Grape Exhibition: l’innovazione viaggia grazie all’incontro

da Redazione uvadatavola.com

In 150 – tra produttori, studenti di agraria, agronomi e tecnici di campo – hanno deciso di prendere parate alla seconda Grape Exhibition.

L’evento – organizzato dalla collaborazione tra Fruit Communication e Doctor Farmer – che mira a divulgare le ultime innovazioni in fatto di coltivazione di uva da tavola è stato quasi un’esperimento sociale volto ad esercitare la capacità di imparare a vedere nelle aziende altrui il bello e il buono, invece che quello che non funziona. Un esercizio davvero complesso, se si pensa al comparto produttivo dell’uva da tavola fortemente parcellizzato. 

L’attenzione, durante questa seconda giornata di campo – svoltasi mercoledì 21 luglio -, è stata puntata tutta sui temi del “Residuo Zero“, della “nutrizione senza l’uso della chimica” e sulle varietà “Arra“. Questa volta è stata l’azienda Agricola Pavone a spalancare i cancelli della sua azienda per accogliere, tra grappoli d’uva e barbatelle, i tanti interessati alle tematiche.

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All’ombra di un vigneto della varietà Arra30, con i grappoli spuntati e le bacche oblunghe e quasi perfettamente indorate per la raccolta, si è tenuta la staffetta tra i tre diversi relatori.

 

L’agronomo Giandomenico De Mola – consulente di controllo qualità nel settore agroalimentare, per le produzioni di verdure, ciliegie e uva da tavola – ha spiegato:
In che modo e perché certificare le proprie produzioni a Residuo Zero, le grandi potenzialità di questa certificazione dal punto di vista del bacino di consumatori, l’importanza di poter proporre un marchio di facile comprensione per il consumatore medio, attento al cibo che mangia.  

Franco Gentile, tecnico di campo esperto in biologico, ha raccontato la sua esperienza di conduzione di alcuni vigneti ad uva da tavola. Franco ha affermato che una delle maggiori complessità è stata quella legata alla gestione dell’oidio, soprattutto nel tarantino. Gentile ha concluso dicendo che per poter ottenere uva da tavola residuo zero bisogna innanzitutto valutare l’areale nel quale sorge il vigneto e la varietà. Inoltre Risulta fondamentale possedere, oltre che una visione strategica della difesa, una struttura del vigneto capace di garantire delle condizioni climatiche in grado di scoraggiare il patogeno.

L’agronomo Maurizio Simone – Doctor Farmer – ha presentato le varietà del breeder internazionale Arra, mostrando agli astanti sia la varietà Arra30, che Arra32. L’agronomo ha poi anche parlato della necessità di alimentare il microbiota del suolo per ottenere produzioni di qualità.

 

Infine hanno preso la parola i referenti delle aziende partner: 

  • Abomin,
  • Algaenergy,
  • Berardi,
  • Gowan Italia e
  • Gobbi.

Dopo due anni in cui gli aggiornamenti professionali si sono tenuti on-line, queste due giornate hanno creato un clima di scambio favorendo la circolazione delle informazioni e delle ultime novità per il comparto. Da entrambe le giornate è poi emersa la necessità di aderire alla CUT – la Commissione italiana Uva da Tavola –  per poter avere una maggiore forza “contrattuale” con la GDO e riuscire a fare azione di lobby con le amministrazioni locali e nazionali al fine di aprire nuovi sbocchi commerciali per l’uva Made in Italy.

 

Autore: Teresa Manuzzi
Copyright: uvadatavola.com

 

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