Peronospora: responsabilità condivise

Imputare al maltempo l’intera responsabilità dei danni di peronospora sarebbe fin troppo semplice. Un’analisi più oggettiva e realistica è dunque necessaria.

da Silvia Seripierri

In questi giorni non si parla d’altro e tanti sono i video che girano sui canali social scanditi da malcontento e delusione degli agricoltori alle prese con vigneti ad uva da tavola duramente compromessi dalla peronospora.

Macchie d’olio più che visibili sulle foglie, grappoli danneggiati e ormai andati persi, imbrunimenti dei germogli. Sono questi alcuni dei danni che stanno tratteggiando l’annata viticola 2023. Un’annata che, a discapito delle speranze riposte dai produttori dopo i problemi commerciali del 2022, parte dunque col piede sbagliato.

A incidere maltempo e piogge incessanti che hanno causato in vigneto bagnatura fogliare ed elevata umidità, agevolando così le infezioni del fungo patogeno Plasmopara viticola, agente di peronospora.

Imputare al maltempo l’intera responsabilità di una simile situazione, però, sarebbe fin troppo semplice. Come in tutte le cose, un’analisi quanto più realistica e oggettiva necessita di un’osservazione completa, capace di tenere conto di ogni tassello del mosaico. Di fatto, le variabili che incidono sull’evoluzione e sulla presenza della malattia in vigneto sono tante e diverse. L’acqua senza dubbio gioca un ruolo fondamentale, ma senza un adeguato impiego di prodotti fitosanitari e una presenza attenta del produttore in campo, affiancata dal monitoraggio degli aspetti tecnici e agronomici, il lavoro non può dirsi completo.

L’andamento anomalo del clima dunque sta complicando il lavoro quotidiano in campo, ma quale è la percentuale di responsabilità di tutti i fattori in gioco?

La pioggia

Il cambiamento climatico in atto sta causando in diverse situazioni la “morte programmata” dei grappoli. Per quanto l’utilizzo di prodotti fitosanitari a scopo preventivo si riveli fondamentale e necessario, i produttori possono ben poco quando si verificano bombe d’acqua improvvise e a giorni alterni, che impediscono l’ingresso dei trattori in vigneto. È stato questo il caso di diverse realtà agricole ora interessate da peronospora, dove l’acqua è stata così abbondante da determinare l’allagamento dei vigneti e con esso la proliferazione incontrollata del fungo P. viticola.

 

I prodotti fitosanitari

Sebbene l’uso delle sostanze attive sia oggetto di un crescente numero di limitazioni, in commercio esistono diversi prodotti fitosanitari con buona efficacia. Per esplicare al meglio la loro efficacia, però, questi prodotti “di precisione” richiedono il rispetto puntuale delle indicazioni in etichetta. Non seguirle con precisione chirurgica o scegliere di intervenire in vigneto trattando a file alterne rischia di vanificare l’efficacia e di ostacolare la difesa del vigneto. Una leggerezza – anche inconsapevole – che può dunque favorire l’infezione da parte del fungo e i conseguenti danni.

Monitoraggio in campo

Come è noto ai più, i vigneti coperti con rete, senza film plastici, sono maggiormente esposti al rischio di peronospora, ma questo non vuol dire che i vigneti coperti anche con film plastici siano esenti dal rischio di sviluppare la malattia. Al verificarsi di condizioni climatiche allarmanti osservare quotidianamente il vigneto si rivela decisivo verificare se e quanto la vegetazione si bagna, in funzione delle caratteristiche strutturali dell’impianto, della forma di allevamento adottata e della vigoria delle piante.

Come si è cercato di evidenziare, non sempre è possibile attribuire una “colpa” o avere piena contezza delle responsabilità che ciascuna componente può aver avuto nel prevenire o meno l’infezione. D’altra parte, e il produttore lo sa bene, l’agricoltura e la viticoltura da tavola sono fortemente legate alla variabilità: ogni anno è diverso, così come ogni terreno e ogni ceppo di vite. Il rischio, per quanto arginato, può trovarsi inaspettatamente dietro l’angolo e le sfide da affrontare sono spesso imprevedibili. Di contro, però, c’è sempre la passione e l’instancabile fatica quotidiana: due componenti invariabili del comparto che, anche di fronte a tante difficoltà, sono capaci di cambiare le sorti di una stagione anche quando tutto sembra sfumare.

 

Silvia Seripierri e Ilaria De Marinis

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