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Si è tenuta ieri, lunedì 21 luglio, la prima giornata in campo dell’evento Regina di Puglia, rassegna dedicata alla valorizzazione dell’uva da tavola, promossa dal Comune di Noicattaro. Al centro dell’iniziativa, un obiettivo ben preciso: raccontare e promuovere l’uva pugliese non solo come eccellenza agroalimentare, ma anche come espressione autentica del territorio e della sua identità.
Un obiettivo che si è tradotto concretamente attraverso un fitto programma di visite ed esperienze dirette, pensato per permettere a buyer e giornalisti internazionali di conoscere da vicino ogni fase della filiera produttiva, dal campo al confezionamento fino alla distribuzione sui mercati esteri. Un viaggio immersivo che, già in questa prima giornata, ha dimostrato tutta la forza e l’efficacia del progetto.
Regina di puglia: il viaggio inizia dalla terra
La giornata è cominciata tra i filari di un vigneto situato tra Mola di Bari e Noicattaro, dove i partecipanti sono stati accolti da Francesco Romano, titolare dell’azienda agricola Rogran. Protagonista assoluta della visita, l’uva Vittoria, una varietà con semi, che gli ospiti hanno potuto raccogliere e assaporare direttamente in campo.
Un’esperienza concreta che ha messo in luce una delle peculiarità della produzione: il confezionamento direttamente in campo. Una scelta non casuale, ma strategica, dettata da una migliore presentazione dell’uva. Infatti, come spiegato da Francesco Romano, la presenza della pruina – una sottile patina naturale che riveste gli acini – preserva l’aspetto e la qualità del frutto, rendendolo subito pronto per il mercato. Un dettaglio che fa la differenza, soprattutto se si considera che il 90% del raccolto viene esportato in tutta Europa, con una crescente richiesta anche dai mercati arabi.
La filiera in mostra: tra tradizione e innovazione
La giornata è proseguita con la visita presso Agricoper, storica azienda familiare nata nel 1936 e oggi punto di riferimento per la produzione e l’export di uva da tavola. Con oltre 500 ettari coltivati tra il sud-est barese e l’area di Taranto, Agricoper si distingue per la capacità di coniugare tradizione agricola e innovazione tecnologica, puntando sempre di più sulla produzione di uve apirene.
A fare da guida all’interno dello stabilimento è stato Domenico Liturri, rappresentante della terza generazione e oggi alla guida dell’azienda insieme ai fratelli. Liturri ha illustrato l’intero processo produttivo, che inizia con la raccolta in campo, prosegue con un abbattimento termico rapido per preservare la freschezza del prodotto, e si conclude con il confezionamento in porzioni da 400 e 500 grammi, pronte per la distribuzione.
Fiore all’occhiello dell’azienda è l’innovazione, un valore trasmesso dal padre Giovanni Liturri ai figli, oggi impegnati in un percorso di continua evoluzione, puntando su soluzioni sempre più sostenibili ed eco-friendly anche nel packaging.
Tecnologia e visione: la scommessa di SOP
Ultima tappa del tour, la moderna sede dell’azienda SOP, Società Ortofrutticola Polignanese, situata nei pressi di Polignano a Mare. Attiva da oltre sessant’anni, SOP rappresenta un punto di riferimento per la lavorazione e la commercializzazione di uva da tavola, ma anche di frutta e ortaggi freschi. Lo scorso 26 giugno l’azienda ha inaugurato un nuovo e moderno stabilimento di 10.000 metri quadrati, suddiviso in dieci aree operative: 7.000 metri dedicati alla lavorazione e 3.000 riservati a celle frigorifere e spazi per la refrigerazione.
Ad accogliere i visitatori, Gennaro e Antonella D’Aprile – rispettivamente direttore commerciale e responsabile delle risorse umane – figli di uno dei soci fondatori, che hanno illustrato le attività di lavorazione e distribuzione dell’uva da tavola. Anche qui, l’efficienza e la qualità sono garantite da un’organizzazione precisa e da tecnologie all’avanguardia, che permettono di selezionare, confezionare e distribuire il prodotto in tempi rapidi, conservandone freschezza e proprietà organolettiche. La parola d’ordine è innovazione: grazie a macchinari di ultima generazione, SOP ottimizza i processi e risponde con puntualità alle esigenze dei mercati nazionali e internazionali. Una visita che ha permesso di poter constatare come la tradizione agricola pugliese possa evolversi senza perdere la propria identità.
Un confronto costruttivo
La giornata si è conclusa con un ricco buffet presso l’ultima azienda visitata, dove i partecipanti hanno potuto confrontarsi in un networking ricco di spunti e riflessioni. Il dialogo tra i diversi attori della filiera ha messo in evidenza quanto iniziative come Regina di Puglia siano fondamentali per raccontare e valorizzare il vero potenziale dell’agroalimentare pugliese. In definitiva, questa prima giornata ha saputo raccontare non solo la qualità di un prodotto simbolo del territorio, ma anche la solidità di un sistema produttivo che investe in eccellenza, innovazione e identità locale. Un messaggio chiaro che guarda al futuro con radici ben piantate nella tradizione.
Federica Del Vecchio
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