Sottoscritto il primo patto etico della filiera ortofrutticola a garanzia della stabilità, sostenibilità e valorizzazione di frutta e ortaggi made di Puglia.
Il protocollo è stato siglato ieri mattina nella sede dell’assessorato regionale all’Agricoltura tra Regione Puglia e rappresentanze delle organizzazioni agricole pugliesi e della Grande distribuzione organizzata.
Come chiarito, obiettivo del primo patto etico della filiera ortofrutticola è tutelare e garantire stabilità e solidità di uno dei più importanti, in termini quanti-qualitativi, settori produttivi agroalimentari della Puglia.
In tal senso, molteplici sono le direttive che si intendono perseguire:
- garantire un rapporto equilibrato tra tutti gli operatori della filiera ortofrutticola regionale;
- assicurare la remuneratività di ciascuna componente, condividendo il principio etico che il mercato riconosca prezzi-base non inferiori ai costi di produzione, prendendo in considerazione parametri oggettivi elaborati da enti specifici;
- valorizzare i prodotti ortofrutticoli pugliesi;
- promuovere l’efficienza e la competitività dell’intera filiera ortofrutticola regionale, riconoscendo la qualità del prodotto.
“È un documento che rappresenta, innanzitutto, un punto di vista comune tra tutti gli attori della filiera” – ha esordito il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, presente alla sottoscrizione, insieme all’assessore all’Agricoltura, Donato Pentassuglia. “Il protocollo costituisce l’impegno di tutti a costruire una comunità, non fondata sui vincoli giuridici, ma su responsabilità di natura etica, tra produttori e Grande distribuzione”. “Molto spesso i tempi dell’adeguamento dell’offerta da parte dei produttori sono complessi e ovviamente non sono veloci come quelli del mercato. Pertanto – ha aggiunto – serve una gestione collaborativa che remuneri almeno i costi di produzione, sino a quando ovviamente il rapporto tra domanda e offerta non si equilibra. Affrontiamo puntualmente crisi da parte dei produttori che si ritrovano a vendere sotto costo la loro produzione, e spesso con conseguenze drammatiche”. Come precisato, la sottoscrizione di questo patto di filiera è “un grande segno di solidarietà reciproca, ma anche di saggezza nel lungo termine perché distruggendo il produttore la grande distribuzione distrugge se stessa”.
Un “tassello di un mosaico molto complesso” l’ha definito invece l’assessore Pentassuglia.
“Abbiamo lavorato in questi mesi, viste anche le diverse crisi che abbiamo vissuto sull’ortofrutta, per consentire di guardare al futuro in maniera diversa. Questo è un percorso culturale importante – ha spiegato – con un protocollo molto apprezzato dalla GDO e dalla distribuzione che abbiamo in Puglia. Abbiamo anche soggetti che si sono avvicinati alla fine del percorso di concertazione perché hanno apprezzato il lavoro che è stato fatto. Ognuno ci mette qualcosa, rispettando in termini etici il prezzo, per consentire di avere prodotti di qualità sulle tavole dei nostri consumatori”.
Il percorso però non è ancora finito e, come chiarito l’assessione, la Regione proseguirà lungo “un’iniziativa forte e condivisa, che va verso nuove cultivar, nuovi sistemi d’impianto, agricoltura di precisione”. “Al protocollo d’intesa siglato oggi con le organizzazioni di categoria e con i rappresentanti della distribuzione organizzata – ha infatti assicurato – seguirà una delibera di giunta, che lo recepirà in toto. Noi saremo sempre al fianco dei produttori e della filiera. Non siamo di parte, ma non ci faremo mai mettere da parte”.
Come ribadito dal presidente della IV Commissione del Consiglio regionale, Francesco Paolicelli, il patto etico della filiera ortofrutticola appena sottoscritto consentirà quindi di “sostenere i consumatori dell’ortofrutta e soprattutto i produttori, al fine di promuovere il prodotto di qualità Puglia”.
A manifestare soddisfazione per il primo patto etico di filiera ortofrutticola anche le diverse associazioni di categoria.
Secondo il presidente di Copagri Puglia Michele Palermo, “in Puglia, prima regione in Italia per la produzione di ortaggi con 90.000 ettari e secondo per quella di frutta con circa 80.000 ettari, è di fondamentale importanza assicurare la giusta redditività a tutti gli anelli della filiera e, in particolare, riconoscere ai produttori agricoli un prezzo base che non sia inferiore ai costi di produzione”. “Riconoscere la qualità dei prodotti ortofrutticoli pugliesi e soprattutto impegnare la GDO a rafforzarne la presenza nella rete di commercializzazione anche all’estero, garantendo prezzi equi alla produzione e ai consumatori, costituiscono impegni di fondamentale importanza, che devono trovare ora concreta applicazione affinché questo accordo non rimanga solo sulla carta” – ha aggiunto. Assicurando la piena disponibilità di Copagri nell’attuazione degli impegni fra le imprese associate, il presidente ha infine ribadito l’importanza del ruolo di coordinamento, impulso e controllo della Regione Puglia, definendolo “insostituibile per vigilare sugli accordi di filiera, potenziare i controlli sulle pratiche sleali e soprattutto sostenere la competitività delle imprese agricole”.
Soddisfatto anche il presidente regionale di Cia Puglia Gennaro Sicolo che ha sottolineato l’importanza del passo appena compiuto.
“Da tempo Cia Puglia sollecitava un immediato intervento per riconoscere la giusta remunerazione dei prodotti, essendo fermamente convinta che agli alti costi di produzione sostenuti si debba corrispondere il giusto prezzo. L’agricoltura non può essere lasciata nelle mani degli speculatori. Perciò occorreva raggiungere un punto di equilibrio che garantisca la giusta remunerazione dei prodotti agli agricoltori e ne assicuri la sostenibilità economica”.
Sulla questione è infine intervenuto anche Pietro Piccioni, direttore regionale di Coldiretti che ha ribadito la necessità di inserire ortofrutta pugliese al centro di un “Patto per l’export”. In tal senso, ha spiegato, la sottoscrizione del protocollo per la stabilità, la sostenibilità e la valorizzazione della filiera ortofrutticola pugliese rappresenta “il primo passo per un programma strategico di sostegno alle imprese, di promozione dell’ortofrutta sui mercati interno ed esteri e di sviluppo delle filiere. Occorre sia aprire nuovi mercati, sia garantire maggiori tutele per i produttori riguardo al prezzo di vendita dei prodotti, in modo che questo consenta innanzitutto la copertura dei costi di coltivazione, gestione e raccolta dei prodotti ortofrutticoli”.
Che lo si consideri il tassello di un mosaico o un punto di equilibrio, è evidente che la sottoscrizione del protocollo di intesa costituisca un momento decisivo per la filiera ortofrutticola pugliese. Oltre a rappresentare uno sviluppo importante nel rapporto tra produttori e grande distribuzione.
Ilaria De Marinis
©uvadatavola.com