Il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) e il Global Agriculture Information Network (GAIN) hanno prodotto un rapporto nel quale analizzano alcuni comparti produttivi ortofrutticoli cileni.
Stati Uniti
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L’uva cilena aumenta le sue opportunità di vendita negli Stati Uniti grazie all’introduzione di nuove varietà e ad un rinnovato approccio alle tecniche di coltivazione, in particolare nella Regione di Coquimbo.
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In Cile, i produttori di uva da tavola e di mirtilli sono preoccupati per le loro esportazioni a causa del braccio di ferro Stati Uniti e Cina.
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Da oggi 6 luglio sarà guerra commerciale in piena regola tra Stati Uniti e Cina.
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In Messico si attende una stagione per l’uva da tavola che rispetti le tempistiche consolidate, nel 2017 si era cominciato con notevole ritardo.
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Il mercato europeo dell’uva da tavola si esaurirà prima del solito a causa della scarsità di prodotto di diversi Paesi produttori, nella stessa situazione si trova anche la California. Al momento Brasile, Perù e Grecia stanno immettendo prodotto sui mercati, ma possono contare su volumi più bassi del solito.
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Nel caso in cui la politica “America First” del presidente Trump dovesse essere perseguita così come rappresentata in campagna elettorale, l’economia italiana potrebbe perdere fino a 1,4 miliardi di euro nelle esportazioni verso gli Stati Uniti di cui oltre trecento milioni nel solo settore agroalimentare.
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Le spedizioni di uva cilena in USA sono aumentate dell’11% nella stagione 2016-17, secondo le statistiche diramate dall’Associazione “Chilean Fresh Fruit Exporters“.
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Nei primi mesi del 2017 la bilancia commerciale con gli Usa vede una crescita del surplus di 24 milioni di euro, grazie all’aumento delle esportazioni (+ 4,2%) e alla stabilità delle importazioni (-0,3%), in controtendenza rispetto al resto dell’agroalimentare italiano.
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Nei primi mesi del 2017 la bilancia commerciale con gli Usa vede una crescita del surplus di 24 milioni di euro, grazie all’aumento delle esportazioni (+ 4,2%) e alla stabilità delle importazioni (-0,3%), in controtendenza rispetto al resto dell’agroalimentare italiano.
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Prezzi e mercati
L’uva australiana conquista i mercati asiatici e cerca di raggiungere gli Stati Uniti
In alcune aree dell’Australia le condizioni climatiche non sono state delle migliori, ma questo non ha influito sulla raccolta dell’uva da tavola.
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Le esportazioni giapponesi di ortofrutta hanno segnato nel 2016 un incremento per il quarto anno di seguito.
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L’Ecuador è un Paese conosciuto in tutto il mondo per la produzione di frutti tropicali come banana e mango, ma un produttore e commerciante ha pensato che le caratteristiche pedoclimatiche del territorio sarebbero state ideali per coltivare l’uva da tavola.
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La stagione di raccolta dell’uva da tavola della California volge al termine ed è tempo di bilanci. Il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) ha recentemente diramato un report nel quale si fa un resoconto dell’uva stoccata nelle celle frigorifere.
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Il 4 novembre l’USDA (United States Department of Agriculture) ha reso noti i dati delle scorte di uva da tavola disponibili nella stagione 2014. Fino alla seconda metà del mese di ottobre erano presenti poco meno di 12 milioni di box, il 24% in meno rispetto alla stessa data del 2013.