L’importanza del calcio per la qualità post-raccolta dell’uva da tavola

da Redazione uvadatavola.com

La rivista scientifica Postharvest Biology and Technology ha pubblicato un interessante lavoro sull’efficacia del calcio per il controllo dei marciumi e il mantenimento della qualità dell’uva da tavola in post-raccolta.

La ricerca, effettuata dai ricercatori del Dipartimento di Scienze Agro-Ambientali e Territoriali dell’Università degli Studi di Bari e del CRA-Unità di Ricerca per l’uva da Tavola e la Vitivinicoltura in Ambiente Mediterraneo di Turi, è stata condotta in due anni su un vigneto di uva da tavola varietà “Italia”.

La prova ha previsto il confronto tra due diversi periodi di applicazione di prodotti a base di cloruro di calcio: il primo da allegagione a pre-invaiatura ed il secondo da invaiatura a raccolta. Le due tesi sono state poi confrontate con il controllo non trattato. Dopo ogni applicazione sono stati raccolti alcuni raccoltaal fine di misurare le concentrazioni di calcio all’interno dei diversi compartimenti dell’acino (buccia, polpa, seme).

Sono state valutate, inoltre, alcune caratteristiche meccaniche e fisiche dell’acino (durezza, consistenza, ecc.) al momento della raccolta e durante la conservazione. Infine è stata valutata l’incidenza di muffa grigia in pieno campo e dopo la raccolta, in quest’ultimo caso su grappoli inoculati artificialmente e conservati a temperatura ambiente.

I risultati della prova hanno dimostrato che le maggiori concentrazioni di calcio sono state ritrovate nella buccia e nella polpa degli acini trattati in pre-invaiatura. È stato verificato, invece, che l’accumulo di calcio all’interno di buccia e polpa si arresta dopo l’invaiatura ma continua all’interno del seme fino alla maturazione. Questo perchè il flusso assiale (centrale) collegato al seme, a differenza di quello periferico, rimane funzionale.

In entrambi gli anni di prova, le applicazioni di calcio hanno:

  • migliorato la consistenza della polpa;
  • ridotto la suscettibilità allo spacco e agli attacchi di Botrytis cinerea durante il periodo di conservazione;
  • garantito una migliore qualità del frutto in post-raccolta.

 

Il lavoro si conclude affermando che le applicazioni più efficaci sono state quelle effettuate tra l’allegagione e l’invaiatura, quando l’attività stomatica è più funzionale e la traslocazione del calcio, non direttamente assorbito dai grappoli, potrebbe avvenire per via xilematica.

 

Fonte: www.sciencedirect.com

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