Terzo di una serie di incontri è stato l’appuntamento che si è tenuto nel…
muffa grigia
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Le abbondanti piogge durate per tre interi giorni e seguite da almeno due settimane con elevati livelli di umidità – tra fine gennaio e l’inizio di febbraio – hanno creato il peggior scenario possibile per l’uva da tavola cilena, considerando anche la tempistica dell’evento.
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L’agronomo di Agrimeca Grape And Fruit Consulting Srl, Domenico Zagaria, aggiorna i lettori di uvadatavola.com circa l’andamento della campagna 2020 per i vigneti che sorgono nella zona dell’Arco Jonico.
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Oltre all’elicitore antioidico IBISCO, già presentato qui, la linea di Biopreparati impiegabili su Uva da Tavola è caratterizzata anche da un’altra soluzione molto interessante.
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Il consumo di uva da tavola negli ultimi anni è raddoppiato in tutto il mondo. Negli Stati Uniti l’uva è salita sul terzo gradino del podio per quanto riguarda la frutta fresca più venduta, appena dopo banane e mele.
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In diretta dai vigneti
In diretta dai vigneti, Nord Barese: molto acinino, presenza di oidio e peronospora
“Quest’anno, a differenza del 2017, nei vigneti si riscontra una buona produttività delle piante”, ha dichiarato l’agronomo Sabino Colucci, che ha descritto ad uvadatavola.com le condizioni dei vigneti situati negli areali del Nord Barese.
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La rivista scientifica Postharvest Biology and Technology ha pubblicato un interessante lavoro sull’efficacia del calcio per il controllo dei marciumi e il mantenimento della qualità dell’uva da tavola in post-raccolta.
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Puglia, una delle regioni più vocate per la coltivazione di uva da tavola delle diverse varietà, con e senza semi, sapientemente curate con impegno e dedizione, ma anche con tanti sacrifici.
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L’irraggiamento delle uve in post-raccolta ha ridotto l’insorgenza della muffa grigia.
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L’irraggiamento delle uve in post-raccolta ha ridotto l’insorgenza della muffa grigia.
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Il controllo della Tignoletta (Lobesia botrana) in vigneto richiede un’attenzione particolare, sia per i danni diretti quali-quantitavi che le generazioni carpofaghe del fitofago possono provocare sugli acini, sia per i danni indiretti determinati dallo sviluppo di marciumi, primo tra tutti la muffa grigia (Botrytis cinerea) che si avvantaggia dell’infestazione della Tignoletta aggravando le perdite di produzione.
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Il controllo della Tignoletta (Lobesia botrana) in vigneto richiede un’attenzione particolare, sia per i danni diretti quali-quantitavi che le generazioni carpofaghe del fitofago possono provocare sugli acini, sia per i danni indiretti determinati dallo sviluppo di marciumi, primo tra tutti la muffa grigia (Botrytis cinerea) che si avvantaggia dell’infestazione della Tignoletta aggravando le perdite di produzione.
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Le uve coltivate nelle zone d’anticipo sono in fase di invaiatura-maturazione. In questi areali non si riscontrano particolari problematiche, il prodotto è di buona qualità e si prevede l’inizio dei primi tagli in questi giorni.
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Le uve coltivate nelle zone d’anticipo sono in fase di invaiatura-maturazione. In questi areali non si riscontrano particolari problematiche, il prodotto è di buona qualità e si prevede l’inizio dei primi tagli in questi giorni.
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Non è più una novità: già da due anni l’utilizzo di agrofarmaci è stato limitato su tutti i tipi di colture. Il rame assieme ad altri principi attivi ha seguito questo percorso, con un limite di 6 kg/ha di rame metallo anche in agricoltura integrata.
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Non è più una novità: già da due anni l’utilizzo di agrofarmaci è stato limitato su tutti i tipi di colture. Il rame assieme ad altri principi attivi ha seguito questo percorso, con un limite di 6 kg/ha di rame metallo anche in agricoltura integrata.
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Nell’Arco Jonico tarantino la vite è in fase di fine fioritura/inizio allegagione, che per alcune varietà senza semi, come Superior seedless, procede in maniera ottimale, tanto che in alcuni casi non si rende necessario l’uso di gibberelline per il diradamento.
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Il brusco abbassamento termico e la piovosità, talvolta inaspettata, dei giorni scorsi hanno rallentato la crescita dei vigneti pugliesi.
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Gli esperimenti condotti dimostrano che l’utilizzo di acido acetico su uva da tavola stoccata, contrasta lo sviluppo di patogeni come la botrite.
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L’umidità recentemente registrata nel Cile centrale, la più elevata degli ultimi anni, sta causando ingenti danni alle produzioni di uva da tavola.
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Ricerca e innovazione
Come controllare la botrite in post raccolta con oli essenziali estratti da Monarda
Secondo un recente studio, pubblicato sulla rivista scientifica Plant Science e condotto dal Dott. Oyeboade Adebayo dell’Horticulture Research and Development Centre, Agriculture and Agri-Food of Canada, gli oli essenziali estratti da tre specie di piante appartenenti al genere Monarda (Monarda didyma, M. fistulosa e M. didyma var. 80-1A) avrebbero effetti inibitori sullo sviluppo di Botrytis cinerea, agente causale della muffa grigia.
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Un interessante studio relativo al contenimento della muffa grigia in postraccolta è stato recentemente pubblicato sulla rivista scientifica Postharvest Biology and Thecnology.