Il 2024 di uvadatavola – magazine si apre a suon di musica. Questo primo numero, infatti, sembra racchiudere l’invito a coltivare la sinfonia, ad aprirsi cioè a una visione diversa del comparto, affinché seguendo una direzione comune – proprio come un’orchestra – possa trovare la sua melodia più armonica.
Coltivare la sinfonia: sfoglia ora il primo numero di uvadatavola magazine
La sinfonia, d’altronde, è una composizione in cui non c’è spazio per il solista: ogni musicista con il suo strumento è fondamentale, proprio come ogni attore della filiera quando si parla di viticoltura da tavola. A partire da chi opera nel mondo della ricerca e che, come si vedrà nell’articolo a cura di un team di ricercatori dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, è all’opera per offrire a produttori e tecnici nuovi strumenti per vincere le sfide in campo. Una fra tutte la peronospora, malattia particolarmente insidiosa, ma la cui gestione può oggi poggiare su basi scientifiche sempre più robuste e tecniche all’avanguardia che – se ben sfruttate – possono garantire la salvaguardia delle produzioni.
Restando nell’ambito della ricerca, si inserisce poi un’analisi relativa al lavoro di miglioramento genetico in Italia. Nu.Va.UT, Grape & Grape Group, Italian Variety Club, SicilGrape, Agriunitech: attraverso i risultati ottenuti dai gruppi di breeding locali, andiamo a scoprire come procede la selezione di genotipi viticoli dai caratteri innovativi.
Sempre a suon di musica si torna in campo per una disamina approfondita a cura dell’esperto Silverio Pachioli relativa alle piante bioindicatrici nei vigneti. Riflesso del suolo, del clima, ma anche della gestione del vigneto, la flora infestante dei vigneti permette infatti di verificare che la strategia di controllo delle infestanti sia adeguata o che le pratiche di lavorazione del terreno siano adattate, agevolando così il lavoro in campo.
Coltivare la sinfonia: scopri di più
Un lavoro che – nel caso della viticoltura da tavola – inizia molto tempo fa e ben lontano dall’Italia meridionale. A raccontarlo, in un articolo dedicato alla storia di questo comparto, il ricercatore in viticoltura Mario Colapietra che – ripescando aneddoti, personaggi e tecniche del passato – arriva a definire peculiarità ed essenza della viticoltura da tavola italiana, oggi sulla vetta d’Europa.
Dalla storia si passa quindi alla geografia, con una nuova tappa grape world tour, la rubrica che ci accompagna alla scoperta dei diversi Paesi produttori di uva da tavola. Con il Carnevale principe di questa stagione, protagonista di questo primo viaggio non poteva che essere la viticoltura brasiliana, una realtà produttiva non dissimile da quella italiana che approfondiamo in compagnia di Newton Shun Iti Matsumoto, agronomo, ricercatore, ma anche produttore ed esportatore di uva da tavola.
Chiude questo primo numero di uvadatavola magazine un’intervista a Maurizio Ventura, Licensing Manager per l’Europa di Sun World International con il quale abbiamo cercato di interpretare possibili scenari e rivolgimenti futuri per la viticoltura di domani. Anche qui torna l’immagine della sinfonia – riproposta nella copertina di questo numero – come metafora dell’obiettivo cui dovrebbe tendere da qui ai prossimi anni il comparto italiano dell’uva da tavola. Le capacità e le premesse ci sono, ma per alzare il livello sarà necessario abbandonare sterili campanilismi e presentarsi sul mercato facendo fronte comune, proprio come un’orchestra sul palco pronta a lavorare insieme per suonare al suo pubblico la migliore delle sinfonie.
Buona lettura
Ilaria De Marinis
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