Acqua irrigua: chi la pagherà?

Alcuni tra i problemi del 2022 si prospettano anche per il 2023. Tra questi - come sottolineato da Teresa Diomede - le tariffe dell’acqua irrigua.

da Silvia Seripierri

Rispetto a settembre-ottobre 2022, i costi dell’energia sono oggi sicuramente più bassi, ma i problemi per il settore agricolo non sono finiti. Tra questi, come sottolineato dall’imprenditrice Teresa Diomede – titolare dell’azienda agricola Racemus e responsabile dell’ufficio commerciale 1 dell’OP APOC Salerno – rientrano l’approvvigionamento e il pagamento dell’acqua irrigua sia per la campagna 2022 che per quella a venire.

Teresa, in cosa consiste questo problema?

Durante lo scorso anno i problemi sono stati tanti, dall’aumento dei costi dell’energia sino alla perdita di prodotto rimasto invenduto. Rispettivamente, a fronte di queste due situazioni, le Cooperative e le Comunioni Irrigue hanno visto aumentare i costi dell’energia e tanti produttori hanno portato l’uva al macero. Questo si è tradotto nell’impossibilità per i produttori di riuscire a pagare le tariffe per l’emungimento di acqua e nell’impossibilità per le Cooperative e le Comunioni irrigue di pagare le bollette. Questo non solo ha comportato il taglio del rifornimento di energia, ma anche un blocco del sistema, che ad oggi non sa come ripartire.

Cosa si sta facendo?

In occasione delle diverse assemblee, che si stanno organizzando, si sta pensando di:

  • stilare piani di rientro per i produttori che l’anno scorso non hanno potuto pagare;
  • elaborare accordi con i produttori che, pur avendo pagato lo scorso anno, possono anticipare delle quote per la campagna 2023.

L’obiettivo è ovviamente di mettere in moto i pozzi quanto prima, ma il timore è che gli stessi problemi dell’anno scorso si presentino all’arrivo della prima bolletta della stagione. Se fino ad oggi gli eventi piovosi hanno consentito di non irrigare almeno nelle fasi iniziali del ciclo colturale, non sappiamo come decorrerà la stagione estiva. Se dovesse essere calda e siccitosa come quella dell’anno scorso, la situazione sarebbe critica – criticità aggravata anche dall’aumento delle tariffe dell’acqua a metro cubo, come già preannunciato dall’ARIF. Questo chiaramente è solo uno dei tanti problemi che si prospettano per la nuova campagna, ormai pronta a partire.

Quali?

Sicuramente l’assenza di manodopera. Come ci riferiscono i colleghi del comparto cerasicolo, si avverte già la mancanza di manodopera e noi viticoltori siamo destinati a riscontrare lo stesso problema.

acqua irrigua

Cosa mi dici sull’utilizzo di acque reflue affinate come acqua irrigua?

So che si tratta di una questione che genera molto fermento, ma so anche che l’interesse da parte dei produttori è scarso. Tra i motivi rientra il timore che queste acque possano non essere idonee per l’irrigazione delle colture e che guasti all’impianto di depurazione e affinamento, non manutenzionato per tempo, possano compromettere la qualità delle acque. A questo si aggiunge anche il fatto che si tratterebbe di quantitativi di acqua e di areali limitati rispetto al fabbisogno irriguo di tutto il territorio. Tuttavia, aspetto positivo sarebbe il costo che sarebbe sicuramente irrisorio e più basso di quello attualmente pagato da molti produttori.

D’altra parte, come già riportato in articoli precedenti, gli studi di ricercatori e professori hanno dimostrato che la depurazione e l’affinamento delle acque reflue offrono vantaggi non solo di tipo agronomico, ma anche economico.

Oltre all’acclarata sicurezza di queste acque – il cui utilizzo in agricoltura è infatti già realtà nei Comuni di Ostuni (BR), Acquaviva delle Fonti (BA), Castellana Grotte (BA), Gallipoli (LE) e Corsano (LE) – la loro disponibilità consente di ridurre gli emungimenti di acqua dalla falda e di influire positivamente sul bilancio idrico dell’acquifero sotterraneo.  Come per tutte le novità, quindi, è bene – anche in questo caso – che il produttore non si spaventi, ma che riponga la sua fiducia nei risultati di studi e ricerche scientifiche.

 

Silvia Seripierri

©uvadatavola.com

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