Produrre uva è insostenibile in Sudafrica. Parla la SATI (South African Table Grapes Industry) e lancia un grido di allarme.
Anche il Sudafrica, come il Cile, registra problemi di export legati al malfunzionamento dei porti, oltre agli aumenti dei costi di produzione.
“Uno dei fattori che ha decretato il successo del comparto sudafricano dell’uva da tavola durante la scorsa stagione è stata la tempestiva commercializzazione delle uve di qualità all’interno di mercati privilegiati . Così siamo riusciti a spuntare prezzi interessanti. Oggi, però, la sostenibilità del settore è a rischio, a causa di numerosi elementi”. Comincia con queste parole il comunicato stampa della SATI.
La stagione sudafricana dell’uva da tavola volge al termine e la sati, con questo comunicato, vuole fare eco al sentimento di preoccupazione dei produttori.
Il comparto sudafricano dell’uva da tavola è fortemente dipendente da altri Paesi per energia, materie prime ed infrastrutture. Parliamo di: elettricità, porti e strade. Tutto ciò è fondamentale per la logistica e la nostra sostenibilità del comparto.
Porto di città del Capo: attese insostenibili per il prodotto fresco
I box pieni di uva di certo, in futuro, non potranno più permettersi di attendere per lassi di tempo così prolungato. Questo è stato uno dei problemi principali durante la stagione sudafricana 2021-2022.
Il porto di Città del Capo è praticamente bloccato. SATI cerca di fare del pressing, ma con scarsi risultati: ” Il corretto funzionamento del porto per noi è una priorità – si legge ne comunicato stampa -; l’interruzione delle spedizioni internazionali rimane una preoccupazione , tuttavia siamo coscienti di avere uno scarso controllo sulla questione”.
Porti a mezzo servizio forse per altri due anni. Le cause? Il costo del carburante e taglio delle emissioni.
In effetti la situazione non accenna minimamente a migliorare e i giornali locali hanno fatto sapere – già nei primi giorni di aprile – che i problemi potrebbero permanere per altri 12-24 mesi. La mancanza di spazio e container è un problema globale – in questo articolo, infatti, abbiamo parlato della stessa problematica vissuta dai viticoltori cileni -.
Inoltre le partenze delle navi hanno subito uno stop a causa dell’impennata delle materie prime, del carburante e quindi delle tariffe legate al trasporto marittimo. A tutto ciò si è aggiunto che il 50% della flotta di navigazione non risulta conforme alle nuove norme sulle emissioni di carbonio, approvate dall’Organizzazione marittima internazionale.
Le norme entreranno in vigore prossimamente, perciò le compagnie stanno cercando di mettersi a norma. Questo potrebbe comportare lo stop di molte navi per effettuare modifiche di natura tecnica e meccanica. In alternativa, gli addetti del settore, stanno immaginando anche la riduzione della velocità per i bastimenti che non potranno conformare le proprie emissioni alle nuove leggi vigenti.
Aumentano i costi di produzione
Il settore sudafricano dell’uva da tavola sta subendo, così come in altri Paesi, un aumento dei costi di produzione. Il conflitto tra Russia e Ucraina sta andando a pesare su di un comparto già vessato. Il pensiero corre immediatamente all’aumento dei costi dei fertilizzanti, dei prodotti chimici e dei combustibili. Il costo del lavoro dei nostri operai continua ad aumentare anche in Sudafrica, tanto che i produttori sbottano: ” Produrre uva è insostenibile, i costi sono superiori ai guadagni”.
Nuovi Paesi produttori
I prezzi spuntati dai viticoltori sudafricani sul mercato mostrano – inoltre – delle flessioni rispetto agli anni passati. Ciò è avvenuto a causa dell’ingresso di sempre più merce controstagionale, proveniente da Paesi sudamericani che hanno gli stessi mercati di sbocco.
Inflazione
L’aumento dell’inflazione globale, in Europa e in America: “Contribuiscono a determinare prezzi per l’uva da tavola che, semplicemente, non sono sostenibili”, scrive la SATI.
Investimenti
Infine, un’ulteriore pressione per l’industria sudafricana è esercitata dalla necessità di investire nelle innovazioni: “L’investimento è una voce imprescindibile per garantire che i nostri vigneti si rinnovino rimanendo competitivi a livello internazionale”, si legge.
Cina: mercato instabile
Per finire ecco le restrizioni relative al Covid-19 adottate dalla Cina. Le norme hanno evidenziato il fatto che la Cina rappresenta un mercato non affidabile per il Sudafrica: “Una delle nostre priorità strategiche resta quella di aggredire nuovi mercati per garantire altri sbocchi alla nostra frutta. Ci teniamo, infine, ad evidenziare il fatto che raccogliere volumi considerevoli di uva non rappresenta, necessariamente, una misura per decretare la sostenibilità del comparto. Perché, ad oggi, produrre uva è insostenibile”.
Autrice: Teresa Manuzzi
©uvadatavola.com