Il Catasto dell’Uva da Tavola è stato presentato a Berlino, durante una delle più importanti fiere del settore ortofrutticolo: Fruit Logistica.
Il progetto del Catasto porta la doppia firma della CUT (la Commissione italiana dell’Uva da Tavola) e del CSO Italy (Centro Servizi Ortofrutticoli). Proprio dalla collaborazione tra questi due enti, che risale a gennaio 2022, sta pian piano prendendo vita il Catasto, uno strumento strategico che ha l’obiettivo di raccogliere e organizzare nuovi dati – più specifici – sulle produzioni e varietà di uva da tavola coltivata nello Stivale.
Oggi in Italia sono complessivamente presenti 45 mila ettari di uva da tavola, distribuiti in questo modo: 60% in Puglia, 35% in Sicilia. L’uva, inoltre, rappresenta la terza produzione frutticola nazionale, dopo mele e pesche-nettarine.
L’auspicio è che i dati possano consentire una programmazione produttiva e commerciale delle colture. Grazie al Catasto i produttori potranno ricevere informazioni precise e aggiornate sulla coltivazione.
Il presidente della CUT – Massimiliano Del Core – e la direttrice di CSO Italy – Elisa Macchi – hanno illustrato – all’interno di Fruit Logistica, una delle manifestazioni più importanti per il settore ortofrutticolo, il progetto nel dettaglio; ad ascoltare un parterre formato da imprenditori di settore.
Catasto: strumento utile, attendibile e preciso
Del Core e Macchi, nel corso dell’incontro, hanno sottolineato che per la buona riuscita del progetto sarà fondamentale la collaborazione delle aziende produttrici. Al momento il lavoro è avviato; a fare da apri pista ci sono 35 Organizzazioni di Produttori, l’area attualmente “censita” dal catasto è pari a 8.000 ettari.
La CUT ha trovato in CSO Italy il partner ideale per realizzare il Catasto: strumento utile, attendibile, preciso e che sarà gestito professionalmente. CSO Italy, a sua volta, ha trovato nella CUT il partner in grado di allargare le sue competenze sull’uva da tavola e, in prospettiva, sulle produzioni del Sud Italia.
Catasto: la parola alle OP e alle aziende
Durante l’incontro, per confermare la bontà dell’iniziativa – hanno preso la parola anche alcuni esponenti di diverse aziende viticole: la rutiglianese Teresa Diomede di APOC Salerno, prima OP italiana per estensione di uva da tavola i cui iscritti coltivano complessivamente 2100 ettari di vigneti; Luigi Rizzo per OP Terra di Bari e Salvatore Novello, vice presidente della siciliana OP Valleverde.
In conclusione il presidente Del Core ha quindi invitato i viticoltori da tavola a diventare parte attiva del progetto. Il prossimo passo verso il Catasto? Collaborare con i breeder italiani e internazionali.
Autrice: Teresa Manuzzi
©uvadatavola.com