L’uso di reti antigrandine in viticoltura è ormai una realtà tecnica ben consolidata. Sperimentazioni condotte, soprattutto in frutticoltura, hanno dimostrato che l’uso di reti colorate (rosse, gialle, blu, perla) modificano l’intensità e lo spettro luminoso, incrementando la quantità di luce diffusa e migliorando la qualità della fotosintesi rispetto alle comuni reti.
Il Prof. D. Neri dell’università Politecnica delle Marche, in collaborazione con il CRA di Turi, ha condotto una sperimentazione su uva Italia per due anni consecutivi, al fine di valutare gli effetti delle reti fotoselettive sull’efficienza fotosintetica della pianta e quindi sulla produttività della vite. Le reti utilizzate sono state quelle di colore rosso e perla confrontate con la rete antigrandine neutra a maglia larga (4×7 mm).
Nei due anni di sperimentazione la rete neutra e quella di colore perla hanno garantito il maggior passaggio di luce sulla vegetazione. Pur registrando una leggera riduzione della fotosintesi netta sotto le reti colorate, le foglie hanno mostrato un maggior benessere come conseguenza di una migliore diffusione della luce e migliori caratteristiche dello spettro luminoso. Durante la prova, inoltre, è stata notata una maggiore traspirazione delle piante coperte con telo rosso.
I risultati più importanti hanno riguardato la qualità, tradotta con un leggero anticipo di maturazione, un maggior contenuto zuccherino e soprattutto, nel secondo anno di sperimentazione, un peso maggiore delle bacche.