La campagna produttiva dell’uva da tavola 2024 in Puglia si sta caratterizzando per un marcato anticipo della maturazione, con un differenziale di circa 15-20 giorni rispetto agli standard storici. Questo fenomeno è stato innescato da condizioni climatiche estreme, come temperature elevate e siccità, che hanno accelerato le fasi fenologiche delle viti, portando anche le varietà tardive a una maturazione precoce. Inoltre, la bassa fertilità degli impianti, eredità delle condizioni subottimali del 2023, ha contribuito a velocizzare lo sviluppo delle piante. Le rese per ettaro di uve raccolte sino ad oggi non risultano essere soddisfacenti.
Per avere un quadro completo e più approfondito della campagna 2024 abbiamo intervistato Giuseppe Cacucci, agronomo e consulente di campo, socio della società di consulenza agroalimentare Food Agri Service e titolare del progetto digitale UpGrape.
Uva da tavola 2024: qual è lo stato dei vigneti nelle principali aree di coltivazione pugliesi?
In generale, i vigneti di uva da tavola si trovano in una fase fenologica compresa tra l’invaiatura e la maturazione fisiologica. Le condizioni climatiche, caratterizzate da temperature più alte del solito e carenza idrica, hanno accelerato i processi fenologici, tra cui quello della maturazione, portando le piante in alcune situazioni, a condizioni di stress. Anche le varietà tardive, che solitamente vengono raccolte a partire da metà settembre, stanno mostrando un avanzato stadio di maturazione, con valori di °Brix di circa 15-16, rispetto ai 18-19 °Brix generalmente richiesti per la raccolta. Questo anticipo di maturazione, stimato in circa 15-20 giorni rispetto allo scorso anno, è destinato a perdurare a causa delle attuali e persistenti condizioni climatiche estreme.
Un altro fattore che sta contribuendo a generare questa situazione è la bassa fertilità degli impianti, conseguenza delle condizioni dello scorso anno, che ha portato a rese per ettaro medio-basse. La scarsità di produzione ha a sua volta accelerato la maturazione dei grappoli sulle viti. Le condizioni climatiche dell’anno 2023, in particolar modo la presenza di lunghi periodi di ombreggiamento (15- 30 giorni), hanno avuto un impatto negativo sulle fasi di induzione a fiore e differenziazione delle gemme miste, con conseguenze negative sul germogliamento e produzione nell’annata corrente. Questo ha portato a una scarsa uniformità nel germogliamento, con molte gemme cieche o germogli che hanno sviluppato la sola funzione vegetativa, senza produrre grappoli.
Per alcune varietà la fase di raccolta volge al termine, mentre le varietà più tardive si avviano alla maturazione. Quali risultati sono stati raggiunti in termini quanti-qualitativi? Ci sono state delle varietà particolarmente promettenti?
Dal punto di vista qualitativo, la produzione è stata eccellente. La bassa resa ha favorito una migliore distribuzione delle risorse (es: acqua e nutrienti) per ogni grappolo, migliorando così la qualità finale del prodotto. Tra le varietà precoci che si sono distinte quest’anno, la Ruby Rush® della Sun World, una cultivar apirena a bacca rossa, ha dimostrato una precocità superiore alle aspettative. Un’altra varietà che ha ottenuto buoni risultati è l’ARRA Sugar Drop™ , una cultivar apirena e a bacca bianca. Tra le varietà precoci con semi, invece, la Vittoria continua a dare ottimi risultati. Tuttavia, mi sento di dire che l’innovazione varietale per le varietà precoci, soprattutto a bacca bianca, non ha ancora fornito risposte concrete.
Considerando le difficoltà legate alle condizioni climatiche di questa stagione produttiva, quali misure si stanno adottando per ridurre lo stress delle piante?
L’aspetto più critico di questa stagione è quello dell’approvvigionamento idrico. La mancanza di piogge sta causando gravi problemi di siccità in diverse aree di produzione. Alcune varietà mostrano segni di parziale avvizzimento delle bacche o disseccamento del rachide, spesso dovuti anche alla gestione inadeguata delle operazioni di irrigazione. L’evapotraspirazione ha raggiunto valori più elevati rispetto all’apporto idrico fornito, portando le viti in fasi di stress sempre più evidenti. Al problema della siccità si aggiunge quello dell’eccessiva precocità che sta caratterizzando questa annata: è difficile mantenere un prodotto maturo nel tempo, piuttosto che procedere per gradi nella maturazione. Quando il prodotto diventa maturo è più vulnerabile all’attacco di patogeni, in particolare Botrytis cinerea, con importanti ripercussioni sulla commercializzazione. Inoltre, le condizioni climatiche di quest’anno hanno favorito in modo indiretto l’aumento delle popolazioni della mosca mediterranea della frutta (Ceratitis capitata), un fitofago che sta creando problemi significativi nei vigneti di uva da tavola. Non solo. Negli scorsi anni la mosca preferiva alcune varietà specifiche, ma quest’anno abbiamo rilevato attacchi di mosca su numerose cultivar. Questo aspetto è legato all’aumento della popolazione, dovuto probabilmente alla mancanza di inverni rigidi, responsabili di un significativo ridimensionamento delle popolazioni svernanti. Il metodo della cattura massale rimane ad oggi la strategia di controllo più efficace per mantenere i livelli di popolazione del parassita al dì sotto della soglia di danno. Trattamenti fitosanitari o l’utilizzo di reti antiafidi possono rappresentare un aiuto ulteriore.
Passando al mercato, quali fattori stanno caratterizzando quest’anno la domanda e l’offerta dell’uva da tavola?
Dal punto di vista dei consumi, i dati di quest’anno non sono paragonabili a quelli del 2023. Secondo il rapporto di Ismea, si tratta di una campagna caratterizzata da una flessione evidente della domanda, probabilmente dovuta anche alla presenza di diversi altri prodotti ortofrutticoli, oltre all’uva da tavola, nei punti vendita e nei supermercati e da altre nazioni che esportano nello stesso periodo. L’offerta, al contrario, è in aumento a causa della sovrapposizione dei calendari di raccolta di più varietà dovuta alla precocità della stagione. Questa sovrabbondanza di prodotto in un lasso ristretto di tempo ha portato a una riduzione dei prezzi, con una contrazione media del 6-7% per le varietà apirene e del 15% per le varietà tradizionali rispetto allo scorso anno.
Considerando la riduzione della domanda, ci sono tendenze particolari che hai osservato nelle richieste dei consumatori quest’anno?
Una tendenza che emerge è la crescente consapevolezza dei consumatori nella scelta delle varietà di uva da tavola. Non si tratta più solo di distinguere l’uva da tavola in senso generale, ma i consumatori stanno imparando a riconoscere e preferire specifiche varietà. Tra quelle che hanno ottenuto un riscontro positivo dal mercato cito la Cotton Candy™, una varietà precoce, e l’Autumncrisp®️, apprezzata nel periodo tardivo.
In conclusione, l’annata 2024 si sta distinguendo per un significativo anticipo della maturazione, causato principalmente dalle condizioni climatiche avverse e dalla bassa fertilità degli impianti. Questo anticipo ha creato una serie di sfide, sia dal punto di vista produttivo che commerciale, con una riduzione della domanda e un aumento dell’offerta che hanno portato a un calo dei prezzi. Tuttavia, alcune varietà precoci hanno mostrato risultati promettenti, e la crescente consapevolezza dei consumatori nella scelta delle varietà di uva da tavola potrebbe rappresentare un’opportunità per differenziare l’offerta e migliorare la competitività del prodotto sul mercato. La gestione delle risorse idriche e il controllo dei fitofagi, come la mosca mediterranea, rimangono sfide fondamentali per garantire la qualità e la sostenibilità delle produzioni future di uva da tavola.
Donato Liberto
©uvadatavola.com