Tra i maggiori Paesi esportatori di uva da tavola, negli ultimi anni l’India ha sperimentato una notevole crescita del comparto dell’uva da tavola grazie a fattori come la modernizzazione delle pratiche agricole, l’adozione di tecnologie avanzate e il miglioramento delle infrastrutture logistiche. A partire da qualche settimana, anche qui ha preso il via la stagione 2023-2024 di uva da tavola. La raccolta è iniziata nella zona di Satana, in Maharashtra, con le varietà precoci di uva senza semi. Queste, però, difficilmente raggiungeranno i mercati europei, presentando residui superiori al limite consentito.
Ma cosa aspettarsi dalla stagione produttiva 2023-24 in India?
Le condizioni climatiche favorevoli registrate prima dell’avvio della stagione produttiva, congiuntamente all’assenza di piogge fuori stagione, hanno fatto ben sperare produttori ed esportatori locali. Stando alle prime stime, la produzione di uva da tavola in India quest’anno presenterà requisiti qualitativi migliori rispetto alle due campagne precedenti, in quanto la riduzione dell’uso di agrofarmaci – dovuta alle buone condizioni meteo – permetterà di ottenere dei grappoli con buoni LMR. Tuttavia, a fronte delle forti piogge e delle grandinate che hanno colpito molte regioni produttive dell’India nella scorsa settimana, il bilancio non può ancora dirsi definitivo.
Il rischio, infatti, è che le stime iniziali possano tramutarsi in false aspettative
Come per il Cile, anche in India, si potrebbero riscontrare conseguenze a causa di El Niño, fenomeno climatico responsabile della riduzione delle precipitazioni. Molti produttori, però, si sono già adoperati per anticipare la produzione, adottando una potatura precoce, ed evitare così eventuali danni. Nel complesso, si stima dunque una produzione di uva da tavola inferiore verso la fine della stagione che, nel mese di aprile, potrebbe inoltre terminare con circa 10 giorni di anticipo. Nonostante le condizioni meteo ed eventuali criticità, però, quest’anno i volumi di produzione e quelli di esportazione dovrebbero aumentare. In particolare, il prodotto indiano dovrebbe giungere in volumi più elevati in Europa rispetto ai due anni precedenti, beneficiando di un raccolto di buona qualità e di tariffe di trasporto favorevoli. A causa dei LMR per le varietà precoci, però, gran parte della produzione attuale verrà esportata inizialmente verso i Paesi extraeuropei. Almeno fino a gennaio 2024, quando si prevede avrà inizio il confezionamento dell’uva da tavola indiana per i mercati di Europa e Regno Unito.
Oltre al volume delle produzioni e alla qualità del raccolto, un aspetto che non può passare inosservato è poi la scelta varietale che, nel caso della produzione indiana, ricade sulle cultivar Thompson e Crimson.
Andamento instabile anche per i prezzi
Al momento, il mercato dell’uva da tavola è piuttosto libero, consentendo alle attuali esportazioni di uva da tavola di spuntare prezzi piuttosto alti. A partire dalle prime settimane del 2024, però, con la maggiore disponibilità sul mercato di uva da tavola, l’andamento commerciale dovrebbe stabilizzarsi con prezzi più bassi.
Donato Liberto
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