La passione per il cibo e il business correlato ai nuovi consumi passano per il web.
Il digitale risponde ai bisogni di varietà, scoperta e condivisione delle persone in tema di consumo di cibo, generando un incremento della spesa media del 56% e un volume di affari per i ristoranti pari a 50 milioni di euro, in un mercato con un potenziale di 1,77 miliardi di euro su base annua.
Questo emerge da una ricerca dell’Osservatorio Just Eat, azienda di servizi per pasti a domicilio, realizzato in collaborazione con Icrios – Bocconi in occasione del lancio del brand, rinnovato nella mission e nel posizionamento nel mercato del digital food delivery. Un’immagine completamente rinnovata quella di Just Eat, con al centro il tema della varietà e della scoperta emozionante del cibo, con l’obiettivo di creare la più grande food community globale.
L’indagine esplora trend emergenti e nuove abitudini di consumo nell’ambito del digital food delivery, sottolineando come la varietà del cibo e l’impatto economico di questo mercato siano al centro di una nuova era guidata dal digitale.
Dallo studio, condotto su un campione di 16.436 consumatori rappresentativi della popolazione attuale del servizio di digital takeaway, emerge un trend chiaro: il 74% del campione sente forte il bisogno di variare cibo e ristoranti, e scoprirne di nuovi, possibilmente di culture diverse. In particolare il 70% ama variare spesso tipi di cucina per scoprire nuovi gusti e culture, nella maggioranza dei casi “per condividere sapori e cibi diversi con gli amici”. E il 60% ama cambiare spesso piatti ed ingredienti.
L’approccio a tutto ciò passa per internet e smartphone: il 92% del campione considera fondamentale l’aspetto digitale del servizio di Just Eat, che consente di ordinare nei menu di più di 5.500 ristoranti affiliati, in oltre 550 comuni, con un semplice clic (86%), personalizzare i piatti (87%), comunicare allergie/intolleranze (83%), condividere sui social (13%).
Fonte: Ansa