Tra i prodotti ortofrutticoli l’uva da tavola registra la più rapida crescita commerciale a fronte dell’elevata domanda di uva apirena. Tale situazione, descritta e contestualizzata da esperti del comparto italiano, è stata anche oggetto di discussione della conferenza internazionale “Ukrainian table grape 2022: study the experience of Moldova”. Tra i focus della conferenza, le tendenze globali del mercato e la crescita dei consumi di uva da tavola.
L’evento – organizzato in sostegno del business di uva da tavola ucraina, che ha subito gravi danni a causa del conflitto – si è svolto a Chişinău, in Moldavia.
Il Paese è il terzo esportatore di uva da tavola in Europa, solo dopo Italia e Spagna, in termini di forniture. In Moldavia le condizioni climatiche sono di tipo continentale, simili a quelle delle regioni meridionali dell’Ucraina. La grande differenza, però, è che mentre la Moldavia registra 30-40 milioni di dollari USA l’anno per le esportazioni di uva da tavola, l’Ucraina annualmente ne spende 54 milioni USA per importare uva.
L’economista del dipartimento investimenti dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) – Andriy Yarmak – ha realizzato una presentazione su come il commercio internazionale di uva da tavola sia cresciuto di circa 300 milioni di dollari USA l’anno negli ultimi cinque anni. Questo, dunque, parla chiaro su come la domanda di uva da tavola non sia sopita.
Dall’analisi dell’esperto Andriy Yarmak, emerge, dunque, che a livello globale è necessario incrementare l’offerta di prodotto e due sono le strade percorribili:
- avviare produzioni di uva da tavola in nuovi Paesi, vocati alla coltivazione ma che non hanno una tradizione viticola – come l’Ucraina;
- rafforzare la presenza di Paesi storicamente vocati alla viticoltura – come l’Italia – sui mercati.
L’uva da tavola si classifica, quindi, anche per i Paesi dell’Est tra i prodotti ortofrutticoli con la più rapida crescita sul mercato – come dimostrato dalla tabella – ma quali sono i motivi di questo incremento?
Tra le motivazioni che hanno fortificato il posizionamento dell’uva da tavola sui mercati rientra il rapido meccanismo di produzione ed esportazione di uva dai Paesi dell’emisfero australe verso i Paesi dell’emisfero settentrionale. Come evidenziato dall’economista: “La maggior parte dei consumatori di uva vive nell’emisfero settentrionale e, quando l’uva matura nell’emisfero meridionale, è già autunno inoltrato in quello settentrionale. In questo modo il prodotto si piazza molto bene sui mercati dell’emisfero settentrionale, dove la domanda di uva è alta e costante per quasi tutti i 12 mesi dell’anno”.
Ad agevolare il consumo di uva, anche il miglioramento delle tecnologie del post raccolta e la spinta nella selezione di nuove varietà. Infatti grazie alla produzione di nuove varietà più gustose si riesce a suscitare un maggiore interesse nei consumatori.
A questo si somma la rapida crescita delle tecniche di viticoltura indoor, possibile grazie alla maggiore efficienza di pratiche e tecniche che consentono di produrre uve di maggiore qualità e con meno rischi.
Tra tutti, i fattori che più hanno influito nell’incrementare la domanda di uva da tavola, secondo l’analisi di Andriy Yarmak, sono :
- la ridotta presenza delle drupacee sugli scaffali dei mercati internazionali;
- la distribuzione di uve apirene, più attraenti per la nuova generazione di consumatori.
Nonostante per il mercato europeo quella del 2022 sia stata una stagione commerciale molto faticosa, l’uva da tavola si afferma tra i prodotti più richiesti, non solo in Europa, ma a livello internazionale. Il mercato ne è affamato e incuriosito.
Silvia Seripierri
©uvadatavola.com