“La campagna 2013 dell’uva da tavola è stata negativa almeno quanto quella del 2012 era stata positiva. Questo si è verificato per via delle produzioni molto elevate in tutti i Paesi del Bacino del Mediterraneo ma anche, soprattutto, per le caratteristiche qualitative delle nostre uve”. È quanto dichiara Francesco Gentile, tecnico libero professionista che opera nel comparto dell’uva da tavola, in una recente intervista rilasciata alla redazione di uvadatavola.com
Gentile spiega che la bassa qualità delle nostre uve nel 2013 ha indotto il mercato europeo a cercare prodotto proveniente da altre aree di produzione: “La qualità dell’uva Italia proveniente soprattutto dal Sud-Est Barese non era molto elevata, mentre nel tarantino ci sono stati problemi legati alle due alluvioni che si sono susseguite; tutto questo ha influenzato negativamente e di fatto rovinato la commercializzazione delle nostre uve. La bassa qualità della varietà Italia ha portato le GDO di tutta Europa a spostare l’attenzione verso le uve (varietà bianche e rosse) provenienti dal Brasile. Anche Crimson e Red Globe hanno avuto problemi di commercializzazione. L’uva Italia è andata molto bene fino alla fine di agosto poi, come noto, è andata in affanno”.
Ad ogni modo – continua il tecnico – volgendo lo sguardo al futuro, sarà necessario lavorare sull’innovazione. Il ridimensionamento delle superfici coltivate con la varietà Italia è imprescindibile. Il problema è che, ad oggi, non è facile individuare una alternativa all’Italia. Bisogna coltivare varietà apirene bianche tardive, da raccogliere ad ottobre e novembre. Non c’è molta scelta perchè con le precoci soffriamo la competizione di Nord Africa e Spagna, poi a settembre ed ottobre ci sono le produzioni che giungono da Grecia e Turchia (sia Thompson che Superior seedless). Alcune varietà che si stanno testando sono Princess (Melissa), Autumn Giant e Timpson (uva medio tardiva con buona tenuta sulla pianta). Saranno presto lanciate anche altre nuove varietà ma ad oggi è prematuro parlarne”.
“Continuare a produrre uve di nicchia (come la Pizzutella) continuerà ancora ad andar bene, ma bisognerà puntare a produrre apirene da poter commercializzare a prezzi accessibili e competitivi (max 0,60–0,70 euro), come fanno gli altri Paesi nostri competitori. Per questo credo che varietà come la Crimson saranno progressivamente abbandonate, a favore di varietà più fertili e produttive come la Allison, la Scarlotta e la Apulia Rose”.
Francesco Gentile conclude con una considerazione sulla campagna 2014: “Quest’anno mi aspetto quantitativi di produzione più bassi. Fare oggi previsioni sull’annata 2014 è prematuro, ma se avremo, come credo, volumi di produzione più contenuti in tutto il Bacino Europeo (non solo Paesi che si affacciano sul Mediterraneo ma anche le nuove aree di produzione di uva da tavola come la Georgia e l’Armenia), avremo una stagione discreta (forse non buona come il 2012 ma neanche pessima come il 2013). Ovviamente non si può prescindere dalla qualità elevata delle uve”.
Autore: la Redazione
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