Ismea, costi produttivi in agricoltura +18,4% nel primo trimestre 2022, il rischio redditività è dietro l’angolo. Gasolio agricolo tocca 1,40 Euro, Cia Agricoltori si mobilita.
I costi agricoli sono lievitati di oltre il 18% in soli tre mesi, a fine 2021 l’incremento era di appena 6%. Lo sottolinea Ismea che sta lavorando per monitorare l’impatto della crisi internazionale sui costi di produzione del settore primario nazionale.
Costi, per un’azienda agricola cosa pesa di più?
Dal rapporto Ismea emerge che a pesare maggiormente sul portafoglio delle aziende agricole sono soprattutto:
- i salari;
- l’energia elettrica;
- i fertilizzanti;
- le sementi.
Nel primo trimestre 2022 l’aggravio dei costi sostenuti dagli agricoltori è pari al 20,4% su base annua (dopo il + 5,7% del 2021).
I rincari, guidati dagli incrementi record dell’energia (+50,6%) e dei fertilizzanti (+36,2%), hanno investito tutti i settori seppur con intensità differente a seconda della combinazione dei fattori produttivi. Dall’analisi si evince che i settori che hanno accusato maggiormente la botta sono:
- le coltivazioni industriali,
- dei semi oleosi e
- delle colture cerealicole.
Certo, finora il contestuale aumento dei prezzi di vendita ha protetto le marginalità. Ma fino a quando si potrà andare avanti così?
L’attuale crisi dei prezzi sta investendo comunque tutti gli anelli della filiera agroalimentare, dalla produzione primaria alla trasformazione industriale senza tralasciare il consumo finale. “Si tratta di un evento con una portata straordinaria“, si legge nel comunicato Ismea.
Al momento, oltre ai rincari, la cosa più evidente e forse anche più pericolosa è il drastico calo della fiducia da parte degli operatori.
Cia Agricoltori Italiani Puglia ha deliberato lo stato di mobilitazione
Costi di materie prime e fertilizzanti non accennano a calare e CIA Puglia si mobilita: “Questa settimana si registra un ulteriore aumento dei costi delle materie prime e del gasolio agricolo che tocca quota – e talvolta supera – 1,40 euro al litro. I costi di produzione complessivi fanno registrare l’ennesima impennata. Speculazioni ed effetti negativi della guerra in Ucraina stanno contribuendo ad affossare l’agricoltura italiana”.
Le proposte della CIA
“Chiediamo – si legge nel comunicato – in primis a Regione Puglia e poi al Governo nazionale, di attivarsi immediatamente per trovare una soluzione. Qualora non dovessero esserci risposte alle legittime istanze degli agricoltori, Cia Puglia è pronta a scendere in piazza a oltranza”.
Gasolio agricolo, ma anche clima e fauna selvatica. I problemi sono innumerevoli
I rincari di fertilizzanti, energia elettrica e carburanti non sono l’unico problema del mondo agricolo. Le temperature bollenti di maggio hanno fatto scattare l’allarme siccità. In alcuni areali (del foggiano e del tarantino), invece, grandinate si sono abbattute sulle coltivazioni, distruggendole. Resta irrisolto, inoltre, il problema relativo alla fauna selvatica (cinghiali e lupi).
Serve un “Tavolo Verde permanente”
“Per questi motivi – ha spiegato Gennaro Sicolo, presidente di Cia Puglia – oltre a deliberare lo stato di mobilitazione, abbiamo chiesto all’assessore regionale pugliese all’Agricoltura, Donato Pentassuglia, l’istituzione di un Tavolo Verde permanente. Vale a dire di un organismo che metta insieme tutti gli attori istituzionali, imprenditoriali, associazionistici e sindacali dell’agricoltura pugliese”.
“Occorre – continua Sicolo – che il Tavolo Verde sia istituito e che si riunisca periodicamente per affrontare i diversi problemi. L’obiettivo è ovviamente comune ed è solo uno: il rilancio e lo sviluppo dell’agricoltura pugliese. Dall’utilizzo dei fondi Pnrr agli altri strumenti per il sostegno. Il primario ha bisogno di essere supportato, promosso, valorizzato e messo nelle condizioni di produrre reddito, lavoro, innovazione e sviluppo per i territori”.
I fronti aperti
L’olivicoltura, il settore lattiero-caseario e quello zootecnico, il comparto ortofrutticolo, il florovivaismo, il settore vitivinicolo e quello cerealicolo, la produzione del pomodoro da industria: la crisi in atto, purtroppo, riguarda ogni segmento dell’agricoltura pugliese.
Una crisi determinata non solo dall’aumento dei costi di produzione, ma anche da quella ben più “antica” dell’erosione della redditività, con prezzi riconosciuti ai produttori che spesso non coprono nemmeno le spese per coltivazione e raccolta. E quanto accade in questi giorni con le ciliegie pugliesi ne è l’esempio. Anche in agricoltura, inoltre, si riscontano difficoltà nel rintracciare manodopera.
Proposte e soluzioni
“Non intendiamo soltanto protestare, attraverso l’istituzione del Tavolo Verde permanente. Vogliamo che le parti del sistema sociale ed economico dell’agricoltura pugliese lavorino insieme alle istituzioni per promuovere proposte e soluzioni condivise. I problemi sono tanti – conclude Sicolo – occorre quindi utilizzare in modo strategico le risorse a disposizione, incrementarle per mettere in moto azioni concrete, rapide ed efficaci”.
Autrice: Teresa Manuzzi
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