al deflusso delle acque piovane, la creazione di innumerevoli relitti fondiari conseguenti alla frammentazione e allo spezzettamento dei grandi poderi”.
A livello stradale, poi, si potrebbero riscontrare problemi di viabilità interna.
“Dalla documentazione pubblicata dall’ANAS non si rileva lo studio degli accessi privati ai terreni, le stradine interpoderali utilizzate per accedere alle diverse aziende agricole sembra che siano state ignorate dai rilevatori. Questo – denuncia il comitato – determinerà sicuramente grandi problemi alla circolazione stradale interna, e forse la successiva realizzazione di ulteriori strade (complanari alla Strada Statale) per consentire il normale accesso alle diverse aziende agricole e di conseguenza ulteriori aumenti del costo di realizzazione dell’opera e ulteriore consumo di suolo”.
Sempre in relazione al settore, i danni investirebbero anche la sfera economica, con ricadute che – sempre secondo il comitato – coinvolgerebbero “tutti coloro che a vario titolo sono impegnati nell’esercizio dell’attività agricola in tutte le sue forme, siano essi datori di lavoro (coltivatori diretti, imprenditori agricoli, imprenditori agricoli professionali) o forza lavoro (fissa o stagionale), soprattutto in considerazione che a ettari di terreni coltivati espropriati corrispondono perdite tanto in denaro, quanto in posti di lavoro, non transitorie e circoscritte al momento, ma definitive, spalmate su un arco temporale infinito”. A titolo esemplificativo – scrivono ancora nella nota – la Perdita Annuale Economica e di Posti di Lavoro ammonterebbe a: 35.000/40.000 euro annuo per ettaro di vigneto di pregiata uva da tavola “Varietà Primizie”; 140 giornate lavorative per ogni ettaro di vigneto (coperto).
Nel complesso – spiega il Presidente – per il Comune di Noicattaro “la variante alla SS 16 provocherà una perdita economica annua per gli agricoltori, proprietari conduttori dei terreni agricoli, di circa 800mila euro all’anno”.
A fronte delle criticità, il Comitato chiede quindi che tutto questo venga evitato. Come? Con la soluzione alternativa che propone l’adeguamento in sede dell’attuale tracciato, con maggiori tutele per l’intero territorio. Questa opzione, oltre a ridurre notevolmente l’impatto ambientale, paesaggistico e archeologico, comporterebbe un consistente risparmio sia in termini di nuovo consumo di suolo che di costi di realizzazione, e soprattutto non andrebbe a interferire negativamente con il sistema della produzione agricola locale.
Di qui la richiesta inoltrata agli organi in indirizzo di essere convocati al fine di meglio illustrare la posizione di tanti agricoltori e cittadini di Noicattaro: “poiché – conclude l’avvocato Madio – il risparmio di un solo ettaro di terreno agricolo e l’attraversamento delle lame costituirebbe un vantaggio per il territorio, l’agricoltura e per tutta l’economia locale”.
Ilaria De Marinis
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