L’uva da tavola italiana conquista la BBC. L’emittente pubblica del Regno Unito sbarca nei vigneti pugliesi e racconta il prodotto, il territorio, la sostenibilità e la storia dell’azienda 2Erre di Polignano a Mare (Ba).
Qualche giorno fa sui profili social dell’azienda polignanese 2Erre sono state pubblicate foto e video targate BBC – StoryWorks. Ogni frame urla Puglia e al centro del racconto c’è l’uva da tavola. Voglio saperne di più, perciò intercetto Marco Laselva, uno dei figli dei titolari dell’azienda protagonista del video.
L’azienda 2Erre nasce in Puglia, a Polignano a Mare, dall’incontro tra Raffaele Laselva e Raffaele Teofilo e produce da sempre verdure di vario genere, patate e uva da tavola. L’uva da tavola coltivata dall’azienda raggiunge la Germania, la Scandinavia, i Paesi dell’est Europa e gli Emirati Arabi. Complessivamente la superficie dedicata ai vigneti dall’azienda polignanese è di 100 ettari, su cui trovano posto varietà con e senza semi.
Marco è nato e ha respirato da sempre l’aria dell’azienda di famiglia, legata anche alla commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli. Perciò ha preferito laurearsi in ingegneria gestionale:
“Ho compreso – spiega Marco Laselva – che il settore agricolo necessita, più di altri, di competenze che siano solide e trasversali, non solo di natura puramente agronomica. Questo semplice concetto deve essere trasferito ai giovanissimi, perché rappresenta un potenziale sia per il territorio che per la propria carriera”.
Marco, in azienda avete ospitato lo staff della BBC (British Broadcasting Corporation), raccontami come è nata questa collaborazione.
La BBC stava realizzando dei video per la serie “Nature’s Building Blocks”, progetto in partnership tra BBC – Storyworks e Syngenta. La serie mira a raccontare in che modo le aziende agricole si impegnino nella salvaguardia dell’ambiente e in particolare nel risparmio della risorsa idrica. La nostra azienda è stata scelta per rappresentare la filiera dell’uva da tavola, difatti il video è intitolato: “Perché l’uso efficiente dell’acqua fa bene all’uva?”. Tutto ciò è avvenuto grazie al nostro agronomo Gianfranco Susca che ha suggerito, sulle varietà apirene, l’uso del prodotto Talete di Valagro. Il formulato aiuta le viti a non andare in stress a causa della siccità, inoltre può essere adoperato per gestire la risorsa idrica con maggiore razionalità; risparmiando l’acqua a prescindere dalla siccità. Questo è stato il nostro caso, lo scorso anno infatti, in Puglia, la siccità non ha rappresentato un problema insormontabile. A mio avviso, però, occorre impegnarsi per un uso più efficiente dell’acqua non solo nel momento in cui siamo chiamati a risolvere un problema. Non dobbiamo farci trovare impreparati da un problema come la salvaguardia dell’acqua, dobbiamo agire sempre d’anticipo. In questi casi dovremmo “fasciarci la testa prima di rompercela”.
Tra l’altro anche se in Puglia non c’è stato il problema di carenza idrica i produttori hanno visto lievitare le bollette dell’elettricità e dell’acqua a uso irriguo.
Per un’azienda la sostenibilità deve essere prima economica, poi sociale e infine ambientale. Senza la sostenibilità economica non è possibile pensare alle altre due, purtroppo. Nel caso dell’acqua, però, è tutto collegato. Abbiamo subìto aumenti esponenziali sia per il costo della risorsa che dell’elettricità, ma non per questo l’aspetto ambientale deve essere relegato all’ultimo posto. La risorsa idrica è fondamentale per la sopravvivenza delle aziende agricole, senza l’acqua non può esserci agricoltura. Perciò in questo caso le tre tipologie di sostenibilità devono per forza di cose procedere “a braccetto”.
Torniamo al video, lo staff della BBC da cosa è stato colpito durante le riprese?
Nonostante il video duri circa cinque minuti, le riprese sono avvenute in cinque giorni e in questo lasso di tempo i video maker, i giornalisti e i referenti di Syngeta e Valagro sono stati colpiti dal territorio e dalla bellezza della città di Polignano. Per gran parte di loro, inoltre, era la prima volta che passeggiavano all’ombra di un impianto di uva da tavola. La riprese sono state fatte nel pieno della stagione e i vigneti, lunghissimi e colmi di grappoli maturi e dorati, hanno colpito nel segno. Infine, ma non per importanza, sono stati messi Fuori gioco dall’ospitalità e dal cibo pugliese.
Tornando alla tutela ambientale, in azienda adoperate delle particolari tecniche agronomiche o tecnologie?
Al momento stiamo lavorando per realizzare un sistema d’irrigazione con delle elettrovalvole. Il processo di apertura e chiusura delle valvole non sarà più manuale e ciò ci permetterà di salvaguardare la risorsa idrica e di migliorare la qualità dell’uva. Infatti la gestione manuale, talvolta, comporta delle imprecisioni legate alle tempistiche con cui vengono svolte le attività, che sono legate alla disponibilità degli addetti. Ciò comporta uno spreco di acqua ed energia, che diventa notevole se replicato nel tempo e per grandi volumi. Un altro passo sarà posizionare delle sonde nel terreno. Esse ci consentiranno di comprendere le reali necessità idriche del suolo e della pianta.
Queste scelte vi aiuteranno ad aumentare il prezzo e il valore della vostra uva sul mercato?
Secondo me in futuro, grazie alla collaborazione con la GDO – che è l’anello della catena di valore che entra in contatto con il consumatore – riusciremo anche a vendere il prodotto a un prezzo superiore. Considerando la maggiore sensibilità dei consumatori alle problematiche ambientali e alla sostenibilità delle produzioni agricole, la GDO sarà costretta a comunicare al cliente anche il risparmio idrico. Alle aziende agricole verranno richiesti nuovi report e certificazioni e noi saremo preparati.
La vostra, quindi, è una scelta volta a rispondere a delle nuove esigenze di mercato?
Oggi purtroppo c’è molta confusione tra il marketing della sostenibilità e la sostenibilità reale. Ma una cosa non esclude l’altra. Infatti se con l’intento di vendere un prodotto a un prezzo più alto metto comunque in atto delle strategie aziendali volte a salvaguardare l’ambiente otterrò due risultati in uno. Occorre pianificare un obiettivo concreto da raggiungere (ad esempio il risparmio idrico, oppure la riduzione delle emissioni o l’eliminazione della plastica) e strutturare precisi processi aziendali per raggiungerlo. Se i processi risulteranno economicamente sostenibili, potranno essere messi in pratica anche dal più piccolo dei produttori. In questo modo vinceranno tutti, l’azienda che vedrà un vantaggio economico, ma soprattutto l’ambiente.
Autrice: Teresa Manuzzi
©uvadatavola.com