Il tribunale egiziano contro gli impianti illegali di uva

Estirpati in Egitto quasi cinque ettari della varietà Early Sweet™ del breeder Grapa Varieties. Sentenza storica per un Paese che si sta impegnando a combattere gli impianti illegali.

da Redazione uvadatavola.com
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Impianti illegali: in Egitto il tribunale della città di Beni Suef ha ordinato lo sradicamento di quasi 5 ettari di vigneto coltivato con uve della varietà Early Sweet™ di Grapa Varieties.

Un viticoltore egiziano ha dovuto dire addio in malo modo il suo impianto illegale di uva. Difatti – pur senza licenza – aveva messo a dimora delle viti della cv Early Sweet™ ; violando così la legge sui diritti di proprietà intellettuale (n. 82 del 2002). Legge ratificata dall’Egitto in seguito all’adesione – nel 2019 – alla Convenzione Internazionale per la Protezione dei Varietà vegetali (UPOV) .

impianti illegali uvaPertanto sono state “platealmente” estirpate circa 9.000 piante. In più al proprietario dell’azienda agricola è stato imposto di sospendere ogni propagazione, vendita, esposizione o esportazione della varietà. Inoltre la legge egiziana punisce la recidiva oltre che con una multa, anche con la reclusione fino ad un anno. 

La sentenza del tribunale in favore dell’allevatore Grapa Company costituisce una decisione storica per l’Egitto, e crea un precedente nel Paese Nord africano.

Che Grapa Company avesse intenzione di perseguire gli impianti illegali in Egitto era nell’aria; infatti già a inizio anno il proprietario di un vivaio ha ricevuto un’enorme multa per aver propagato la varietà Early Sweet™ e averla venduta senza il consenso del breeder. Questo perché il fenomeno degli impianti illegali – in Egitto – sta crescendo sempre più.

Una sentenza storica per l’Egitto 

“Si tratta di una sentenza storica – afferma una fonte di fruitnet.com – poiché è la prima volta che le piantagioni  vengono estirpate “per legge” in Egitto. Da quando l’Egitto ha aderito all’UPOV, il Paese ha lavorato molto per migliorare il clima attorno alla Proprietà Intellettuale in agricoltura e per combattere le violazioni. Tutto ciò avrà un enorme impatto anche sulle esportazioni egiziane, non solo di uva, ma anche di agrumi e fragole durante la prossima stagione”.

Difatti l’Egitto esporta circa 150.000 tonnellate di uva all’anno ed è attualmente il più grande esportatore mondiale di arance fresche. C’è quindi chi pensa che la “rivoluzione” appena cominciata con l’uva da tavola toccherà anche altre tipologie di frutta nel prossimo futuro. 

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L’impegno dell’Egitto nel combattere gli impianti illegali

Il Paese, infatti, sta lavorando da tempo su questo tema. Già l’anno scorso il Ministro dell’Agricoltura egiziano, El-Sayed El-Quseir, ha emesso un decreto per regolamentare l’esportazione di frutta e verdura secondo il quale le aziende agricole e i centri di confezionamento – prima di poter esportare merce all’estero – dovranno essere registrati e valutati.

Ciò ha dato un forte impulso al settore perché il compito di regolamentare l’esportazione di varietà intellettualmente protette ora è nelle mani delle autorità fitosanitarie; che hanno svolto un lavoro enorme nella riorganizzazione del settore e nell’impedire l’esportazione di frutta coltivata senza licenze.

Una “rivoluzione necessaria” per l’Egitto, che vorrebbe scrollarsi di dosso alcuni avvenimenti. Negli anni passati, infatti, ci sono stati numerosi problemi con uva da tavola, arance e fragole importate dall’Egitto. La frutta, fermata nei porti europei, è stata spesso sequestrata proprio per problemi circa i diritti di proprietà intellettuale.

Episodi che non solo hanno comportato elevate perdite finanziarie per gli esportatori, ma hanno anche avuto un impatto negativo sulla reputazione internazionale del settore agricolo egiziano.

Il commento di Grapa 

In un comunicato stampa Grapa Company, in seguito alla decisione di sradicare il vigneto, scrive: “Questo è un passo fondamentale, in quanto mostra che il sistema legale e le autorità in Egitto sono determinati a proteggere i diritti di proprietà intellettuale, soprattutto sulla scia dell’adesione del paese all’Unione internazionale per la protezione delle nuove varietà di piante (UPOV). Grapa è ora rafforzata e continuare la sua azione globale nel contrastare piantagioni, vivai ed esportatori illegali”. 

 

Autrice: Teresa Manuzzi
©uvadatavola.com

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