Negli ultimi decenni sono aumentati i cosiddetti ‘food shocks’, cioè le improvvise perdite di raccolti o di bestiame, per la combinazione di eventi climatici estremi e problemi geopolitici.
cibo
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La tendenza è registrata dalla ricerca di Squadrati “Italiani che parlano di cibo: un dibattito infinito” commissionata da Coca-Cola.
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Liberi dagli stereotipi e addirittura, in alcuni casi, più attenti delle donne sul controllare quello che si mangia. Insomma, citando luoghi comuni, non ci sarebbero più gli uomini di una volta.
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Produzione agricola globale è in crescita costante con un livello record nel 2017 per alcuni cereali, tipi di carne, latticini e pesce, ma il calo demografico farà calare la domanda globale di cibo.
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Un modo semplice per migliorare l’umore? Mangiare frutta e verdure fresche e ‘al naturale’ (quindi in alcuni casi possibilmente crude), rispetto che cotte, lavorate o in scatola.
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L’Italia si conferma un punto di riferimento a livello internazionale non solo per la qualità dei suoi prodotti agricoli, ma anche per la sicurezza alimentare.
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L’export agroalimentare italiano si appresta quest’anno ad oltrepassare i 40 miliardi di euro, spinto dalla crescita nelle vendite oltre frontiera di vino, salumi e formaggi con aumenti stimati tra il 7 per il vino e il +9% per i formaggi.
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Flop per le aziende italiane. Bilancio magrissimo per le imprese che ambivano a ritagliarsi una fetta consistente dei fondi europei 2018/20 finalizzati alla promozione e all’informazione sul mercato interno e sui Paesi terzi approvati nell’ambito del regolamento Ue 1144/2014, al secondo anno di applicazione.
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Il 2017 ha visto aumentare considerevolmente il consumo di uva, rispetto al 2016.
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Da ieri, 21 settembre 2017 è entrato in vigore in via provvisioria il Ceta, il trattato di libero scambio tra Unione Europea e Canada. L’accordo, per essere pienamente operativo dovrà essere ratificato dai singoli Parlementi. In Italia il testo arriverà nell’aula del Senato il prossimo 26 settembre.
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Potrebbero arrivare presto le etichette intelligenti che cambiano colore quando il cibo va a male.
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Il ricordo piu’ gettonato delle vacanze è il food selfie con piu’ di un italiano su tre (38%) che ha postato agli amici e conoscenti o sui social fotografie dei piatti consumati al ristorante o preparati in cucina durante le vacanze estive.
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Il ricordo piu’ gettonato delle vacanze è il food selfie con piu’ di un italiano su tre (38%) che ha postato agli amici e conoscenti o sui social fotografie dei piatti consumati al ristorante o preparati in cucina durante le vacanze estive.
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Quali sono i Paesi dove si mangia meglio, al di là del gusto? Fondazione Barilla Center for Food and Nutrition svela i cinque Paesi.
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Con l’arrivo del caldo ‘estivo’ di questi giorni in Italia volano i consumi di frutta e verdura, ma già nei primi mesi dell’anno hanno fatto registrare un balzo record del 9,6% rispetto al 2016.
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Con l’arrivo del caldo ‘estivo’ di questi giorni in Italia volano i consumi di frutta e verdura, ma già nei primi mesi dell’anno hanno fatto registrare un balzo record del 9,6% rispetto al 2016.
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La consapevolezza di evitare gli sprechi alimentari cresce tra i professionisti del Fuoricasa (gestori di bar, ristoranti e hotel), ma le azioni messe in campo non risultano ancora evidenti ai clienti, tanto che l’88% dichiara di non aver mai notato iniziative specifiche.
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La consapevolezza di evitare gli sprechi alimentari cresce tra i professionisti del Fuoricasa (gestori di bar, ristoranti e hotel), ma le azioni messe in campo non risultano ancora evidenti ai clienti, tanto che l’88% dichiara di non aver mai notato iniziative specifiche.
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Record storico nelle esportazioni di prodotti agroalimentari Made in Italy che nel 2017 hanno fatto segnare un balzo del 10%.
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Record storico nelle esportazioni di prodotti agroalimentari Made in Italy che nel 2017 hanno fatto segnare un balzo del 10%.
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Cibi da mangiare in quantità ‘industriali’, senza mai ingrassare. Un sogno? Non esattamente.
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“Nell’Ue vengono sprecate ogni anno 88 milioni di tonnellate di alimenti ma la cosa su cui invito tutti a ragionare è che nei nostri Paesi sviluppati la parte più consistente di spreco alimentare avviene nelle famiglie, il 53%”.
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Il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali rende noto che il Consiglio dei ministri ha approvato, venerdì 17 marzo, lo schema di decreto attuativo che reintroduce l’obbligo di indicare lo stabilimento di produzione o confezionamento in etichetta.
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Gli accordi commerciali siglati dall’UE con il Messico (1997), la Corea del Sud (2011) e la Svizzera (in diversi round dal 1972 al 2010) hanno fatto aumentare le esportazioni di prodotti agroalimentari europei per un valore “di oltre un miliardo di euro e hanno incrementato il valore aggiunto nel settore di 600 milioni di euro”.