Nato nel 2004, il Consorzio per la tutela e la promozione dell’uva di Canicattì IGP sarà parte integrante di LUV Fiera. L’obiettivo? Far conoscere caratteristiche, unicità e ricchezza dell’uva simbolo di una tradizione che, racchiusa tra le province di Agrigento e Caltanissetta, rappresenta oggi un’eccellenza dell’agricoltura siciliana.
Marsello Lo Sardo e Giovanni Giglia sono rispettivamente presidente e vicepresidente del Consorzio per la tutela e la promozione dell’uva da tavola di Canicattì IGP. Con loro scopriamo origine ed evoluzione del Consorzio e la scelta di prendere parte alla prima fiera verticale di filiera dedicata all’uva da tavola.
Quando nasce il Consorzio per la tutela e la promozione dell’uva di Canicattì IGP?
Il Consorzio muove i primi passi nei primi anni ‘70. Una prima ufficializzazione giunge tuttavia solo nel 1997, quando l’uva Italia di Canicattì viene premiata con la denominazione IGP per le sue incredibili caratteristiche di consistenza, profumo e sapore. Le origini di questa varietà, tra le più pregiate uve da tavola siciliane, risalgono ai primi del Novecento, quando l’agronomo Alberto Pirovano incrociò le viti Bicane e Moscato d’Amburgo. Nell’areale di Canicattì i primi innesti si realizzarono a partire dagli anni Trenta, per poi estendersi su larga scala nel giro di quarant’anni e arrivare nel 2004 al primo riconoscimento. Poi c’è stato disinteresse sia perché il mercato era remunerativo, sia per il tipico individualismo che contraddistingue il Meridione. Oggi, invece, una nuova coscienza sembra prendere forma: in un mercato ortofrutticolo come quello attuale non si può più pensare di avere successo presentandosi come singoli soggetti, ma solo attraverso aggregazione, lavoro di squadra e grandi capacità di comunicazione. E analogamente a quanto avviene nel panorama commerciale, anche a livello di consorzio si respira nuova linfa, confermata anche dall’avvenuto riconoscimento del marchio IGP che consente di avere l’autorevolezza e – si spera – anche la collaborazione per rilanciare questo marchio, emblema non solo di una grande storia, ma anche di un’intera economia territoriale che ancora oggi, nonostante alti e bassi, si regge sull’uva da tavola e in particolar modo sulla varietà Italia.
Perché avete scelto di partecipare a LUV Fiera?
Sin da subito siamo stati contenti di partecipare all’iniziativa. Una fiera di filiera nella culla della viticoltura da tavola, la Puglia, dove tutta l’Europa sarà presente non può che renderci entusiasti. Anche perché, riprendendo quanto detto prima, LUV è anche frutto di aggregazione da parte della filiera: a partire dalla formazione della CUT – Commissione Italiana Uva da Tavola fino agli incontri che hanno riunito a più riprese le tre IGP di uva da tavola. Tutti passi che, giorno dopo giorno, hanno così rafforzato l’unione a livello di filiera che ad ottobre sfocerà nella prima fiera dell’uva da tavola, una vetrina in casa nostra in cui mostrare tutta la forza e la grandezza di questo comparto.
Quale sarà il vostro apporto alla fiera?
Il nostro obiettivo sarà far conoscere la tipicità della nostra uva IGP di Canicattì. In più, rispetto a quanto avviene di solito, LUV sarà l’unica fiera che si svolgerà proprio nel periodo in cui il prodotto fresco sarà disponibile. Avremo quindi la possibilità di far degustare la nostra uva e farne conoscere proprietà e caratteristiche, con la speranza che venga apprezzata. La produzione IGP abbraccia due province: quella di Agrigento e quella di Caltanissetta, interessando circa 25 comuni; predilige terreni prevalentemente argillosi e, grazie a temperature favorevoli e specifiche caratteristiche del suolo, si presenta con acini di pezzatura media, colore giallo paglierino, dal sapore moscato (più marcato in annate siccitose) e con °Brix elevato. Per conoscerla meglio e assaporarla, LUV sarà l’occasione perfetta. Accanto a questo, l’intento è poi valorizzare il lavoro svolto nel tempo e frutto della sinergia con altre realtà. A tal riguardo, stiamo collaborando intensamente con i consorzi di Mazzarrone e di Puglia con cui svilupperemo iniziative comuni, dibattiti e workshop all’interno della manifestazione fieristica.
Come già sottolineato, il mondo dell’economia e del mercato è cambiato notevolmente: se qualcuno tenta di dividere, noi dobbiamo assolutamente fare fronte comune nella comunicazione, nella conoscenza e anche dal punto di vista commerciale. Dunque, quale migliore occasione di LUV? Siamo contentissimi e speriamo sia un evento straordinario, segnato da una grande partecipazione. LUV sarà la prima fiera di filiera dedicata all’uva da tavola: una bella sfida, senza dubbio, ma anche una grande opportunità che siamo certi permetterà di far conoscere a buyer, tecnici e visitatori di tutto il mondo produzioni d’eccellenza come le nostre. E noi non possiamo che esserne entusiasti e soddisfatti.
Ilaria De Marinis
©uvadatavola.com