In Italia le migliaia di ettari coltivati a vigneti forniscono annualmente un’importante quantità di biomassa legnosa da recuperare e valorizzare per uso termico o termico-elettrico. La normativa, con i decreti legislativi n.152/2006 e 205/2010, classifica le biomasse residuali vergini come combustibile e non più come rifiuti. Si potrebbe, quindi, considerare tali residui come “il petrolio di casa nostra” ampiamente diffuso sul territorio, recuperabile con facilità, che si rinnova ogni anno e che potrebbe realizzare una parziale indipendenza da gasolio e metano.
Recentemente è stata progettata e realizzata una raccogli trinciatrice per produrre un cippato di elevata qualità che si trasforma in “agripellet”, combustibile facile da gestire e da utilizzare rispetto al comune cippato. La raccolta e la trinciatura avvengono con un unico passaggio tra i filari con sarmenti grossolanamente posti centralmente lungo i filari.
Questo modello di macchina, progettato dalla ditta Marev, garantirebbe un’elevata qualità della biomassa, grazie alla possibilità di sollevare le potature senza impurità e frammenti di terra e di ridurle in pezzi con modalità e dimensioni ottimali per una facile e rapida essiccazione, anche nel caso di stoccaggi di dimensioni elevate.
Fonte: Osservatorio Fieragricola