In Uzbekistan si rinnova il packaging e il modo con cui l’uva da tavola arriva sul mercato. Nato dalla consapevolezza che il prodotto deve essere attraente agli occhi del consumatore e suscitare fiducia, il nuovo packaging uzbeko si ispira a quello italiano, grazie all’utilizzo di un macchinario per il confezionamento tutto made in Italy. Il prodotto raggiungerà i mercati dell’Est, come quello russo, dove si è visto che anche qui il prodotto confezionato registra numeri di vendita migliori rispetto a quelli del prodotto venduto sfuso.
L’azienda agricola Qapchugay mevalari (I frutti di Kapchugay) del distretto di Altyaryk della regione Fergana, in Uzbekistan, ha iniziato a vendere uva da tavola fresca in confezioni moderne e convenienti per il packaging uzbeko.
L’azienda ha avviato la produzione per il confezionamento di uva da tavola servendosi di moderne attrezzature italiane – hanno riferito gli esperti di EastFruit. “L’aspetto, la qualità e il design di un prodotto sono importanti tanto per il posizionamento sul mercato quanto per incrementare l’interesse del buyer. Ai nostri clienti piace l’uva confezionata in packaging economici che pesano 0,8-1 kg, perché trasmettono più fiducia circa la qualità del prodotto”, ha affermato il rappresentante dell’azienda Husanboy Sanginov.
“Le “uve Altyaryk” sono attualmente commercializzate all’interno di queste nuove confezioni. Esse consentono una migliore visibilità del prodotto, preservano la qualità e permettono una conservazione più lunga; oltre ad agevolare il trasporto” ha rilasciato il servizio stampa dell’amministrazione regionale di Fergana.
Il distretto di Altyaryk nella regione uzbeka di Fergana è noto anche come “il vigneto della valle di Fergana” perchè ci sono vigneti ovunque, anche nei cortili delle case.
Il nome “uva Altyaryk” è già diventato una sorta di marchio uzbeko e ciò fa di questa zona una tra le prime regioni del Paese per esportazione di uva. Si prevede che l’export per questo frutto raggiungerà – nella stagione 2022/2023- volumi superiori alle 30.000 tonnellate e, secondo gli esperti di EastFruit, questo valore potrebbe ammontare al 12-15% dell’esportazione totale di uva uzbeka a fine stagione.
Il distretto di Altyaryk dispone anche di un’infrastruttura ben sviluppata e preparata per lo stoccaggio di frutta e verdura fresca: ci sono 83 impianti di refrigerazione con una capacità totale di 68.800 tonnellate.
Secondo i rappresentanti dell’azienda agricola, se le previsioni sull’effetto economico del progetto incontrano la realtà, è in programma di espandere la produzione e utilizzare questi packaging per imballare anche altra frutta.
Tra questi frutti rientrano ciliegie, albicocche e nettarine, che saranno esportate dal distretto di Altyaryk, della regione di Fergana, la prossima stagione.
Si tratta di un sistema sicuramente innovativo per i Paesi dell’Est, come l’Uzbekistan, che si affacciano ai mercati con un prodotto visibilmente più accattivante per il consumatore. Capire ciò che visivamente attrae il mercato è fondamentale per ben collocare e vendere il prodotto. Uno step successivo, infatti, potrebbe sicuramente rappresentare l’utilizzo di packaging non solo attraente, ma anche bio-degradabile ed eco-friendly, in grado cioè di ridurre l’impatto sull’ambiente.
Traduzione ed editing a cura di: Silvia Seripierri