A Grottaglie (TA) sorgerà uno scalo full cargo, unico nel Mezzogiorno. Stefano Cavicchia, amministratore unico di GESFA SRL (Gestioni Ferroviarie e Aeroportuali), spiega i servizi e le potenzialità che l’infrastruttura offrirà al settore ortofrutticolo del Sud Italia.
Nel corso del 2023 l’aeroporto “Marcello Arlotta” di Grottaglie (TA) si trasformerà in “Polo logistico integrato per il trasporto di merci via aerea”; sarà il primo scalo full cargo del Sud Italia. Scopriamo le potenzialità dell’infrastruttura per il settore ortofrutticolo con Stefano Cavicchia di GESFA SRL, azienda barese che ha vinto la subconcessione del suolo demaniale dell’aeroporto di Grottaglie da ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) per 15 anni. L’area è di circa 4.800 m2 e di questi circa 2.000 m2 ospiteranno celle frigo a temperatura positiva. All’interno della superficie è presente anche un immobile da ristrutturare e rivalutare. Il progetto non è finanziato con fondi pubblici, ma GESFA, oltre a investire di tasca propria per la realizzazione del tutto, pagherà anche un canone annuale per la subconcessione dell’area a ENAC.
Approfondisci l’argomento leggendo l’intervista a Ciro D’Alò, sindaco di Grottaglie.
Stefano, come è nata l’idea di realizzare a Grottaglie uno scalo full cargo per il Centro-Sud Italia?
“GESFA è presente a Grottaglie dal 2007 nella supply chain di Boeing (progetto 787 Dreamliner); gestiamo la logistica delle fusoliere inviate negli USA e la manutenzione dei mezzi aeroportuali. Negli anni abbiamo visto nell’aeroporto di Grottaglie delle potenzialità cargo. Difatti i voli cargo provenienti da Israele già atterrano trasportando pezzi di Boeing e ortofrutta per i mercati di oltreoceano. Gran parte della merce italiana destinata al trasporto aereo (in arrivo o in partenza) transita per l’aeroporto di Milano Malpensa. Così è nata l’idea di creare a Grottaglie una piattaforma logistica per l’ortofrutta. Difatti, grazie a investimenti precedenti, a Grottaglie c’è una delle piste più lunghe d’Italia e l’aeroporto è ben strutturato per i voli di lungo raggio. La nostra intenzione è proporre un’alternativa per le spedizioni da e verso il Meridione grazie ai voli full cargo, ovvero aeromobili adibiti all’esclusivo trasporto di merci”.

In foto: Stefano Cavicchia – GESFA SRL
Quanto spazio ci sarà per stoccare le merci nelle celle?
“L’aeroporto è una zona di transito, per cui la merce dovrà sostare il tempo necessario a completare le formalità doganali e fitosanitarie. Le operazioni si devono concludere in 24 ore al massimo, il nostro obiettivo per i prossimi 5 anni è gestire un volo al giorno. Le potenzialità di trasporto, però, sono variabili, perché sul mercato ci sono tante e diverse tipologie di aeromobili”.
Avete il meglio e potete soddisfare ogni tipo di richiesta; ora non resta che mettere a punto i protocolli fitosanitari e aggregare l’offerta.
“Stiamo realizzando uno “stadio” impeccabile, ma saranno le imprese a giocare la partita. Stiamo lavorando per creare un servizio con le migliori condizioni possibili, ma le vere protagoniste saranno le aziende esportatrici. Ovviamente sarà necessario un periodo di avviamento. Stiamo informando le compagnie aeree e gli spedizionieri di questa nuova opportunità. Il messaggio è: se i commercianti di frutta e verdura del Centro-Sud Italia vorranno spedire o importare merci in qualsiasi parte del mondo, sarà possibile farlo da Grottaglie”.
Certo, la modalità sarà indubbiamente più veloce, ma i costi saranno maggiori?
“Sì, però spedire merce confezionata, curata e pronta al consumo consentirà di aumentarne il valore e di conseguenza il prezzo sul mercato finale, così l’incidenza del trasporto, sul singolo cestino, sarà di pochi centesimi. Dagli studi emerge che più il prodotto trasportato è pronto al consumo e curato in ogni dettaglio, più il suo valore aumenta. Tra le nostre azioni vi è anche un programma di formazione per grandi e piccoli operatori del settore”.
Come saranno gestiti i rapporti con produttori ed esportatori?
“Nel primo periodo ogni volo andrà “costruito”, non essendoci già dei collegamenti fissi. L’esportatore o il produttore potrà dirci, per esempio: “A metà settembre devo spedire delle tonnellate di uva. Quanto costa?”. Capiremo se organizzare un volo charter diretto. Potrebbero anche esserci compagnie che compiono già la tratta e sono disposte a fare scalo a Grottaglie. Se i produttori dovessero avere la necessità di movimentare volumi più esigui, potremmo gestire noi alcuni passaggi”.
Bene Stefano, non mi resta che chiederti quando contate di essere operativi?
“A partire da questa estate, burocrazia permettendo”.
Autrice: Teresa Manuzzi
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