Liturri (Agricoper): molto male la campagna 2013, necessaria più comunicazione

da Redazione uvadatavola.com

Uva da tavola.com ha chiesto a Vito e Domenico Liturri, rispettivamente responsabili della produzione e della commercializzazione dell’azienda di esportazione Agricoper, un parere relativo alla campagna 2013 e le prospettive per la campagna 2014.

UdT: Una breve analisi sulla stagione 2013.

Domenico Liturri: Il 2013 è stato un disastro. Le uve con semi, come l’Italia, sono state davvero difficili da vendere. Ma più in generale anche le senza semi hanno avuto problemi, tutte le varietà hanno deluso le aspettative. Sul mercato si è osservato una evidente contrazione della domanda, unito alla sovrapproduzione dei Principali produttori del Bacino del Mediterraneo (Italia, Spagna e Grecia) che hanno riversato quantitativi enormi di prodotto sui mercati europei. E quando l’eccesso di offerta si somma ad una contrazione della domanda, il risultato non può che essere disastroso in modo esplosivo.

Vito Liturri: Il grosso della campagna di commercializzazione dell’uva da tavola si fa, come noto, nei mesi di agosto, settembre e ottobre. Lo stesso si può dire avviene in Spagna e Grecia, gli altri Paesi che producono per l’Europa oltre all’Italia. Non siamo mai soli sul mercato e la concorrenza è elevata.

UdT: Quali sono state le principali difficoltà riscontrate durante la fine della passata stagione?

Domenico Liturri: La Grecia a settembre ha inondato l’Europa con la Thompson e la domanda di uve senza semi è stata carente. Poi, dulcis in fundo, si sono aggiunti anche i problemi in campo che hanno portato la qualità nella fase medio-tardiva (da ferragosto in poi) ad essere non molto alta. A differenza delle uve precoci (fino a ferragosto) dove la qualità è stata buona e si è avuto anche un buon risultato sul mercato.

Vito Liturri: Da non dimenticare l’alluvione del 7 Ottobre giù nel tarantino che ha causato danni e perdite di produzione e le nebbie di ottobre che hanno lesionato il prodotto provocando il craking già dalla fine di agosto. Le ripercussioni di quei problemi si sono avute nel periodo di ottobre, novembre e dicembre. Anche la frigoconservazione ha dato delle risposte negative. Un prodotto apparentemente sano si è rivelato infatti molto problematico e non più idoneo al consumo e, di conseguenza, è stato distrutto.

UdT: Previsioni per il 2014? Cosa si può fare per correggere il tiro sia sul fronte della produzione che su quello della commercializzazione?

Domenico Liturri: Non si possono fare previsioni. Di certo il nostro lavoro è pieno di problemi di diversa natura . Ci sono tante azioni da intraprendere ed il tempo di questa intervista non sarebbe sufficiente per parlare di tutto. Io però parto da un elemento di base: la disinformazione osservata ad inizio campagna 2013 è stata enorme. A giugno 2013 era già possibile notare che i volumi prodotti in Italia erano molto alti, e lo stesso stava avvenendo in Spagna ed in Grecia. A fronte di questa lettura di abbondanza si osservavano accaparramenti e prezzi di acquisto elevato. Probabilmente molti non erano informati o operavano sulla base di una predizione (lettura del futuro legata al fatalismo ed alla superstizione), più che sulla base di una previsione (lettura del futuro che elabora dati oggettivi)

Vito Liturri: Sarebbe stato più corretto partire con dei prezzi nella media, in modo da poter mostrare un’aggressività maggiore sui mercati e cominciare a vendere. Così facendo, quello che è successo forse non si sarebbe verificato.  Occorrerebbe invece una strategia integrata di settore, uno scambio di informazioni, così da evitare lo scempio di quest’anno.

UdT: L’assenza di informazione ha impedito a molti commercianti di prendere coscienza della situazione di sovrapproduzione che in Italia (ma anche in Spagna ed in Grecia) si stava verificando. Cosa manca allora al territorio?

Domenico Liturri: Basterebbe che determinate informazioni siano disponibili a tutti.

Vito Liturri: In quasi tutti i Paesi produttori di uva nel mondo esiste una commissione/sindacato che fornisce tutti i dati relativi alle produzioni.  Le produzioni sono censite ed i dati sono disponibili a tutti gli operatori . Noi non disponiamo di questo strumento in Italia. Non sappiamo con certezza quanti ettari di superficie vitata sussistono oggi in Puglia. Dovrebbero essere facilmente disponibili informazioni dettagliate relative alla superficie vitata, suddivisa per varietà ed anche i dati relativi al mercato di vendita. Anche il mondo della produzione ha bisogno di questi dati, al fine di poter meglio programmare per esempio le scelte di impianto. Da questo punto di vista noi siamo lasciati allo sbaraglio. Un settore come quello dell’uva da tavola, con l’importanza che riveste, ha bisogno di questi dati per pianificare le scelte in modo ragionato. Paesi nostri concorrenti, che su altri fronti in alcuni casi sono meno sviluppati del nostro, dispongono di queste informazioni.

UdT: Per disporre di questi dati sarebbe necessario che i vari commercianti mettessero a disposizione dati talvolta considerati sensibili per un interesse superiore e collettivo. Quanti sarebbero disposti a far questo?

Domenico Liturri: In California la Table Grape Commission è un organo governativo, quindi pubblico, che elabora e fornisce i dati ricevuti dai membri della commissione. Noi con l’Apeo alcuni anni fa provammo a realizzare questo database. Si deliberò che tutti gli associati Apeo avrebbero fornito i dati, distinti per varietà, sia degli ettari che delle tonnellate commercializzate. Con questa autodenuncia sarebbero venuti fuori numeri utilissimi a tutti. I dati furono forniti solo da pochi  La verità è che ci lamentiamo sempre delle lacune del nostro sistema ma poi ci manca il senso civico per fare la nostra parte mettendo a disposizione di tutti la nostra componente.

UdT: Un auspicio per il 2014.

Domenico Liturri: Spero ci possa essere più comunicazione tra i diversi operatori e colleghi.

Autore: la Redazione

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