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Tecniche colturali

Potatura e fisiologia della vite

La vite è una specie rampicante e con la potatura è possibile regolare e orientare la sua crescita equilibrando apparato vegetativo e riproduttivo. 

da Silvia Seripierri 13 Dicembre 2022
13 Dicembre 2022
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La vite è una specie rampicante, capace di raggiungere altezze notevoli e sulla quale si interviene con gli interventi di potatura per regolare e orientare la sua crescita al fine di equilibrare apparato vegetativo e riproduttivo. 

Perché le operazioni di potatura siano effettuate correttamente è necessario fare propri alcuni dei principali cenni sulla biologia e fisiologia della pianta, riponendo tutte le attenzioni del caso verso la gemma, che rappresenta l’unità produttiva di base da cui tutto ha origine.

Per comprendere come la gemma dà origine allo sviluppo della pianta, è importante considerare la sua fertilità. Ovvero la capacità della gemma di produrre; insieme alle forze interne della pianta la fertilità orienta la crescita vegetativa e riproduttiva. Conoscere, quindi, come la fertilità e le forze interne alla pianta guidano lo sviluppo è fondamentale per capire come effettuare i tagli di potatura, mirati anch’essi a guidare lo sviluppo delle piante.

Quando parliamo di fertilità, è necessario distinguere quella potenziale da quella reale. La fertilità potenziale è la fertilità della gemma intesa come numero delle infiorescenze che si sviluppano a partire da essa, in assenza di fattori esterni limitanti. La fertilità reale, invece, è la fertilità che la gemma ha conseguentemente all’azione dei fattori esterni sulla fertilità potenziale. Con la potatura, quindi, si interviene per limitare il più possibile le influenze esterne limitanti e far sì che la fertilità reale si avvicini a quella potenziale.

Quando si parla di forze interne, invece, si fa riferimento alle forze che agiscono dall’interno della pianta per guidare il suo accrescimento e conquista dello spazio.

Quando tali forze inducono la pianta a crescere assumendo una forma di allevamento contraria a quella desiderata dall’agricoltore, è corretto parlare di forze interne inibitorie. L’azione delle forze interne – sia inibitorie che non inibitorie – dipende a sua volta dai livelli ormonali e dai flussi di linfa e si manifestano come concorrenza tra gemme e tra i rami. La capacità di queste forze interne di generare concorrenza è un altro dei motivi per cui è necessario potare la pianta con l’obiettivo di ottenere un portamento equilibrato. Le inibizioni delle gemme e dei rami hanno andamento basipeto e, nel caso delle gemme, variano in funzione del capo di potatura, della sua posizione e del numero di tralci lasciati sulla pianta. Qualora non si riesca a gestire l’equilibrio della pianta, le inibizioni si manifestano come mancato germogliamento delle gemme basali e mediane.

La potatura è quindi una pratica estremamente complessa, che può essere effettuata considerando diversi aspetti che comprendono:

  • l’età della pianta (con distinzione in potatura di allevamento e di produzione);
  • il numero di gemme (con distinzione in potatura povera, media o ricca);
  • la lunghezza del tralcio;
  • il periodo di potatura (con distinzione in potatura estiva e invernale).

La potatura che più di tutte consente di incidere sulla crescita della pianta e sulla sua produzione è quella invernale, da effettuarsi durante il riposo vegetativo della vite.

In tale fase la pianta è dormiente e meno suscettibile alle ferite di potatura, soprattutto perché per difendersi dal freddo isola i germogli escludendoli dal sistema vascolare attraverso:

  • la disidratazione dello xilema;
  • l’otturazione del floema con tessuto calloso.

potatura

 

La dormienza è la fase di riposo vegetativo della vite che inizia in seguito alla caduta delle foglie per terminare con l’accumulo, da parte della vite, di un certo numero di ore di freddo. Quando il numero delle ore di freddo accumulate sarà sufficiente si potrà notare la rottura della gemma e la ripartenza primaverile. A segnare il passaggio dalla dormienza al germogliamento è il “pianto”. Esso consiste nella fuoriuscita di linfa dai tagli di potatura, a causa dall’aumento di pressione nei tessuti della pianta. Tale fenomeno, oltre a segnare il momento in cui la pianta fuoriesce dal riposo vegetativo invernale, segna la fine del periodo entro cui è possibile effettuare la potatura invernale.

 

Autrice: Silvia Seripierri

©uvadatavola.com

Articolo pubblicato sul n°5 – 2022 del bimestrale “Uva da Tavola – magazine”

 
 
biologiaequilibrio vegeto-produttivofisiologiapotatura

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