La Commissione Italia Uva da Tavola ha accolto con favore l’avvenuta firma del Protocollo per la Stabilità, la Sostenibilità e la Valorizzazione della Filiera Ortofrutticola Pugliese lo scorso 21 febbraio.
L’azione rappresenta un segnale chiaro di condivisione di intenti tra gli attori della filiera ortofrutticola della Regione Puglia ed allo stesso tempo sintomo di consapevolezza delle parti coinvolte delle difficoltà che affronta il comparto, ormai da anni, nel provare a creare valore, nel generare innovazione produttiva e nel sapere ritrovare competitività nei prezzi e nella domanda rispetto alle dinamiche di mercato.
Protocollo contro le politiche sleali: alla fine tutti soddisfatti
Come CUT accogliamo positivamente, sebbene con sorpresa, il cambio di rotta generale avvenuto nelle ultime settimane. Si è passati infatti con rapidità da manifestazioni di protesta e di contrasto tra produttori agricoli verso la Grande Distribuzione, alla condivisione ed alla collaborazione. È maturata forse la consapevolezza che nessuna delle parti della filiera ha interesse a creare distanze dall’altra; anzi è più chiaro che l’una ha bisogno dell’altra. Su richiesta del territorio, in questo caso quello pugliese, in breve tempo i rappresentanti politici regionali hanno favorito l’incontro e il confronto tra i diversi attori della filiera ortofrutticola. Alla fine il Protocollo siglato è stato condiviso da tutti.
In sostanza grazie al protocollo ciascun soggetto della filiera dell’ortofrutta regionale, insieme alla Regione Puglia, si impegna a tutelare e assicurare qualità e sicurezza dell’intero comparto ortofrutticolo regionale; nell’ottica della sostenibilità, remuneratività, difesa e valorizzazione dei prodotti, al fine di evitare il perpetrarsi di pratiche sleali tra le parti e favorire il riconoscimento del giusto prezzo alle produzioni.
CUT: serve visione e strategia
La Commissione Italiana Uva da Tavola è, per costituzione, fermamente convinta che il comparto abbia assoluto bisogno di aggregazione, programmazione, innovazione e promozione. Azioni necessarie per:
- posizionare meglio il prodotto;
- essere più competitivi;
- recuperare redditività per tutti (produttori, commercianti, distributori e indotto).
Per questo è essenziale che a queste iniziative facciano seguito fatti e azioni da parte dei sottoscrittori, soprattutto da parte di quelli che ne costituiscono la parte operativa e commerciale, perché, in questo caso, la parte istituzionale ha fatto già molto di più di quanto sarebbe nelle sue corde, nel suo ruolo e nelle sue responsabilità.
Compattare la filiera dell’uva da tavola: una necessità
Uno degli obiettivi della Commissione Italiana Uva da Tavola è proprio quello di ricomporre la sfilacciatura interna alla filiera e superare la diffidenza che rappresenta la causa principale della necessità di un intervento esterno, in questo caso le istituzioni regionali pugliesi, per instaurare un dialogo costruttivo tra le parti.
“È mai possibile – si chiede la CUT – che il comparto debba aspettare che siano le istituzioni che prendano l’iniziativa e ci mettano intorno a un tavolo per creare sinergie, strategie e condizioni necessarie a difendere il reddito delle aziende? Siamo sicuri che ciò competa alla politica e non a tutti gli attori della filiera?”
I compiti della politica
Sicuramente tra i suoi compiti la politica ha quello di dover stimolare, incentivare e sostenere il settore ortofrutticolo, attraverso promozione di marchi, sistemi di certificazione qualitativa, automatismi premianti e agevolazioni per le aziende che si dimostrano pronte e reattive nel business. Ma altrettanto sicuramente la politica non può e non potrà mai sostituirsi alla visione ed all’iniziativa delle aziende del settore e men che meno intervenire nelle dinamiche che governano l’incontro tra domanda ed offerta di prodotto sul mercato.
Gli attori della filiera sono i veri protagonisti
Questo tipo di armonizzazione ha bisogno che tutti al tavolo siano pronti a fare la loro parte, disponibili a cambiare ed a guardare l’orizzonte e non il dito che lo indica. Senza incorrere nel classico errore di chiedere ad altri di risolvere problemi evidentemente strutturali, invece di affrontarli, invocando interventi contingenti da parte della politica, per di più urgenti, che spesso rappresentano un inutile e dannoso palliativo (un anestetico, una forma di doping). Bisognerebbe, invece, impegnarsi a costruire quelle strategie che sono garanzia del successo della filiera ortofrutticola di domani.
Una possibilità mancata per proporre strategia
La Commissione Italiana Uva da Tavola crede che la filiera avrebbe dovuto e dovrebbe incidere sugli equilibri di mercato attraverso visione, iniziativa e azione forte e determinata di tutto il comparto. Ciò con il fine di ergere i pilastri per il recupero del posizionamento e della redditività del sistema dell’Uva da Tavola regionale e nazionale.
Rimbocchiamoci le maniche, c’è tanto da fare
Perciò la CUT è al lavoro affinché questo si realizzi in modo strutturale, bene e presto. Al momento i punti su cui siamo al lavoro sono:
- costituzione del Distretto dell’Uva da Tavola;
- realizzazione del catasto varietale delle produzioni;
- attivazione dell’osservatorio dei prezzi sul mercato;
- stimolo all’azione strategica per l’apertura di nuovi mercati ad oggi bloccati;
- candidatura di progetti di filiera;
- valorizzazione dei territori di produzione;
- attivazione di nuove ed efficaci strategie di promozione B2C.
Si tratta di elementi necessari a rafforzare il comparto, per ognuno di questi punti chiederemo il supporto delle istituzioni e della politica per giungere con incisività e freschezza comunicativa sui mercati italiani ed esteri. Attraverso questa complessa strategia, infatti, sarà possibile stimolare la domanda ed il consumo di uva da tavola di qualità.
Comunicato Stampa CUT – Commissione Italiana Uva da Tavola