Mal dell’esca: le soluzioni per il controllo

da Redazione uvadatavola.com

Due articoli pubblicati dalla rivista Phitopathologia Mediterranea indicano che l’utilizzo di funghi di diverse specie appartenenti al genere Trichoderma permettono di aumentare la protezione delle ferite di potatura dai diversi patogeni che concorrono all’insorgere del mal dell’esca.

Le diverse specie di Trichoderma agiscono sui patogeni producendo sostanze che impediscono la germinazione delle spore del micelio oppure competendo con il patogeno per il substrato o, infine, per iperparassitismo delle ife dei patogeni.

Il lavoro di ricerca ha preso in esame diverse varietà di uva da tavola (Prime, Red Globe, Thompson seedless e Victoria) e ha rilevato un’efficacia variabile di Trichoderma spp. in funzione delle diverse varietà di uva.

In particolare, il contenimento dello sviluppo dei patogeni è stato variabile tra il 20 ed il 76,7% con i risultati più incoraggianti rilevati su Thompson seedless. I risultati della ricerca hanno spinto i ricercatori a ritenere che l’azione positiva svolta da Trichoderma spp. sulle ferite di potatura è legata non solo alla sua azione soppressiva nei confronti dei patogeni, ma anche alla sua interazione con le diverse varietà di uva da tavola.

In commercio esistono prodotti a base di Trichoderma spp., come ad esempio il Remedier della Gowan Italia, ed il loro utilizzo, come appare dalle ricerche, potrebbe quindi essere d’aiuto al viticoltore per contenere il problema del mal dell’esca nei vigneti.

Va tuttavia ricordato che l’utilizzo di qualsiasi prodotto non deve prescindere dall’insieme di pratiche agronomiche che servono a prevenire la diffusione del mal dell’esca (clicca qui per leggere l’articolo dedicato alla potatura della vite affetta da mal dell’esca) e che possono così essere schematizzate:

  • evitare di eseguire tagli importanti che forniscono alle spore una porta di ingresso nella pianta, se non è possibile fare altrimenti usare prodotti cicatrizzanti;
  • contenere la vigoria della pianta per ridurre l’entità delle ferite prodotte nella fase di potatura;
  • contrassegnare le viti sospette in estate e potare prima le piante sane e solo dopo quelle che hanno presentato sintomi. Questo permetterà di evitare la diffusione da pianta a pianta dei patogeni attraverso gli attrezzi di potatura;
  • disinfettare gli attrezzi con alcool o sali di ammonio o solfato di rame concentrato nel passare da una pianta all’altra (pratica tanto fastidiosa quanto importante).

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Autore: la Redazione

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