La digitalizzazione risolleverà il comparto?

La digitalizzazione in agricoltura si concretizza anche mediante l’utilizzo di piattaforme che consentono di stimare le rese e programmare i tagli di raccolta.

da Silvia Seripierri

Quando si parla di informazione, analisi dei dati e digitalizzazione è importante ricordare che l’agricoltura è panorama di interessanti novità. A dimostrarlo è la sempre maggiore diffusione di applicazioni e dispositivi che agevolano il produttore nella gestione degli impianti e nello svolgimento di calcoli come quelli per la stima del rischio di infezioni e delle rese degli impianti.

L’utilità di questi dispositivi è direttamente correlata alla fruibilità per il produttore così come alla capacità del dispositivo di agevolare il lavoro e ridurre la dipendenza dalla manodopera.

A dimostrazione della sempre maggiore diffusione di dispositivi di questo tipo, Sensonomic, azienda fondata da accademici dell’Università di Oxford, ha realizzato una piattaforma che consente di fare una stima della resa del proprio impianto. Dispositivi di questo tipo acquisiscono, organizzano e analizzano i dati agronomici effettuando i rilievi nei momenti individuati come critici. Tra i momenti individuati come critici al fine di stimare la produttività di un vigneto ci sono:

  • la pre-fioritura, ovvero il momento in cui si rilevano i dati necessari a definire il potenziale produttivo;
  • il momento dopo il diradamento;
  • la formazione dei grappoli al fine di individuare il numero di grappoli per pianta e il numero di acini per grappolo.

digitalizzazione

Il punto di forza di queste piattaforme di digitalizzazione sta nella capacità di realizzare un’analisi di dati specifica e più vicina al concetto di little data.

In molte discipline e studi di digitalizzazione, infatti, si parla di gestione dei big data, ma ci sono settori come quello agricolo in cui la svolta è la capacità di individuare e rilevare solamente i dati utili al momento giusto.

In questo modo – effettuando pochi calcoli, accurati e tempestivi – è possibile risparmiare tempo e costi oltre a fare previsioni di rendimento, migliorare la gestione del raccolto e fornire informazioni sulla pianificazione delle campagne di raccolta.

L’utilizzo di queste piattaforme torna utile a produttori e commercianti, perché le GDO chiedono loro la capacità di fornire in determinati periodi dell’anno grandi e uniformi volumi di prodotto. La pianificazione delle campagne di raccolta è quindi una reale e interessante possibilità, che consente al produttore di programmare con il commerciante le modalità e le tempistiche di taglio dell’uva.

 

Silvia Seripierri

© uvadatavola.com

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