Una sfida, ma soprattutto un’opportunità. Un’occasione di crescita, confronto e apertura verso nuovi scenari. Si potrebbe riassumere così l’immagine di LUV Fiera secondo Massimiliano Del Core, presidente della CUT – Commissione Italiana Uva da Tavola che, insieme ad altre tre realtà, sin da subito è entrata a far parte del Comitato organizzatore della prima fiera di filiera dedicata all’uva da tavola in Europa, in programma dal 22 al 24 ottobre prossimi a Bari.
Perché CUT ha deciso di far parte del Comitato organizzatore di LUV Fiera dell’uva da tavola?
Innanzitutto perché è una sfida e a noi le sfide che prevedono aggregazione, specialmente quando si parla di uva da tavola, piacciono molto. È infatti proprio all’interno di queste sfide che, a mio parere, risiede la chiave del successo per il futuro del comparto.
In secondo luogo, abbiamo scelto di partecipare perché LUV sarà un’occasione di condivisione e dialogo attorno a tematiche delicatissime come l’innovazione nei mezzi tecnici o l’innovazione varietale, oggi centrali per lo sviluppo e la valorizzazione della filiera.
In ultimo, perché crediamo che la fiera costituirà un’importante opportunità di promozione del prodotto. E questo grazie all’energia degli addetti ai lavori, degli operatori commerciali e delle OP che parteciperanno alla tre giorni, ma anche grazie alla presenza di delegazioni internazionali e italiane di buyer che potranno apprezzare il connubio “prodotto-territorio” e osservare da vicino il valore della filiera dell’uva da tavola, che ricordiamo essere la seconda filiera ortofrutticola per l’export dopo quella delle mele.
Per dirla in breve, l’essenza di LUV si può riassumere in tre parole chiave: promozione, innovazione e aggregazione. E dove ci sono questi tre fattori, la Commissione Uva da Tavola non può mancare e anzi vuole fare la sua parte.
A tal riguardo, quali sono obiettivi e aspettative della CUT per LUV Fiera?
Senza dubbio tra i nostri obiettivi primari, spicca il desiderio di riuscire a coinvolgere tutto il comparto in maniera sinergica, dalla Puglia alla Sicilia. In tal senso, abbiamo già coinvolto gli associati e le OP pugliesi e siciliane che hanno accolto positivamente l’iniziativa.
Accanto a questo, in occasione di LUV Fiera, CUT intende continuare a offrire conoscenza e occasioni di valorizzazione del prodotto, ma anche momenti per arricchire il proprio know-how attraverso l’innovazione. Perché, d’altronde, è questo che fa un’associazione di filiera: permettere a tutti i componenti del comparto di fare passi avanti.
L’intento è quindi presentare il comparto coeso e strutturato agli occhi degli ospiti e degli operatori internazionali che ci saranno; incentivare alla pianificazione e programmazione all’interno della filiera con i breeder e i buyer della distribuzione organizzata e posizionare al meglio il prodotto uva da tavola sul mercato italiano e internazionale.
Guardando invece l’aspetto pratico della tre giorni, quale sarà l’apporto di CUT?
In quanto componenti del Comitato organizzatore, ci siamo impegnati nell’organizzazione di alcuni eventi che offrissero contributi inediti di riflessione e analisi. In alcuni di questi saranno coinvolti i consorzi di tutela IGP con cui sarà possibile approfondire il tema della valorizzazione dei prodotti. Avremo poi eventi dedicati al mondo della commercializzazione e quindi allo studio e all’analisi del mercato, delle produzioni, dell’andamento della domanda e dell’offerta di prodotto, tutti aspetti chiave per il successo futuro delle nostre aziende. Inoltre, stiamo lavorando a un evento dedicato ai buyer e alla distribuzione internazionale moderna che permetterà a tutti gli operatori di comprendere bene quali sono le aspettative del mercato e come saperlo interpretare.
Il secondo giorno della fiera si terrà inoltre un tavolo dedicato all’innovazione varietale organizzato da CUT con tutti i breeder internazionali, mentre il giorno finale daremo spazio a una presentazione del lavoro condotto dai gruppi di breeding italiani, in cui ci soffermeremo sull’apporto da loro donato alla ricerca e all’innovazione.
La CUT si rende dunque protagonista dell’organizzazione di questi eventi, ma è chiaro che i veri protagonisti saranno tutti coloro che saliranno sul palco a darci indicazioni ed elementi di riflessione o produttori, stakeholder, operatori commerciali e tecnici che animeranno la platea.
Concludendo, a ridosso della prima fiera di filiera dell’uva da tavola, qual è lo stato d’animo che più si avverte?
In questi due anni c’è stato un lavoro estremamente intenso, focalizzato sempre sulla necessità di avere dati e argomenti utili a favorire il dialogo all’interno della filiera sia con il sistema produttivo e distributivo, sia tra il sistema distributivo e il mercato. Obiettivo che stiamo raggiungendo anche attraverso atti concreti come il catasto varietale, ancora in aggiornamento, e un progetto di filiera che sta facendo arrivare fondi alle aziende per trasformare e innovare le proprie produzioni e i propri centri di confezionamento e che ha avuto come punta dell’iceberg la costituzione del distretto produttivo dell’uva da tavola. Un sistema che ora trova in LUV un ulteriore tassello. Per questo, a ridosso della fiera, le emozioni provate sono diverse e contrastanti. Da un lato, infatti, siamo consapevoli che LUV – la prima fiera di filiera in Europa – sarà una grande sfida. Dall’altro però, siamo certi si tratterà di un sassolino gettato nello stagno, dell’inizio di un percorso che nel tempo creerà un circuito virtuoso e vantaggioso per tutta la filiera.
In sintesi, una grande sfida, ma vissuta con grande emozione e tanto, tanto entusiasmo.
Ilaria De Marinis
©uvadatavola.com