Un bottino che pesa 150 chili, quello portato a casa da un uomo di 47 anni, originario di Sava, accusato di essere il responsabile di un furto aggravato di uva da tavola. A incastrarlo le immagini di videosorveglianza installate dal proprietario di un vigneto che hanno ripreso un veicolo fermo proprio nei pressi del vigneto dove è stato segnalato un furto di circa 150 kg di uva della varietà Vittoria. Nonostante l’individuazione del soggetto, la preoccupazione tra i produttori non è andata via e, anzi, sembra acuirsi a fronte dei furti di uva che, specialmente con l’avanzare della campagna 2023-24, sembrano aumentare.
A finire nel mirino della criminalità sono le campagne pugliesi, con particolare riferimento a uliveti, mandorleti e coltivazioni ‘pregiate’ come quelle di carciofi e asparagi.
A fronte degli ultimi episodi di furti di uva e colture varie, anche Coldiretti Puglia ha riportato l’attenzione sul tema, soprattutto dopo l’ennesimo raid registrato nelle campagne di San Severo, nel Foggiano, dove a pochi giorni dall’avvio della vendemmia sono stati rubati 40 quintali di uva da vino.
La capillarità del fenomeno è sempre più allarmante, diffuso in tutte le province pugliesi, tanto da costringere “gli agricoltori a vigilare di notte”, sebbene – come fa sapere l’associazione di categoria – “gli episodi si stanno registrando anche in pieno giorno”.
“Ormai nelle campagne pugliesi le attività criminose sono legate alla “stagionalità” delle produzioni, con squadre ben organizzate tagliano i ceppi dell’uva da vino a marzo/aprile, rubano le ciliegie a maggio, l’uva da agosto ad ottobre, le mandorle a settembre, le olive da ottobre a dicembre, gli ortaggi tutto l’anno, ma preferiscono i carciofi brindisini e gli asparagi foggiani, dimostrando che alla base dei furti ci sono specifiche richieste di prodotti redditizi perché molto apprezzati dai mercati” – prosegue Coldiretti. “Infine sradicano e portano via gli olivi monumentali perché qualcuno evidentemente li ricerca”.
Non solo. Sempre secondo quanto fa sapere l’associazione, a interessare i malfattori nelle campagne non sono solo le colture. “Si moltiplicano i furti di ferro, acciaio, rame, cavi elettrici e telefonici in campagna con le aziende agricole che rimangono spente e isolate telefonicamente, mentre i pozzi per irrigare restano fermi, pregiudicando le produzioni agricole che hanno bisogno di acqua”. Senza contare poi “fenomeni criminali con furti di mezzi, prodotti agricoli e chilometri di fili di rame, smaltimento di rifiuti di ogni genere nei campi, poi bruciati, con un danno economico e ambientale incalcolabile”.
Una situazione critica, come evidenziato, e che ha infatti portato Coldiretti Puglia a tracciare una vera e propria mappa dei fenomeni criminosi provincia per provincia.
Intanto, però, la preoccupazione cresce, specialmente per i viticoltori che – alle prese con le operazioni di raccolta – tra le altre difficoltà, sono ora in allerta per i possibili furti di uva che minacciano le loro produzioni.
Ilaria De Marinis
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