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Attualità

Green Pass anche per i lavoratori agricoli: ecco le regole da rispettare

Dal 15 ottobre scatta anche nei campi l'obbligo del Green Pass. Ecco le norme da seguire per datori di lavoro e dipendenti.

da Redazione uvadatavola.com 14 Ottobre 2021
14 Ottobre 2021
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Dal 15 ottobre scatta anche nei campi l’obbligo del Green Pass, il certificato verde che ogni lavoratore deve esibire, a prescindere dal fatto che l’attività sia al chiuso o all’aperto.  Vediamo dunque quali sono gli adempimenti da rispettare anche in agricoltura.

 

Chi deve esibire il Green Pass in agricoltura

Sono soggetti al controllo tutti i lavoratori dipendenti dell’azienda quale che sia il rapporto di lavoro inclusi i collaboratori (coordinati e continuativi/occasionali), i tirocinanti, i distaccati, i somministrati, i volontari, i soci lavoratori, il Legale rappresentante/Amministratore, i coadiuvanti familiari ed i lavoratori della ditta appaltatrice.

Anche eventuali professionisti che dovessero accedere ai luoghi di lavoro per motivi inerenti alla professione (commercialisti, avvocati, consulenti del lavoro, etc.) devono essere assoggettati a controllo.

 

Atti e documenti che il datore di lavoro è tenuto a predisporre

  • Informativa ai lavoratori per comunicare l’avvio dei controlli dal 15 ottobre 2021 e le modalità con le quali verranno eseguiti. Al fine di organizzare l’attività lavorativa nella comunicazione il datore di lavoro potrà anche richiedere con un preavviso ai lavoratori privi di Green Pass una comunicazione preventiva all’azienda che il lavoratore è obbligato a riscontrare;
  • Lettera di nomina del soggetto delegato al controllo del Green Pass, con l’informativa sulle modalità di controllo;
  • In caso di lavoratore privo di un Green Pass, formale attestazione sottoscritta dal verificatore e lavoratore attestante data e ora e motivo dell’allontanamento. Copia della comunicazione dovrà essere inviata al servizio gestione del personale per le ritenute del caso;
  • Lettera di contestazione disciplinare in caso di accesso di un lavoratore all’interno dei locali aziendali senza il prescritto Green Pass.

 

Chi è esentato dal Green Pass

Fatti salvi i casi previsti dalla legge (ad esempio i clienti dei servizi di ristorazione che accedono all’interno di una struttura ricettiva come un agriturismo) i clienti e gli utenti dei servizi erogati dall’azienda non sono soggetti a controllo.

Sono inoltre esentati dal possesso del green pass i soggetti esentati per motivi di salute dalla vaccinazione ma devono esibire un’idonea certificazione medica (cartacea fino al 30 novembre 2021) resa da: medici vaccinatori dei Servizi vaccinali delle Aziende ed Enti dei Servizi sanitari regionali o dai Medici di medicina generale o Pediatri di libera scelta dell’assistito che operano nell’ambito della campagna di vaccinazione anti-SARS-CoV-2 nazionale.

 

Come controllare il Green Pass

La verifica verrà eseguita utilizzando l’applicazione App VerificaC19 da scaricare sul telefono smartphone.

Qualora l’identità dell’interessato non sia nota al verificatore, questi potrà richiedere l’esibizione di un documento di identità. Il tutto per accertare la corrispondenza dei dati anagrafici del green pass con quelli del documento esibito.

In nessun caso, però,  potranno essere acquisiti e trattati i dati del soggetto controllato. Non si potrà pretendere copia del Green Pass o del documento di identità.

 

Quando e dove effettuare il controllo del Green Pass

I controlli vanno di regola eseguiti giornalmente all’atto dell’accesso in azienda dei soggetti da controllare.

Possono anche essere eseguiti durante la giornata lavorativa ed anche a campione (non inferiore al 30% dei soggetti da controllare a rotazione) ma in questo secondo caso deve essere preventivamente formalizzata la modalità di campionamento.

 

Allontanamento dal posto di lavoro e sanzioni per chi non ha il Green Pass

Il lavoratore che non è in possesso, all’atto del controllo, della certificazione verde (oppure è scaduta o comunque non valida) non potrà essere ammesso al lavoro e verrà considerato assente ingiustificato fino alla presentazione della predetta certificazione e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2021.

Nel caso al lavoratore deve essere formalizzata per iscritto l’indicazione delle ripercussioni normative, contrattuali ed economiche del mancato possesso del Green Pass, invitandolo a rientrare in azienda solo in possesso di un Green Pass in corso di validità.

 

Attenzione:

  • durante il periodo di assenza ingiustificata non sono dovuti la retribuzione né diretta né indiretta o differita;
  • la sospensione comunque non è una sanzione disciplinare;
  • in ogni caso il lavoratore mantiene il diritto alla conservazione del rapporto di lavoro.

Il lavoratore riceverà la sanzione qualora, eludendo i controlli, acceda comunque ai luoghi di lavoro. La sanzione amministrativa potrà andare dai 600 ai 1.500 euro.

Il Prefetto si occuperà delle procedure da svolgere, una volta ricevuta la segnalazione da parte del datore di lavoro. In questo caso inoltre per la violazione commessa il lavoratore è soggetto anche all’avvio di una procedura disciplinare secondo quanto previsto dal contratto collettivo applicato e dalla legge 300/70.

Anche il datore di lavoro è soggetto a sanzione in caso di mancata adozione delle misure organizzative entro il 15 ottobre. Oppure in caso di mancato controllo del Green Pass (sanzione amministrativa da 400 a 1.000 euro).

Anche in questo caso sarà il prefetto ad informare le Forze di polizia, il personale ispettivo dell’azienda sanitaria locale e l’Ispettorato del lavoro.

 

Fonte: Il Punto Coldiretti

 
 
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