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Biocontrollo e biostimolanti

Aumento del calibro: molto meglio con biostimolanti naturali

da Flavio Paterno 16 Luglio 2021
16 Luglio 2021
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Dopo una prima parte di stagione tranquilla, in cui temperature e piogge limitate hanno ridotto l’incidenza di patologie, l’attenzione nei tendoni di uva da tavola si è spostato sull’aumento della pezzatura degli acini, sul peso dei grappoli e sulla resa finale.

Attraverso applicazioni fogliari e in fertirrigazione (date le scarse precipitazioni avute finora), è possibile apportare alle piante gli elementi nutritivi e specifiche sostanze ad azione biostimolante che, da un lato, favoriscono un maggiore e uniforme aumento del calibro, dall’altro permettono un equilibrio fisiologico che annulla i rischi di perdite di produzione, per l’annata in corso e per quella successiva.
Parliamo dei biostimolanti naturali che rispetto ai comunque efficaci fitormoni di sintesi (citochinine, gibberelline, auxine), permettono di ottenere notevoli vantaggi per i produttori.

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Ma perché applicare biostimolanti naturali?
Anzitutto per la diffusione sempre maggiore di varietà apirene che, non avendo ormoni endogeni per lo sviluppo degli acini, hanno bisogno di un supporto “esterno” per aumentare il loro volume. Inoltre, essendo continuamente soggette a vari stress esterni, le piante beneficiano dell’applicazione di sostanze biostimolanti per ridurre l’incidenza di sbalzi termici, precipitazioni improvvise e altri fattori imprevedibili che possono causare fenomeni di cracking, disseccamenti e altre forme di scadimenti qualitativi.

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Cosa applicare?
I biostimolanti sono prodotti di origine naturale, caratterizzati dalla presenza di “ormoni naturali” e altre specifiche sostanze ad azione biostimolante sul metabolismo vegetale. Da qualche anno se ne fa già un certo uso su uva da tavola, in particolare prodotti a base di alghe, ma esistono altri biostimolanti che hanno un’azione ancora più specifica, in particolare sull’aumento del calibro.
L’idrolizzato enzimatico di Fabaceae ad esempio, che oltre ad amminoacidi di origine vegetale, contiene triacontanolo, un ormone naturalmente presente proprio nelle piante della famiglia delle Fabaceae (Leguminose). Questo alcol a lunga catena di atomi di carbonio ha un’azione ormono-similare, del tutto analoga a quella dell’acido gibberellico, delle auxine o delle citochinine, a patto che sia di origine naturale, in quanto solo così risulta solubile e disponibile per le piante.

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Tesi Concentrazione Longitudine

tallo (mm)

Controllo – 10,8 c
Acido Gibberellico (GA) 0,1 mg/l 11,9 b
Acido Gibberellico (GA) 1,0 mg/l 12,4 b
Acido Gibberellico (GA) 10 mg/l 12,8 ab
Idrolizzato Enzimatico di Fabaceae 0,01 ml/l 11,9 b
Idrolizzato Enzimatico di Fabaceae 0,1 ml/l 12,2 b
Idrolizzato Enzimatico di Fabaceae 1 ml/l 13,2 a
Azione ormono-similare dell’idrolizzato enzimatico di Fabaceae, a confronto con acido gibberellico, sull’allungamento dell’ipocotile di cicoria – Lavoro svolto dall’Università di Padova, Dip. di Biotecnologia Agraria, nell’ambito del Progetto BioVeNuS (Biostimolanti, Veicolanti, Nutrienti)

 

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Altra azione importante per l’aumento del calibro è quella svolta dagli amminoacidi liberi e dagli oligo-peptidi (frazioni proteiche a basso peso molecolare). Prolina, glicina, acido glutammico, acido aspartico e triptofano sono tra i principali attori coinvolti nella sintesi del DNA e moltiplicazione cellulare, nella sintesi di proteine ed enzimi e di conseguenza, nell’aumento del calibro dei frutti.

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Quali prodotti?
ILSA, che produce fertilizzanti speciali e biostimolanti naturali e che prima di ogni altro ha introdotto gli idrolizzati enzimatici di fabaceae, basa la sua strategia per l’aumento della pezzatura degli acini proprio su queste componenti principali. A partire da materie prime di altissima qualità (collagene e tessuti di Fabaceae), grazie al processo FCEH® di idrolisi enzimatica, che consente di estrarre efficacemente queste molecole evitando la loro distruzione e rendendole attive per le piante, rende il triacontanolo, gli amminoacidi, le vitamine e le tante sostanze polifenoliche totalmente disponibili per le piante.
Così sono nati i biostimolanti per applicazioni fogliari come ILSAC-ON (biostimolante a base di idrolizzato enzimatico di Fabaceae, con triacontanolo naturale, vitamine, polifenoli ed altre sostanze vegetali), ILSAFORMA, ILSAMIN N90 e ILSAMIN CaMg, che uniscono gli effetti degli amminoacidi da idrolisi enzimatica con quelli di composti di origine vegetale ad azione biostimolante.
Per fertirrigazione, le stesse componenti le ritroviamo, in combinazioni differenti, in ETIXAMIN DF ed ETIXAMIN BIO-K e in ILSAPOLICOS (estratto liquido di erba medica, alghe e melasso, contenente un estratto di triacontanolo naturale ottenuto da una tecnologia totalmente sostenibile denominata SFE®; un processo che utilizza come solvente naturale la CO2 portata ad uno stato supercritico attraverso la pressione e la temperatura).

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Ma quali sono i vantaggi dell’applicazione di questi formulati rispetto ai fitormoni di sintesi?
Anzitutto la garanzia dell’aumento del calibro degli acini in maniera più graduale e quindi non troppo repentina, cosa che invece accade con l’applicazione di ormoni di sintesi. Ciò consente uno sviluppo armonioso di tutti i tessuti vegetali, anche dell’epidermide, per cui vengono annullati i rischi di cracking (spaccature degli acini), fenomeno che si può verificare con eventuali piogge o abbassamenti termici.
Altro grande vantaggio consiste nella ripartizione equilibrata dei nutrienti favorendo così, una regolare lignificazione e differenziazione delle gemme per l’annata successiva, che invece sono caratterizzate spesso da una riduzione di fertilità utilizzando ormoni di sintesi.
Inoltre, questi formulati naturali, consentono di limitare le influenze negative di stress ambientali e fisiologici come temperature troppo alte o carenze idriche, che sono frequenti per la vite in fase di maturazione.
Importante è anche la possibilità di miscelare questi prodotti con qualsiasi altro prodotto in commercio, anche fitofarmaco, grazie alle loro caratteristiche chimico-fisiche assolutamente neutre, proprie del processo naturale ed ecosostenibile con cui vengono ottenuti, cioè l’idrolisi enzimatica.

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E per il consumatore quali benefici ci sono?
Anche il consumatore finale ci guadagna dall’applicazione di questi biostimolanti naturali. Anzitutto può mangiare un’uva ottenuta con prodotti naturali e non di sintesi, gran parte dei quali ammessi in agricoltura biologica, poi può assaporare un’uva sicuramente più dolce e saporita, perchè i biostimolanti naturali migliorano enormemente le caratteristiche organolettiche della frutta e della verdura, e infine, la possibilità di conservare l’uva più a lungo, perché i biostimolanti naturali garantiscono una maggiore integrità della buccia e consistenza della polpa.

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Dettaglio di un grappolo di Red Globe trattato con i biostimolanti naturale e formulati speciali di ILSA.

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Comunicazione a cura di Ilsa

Copyright: uvadatavola.com

 
 
 

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