Dopo aver superato Almeria e Alicante ed aver conquistato la maggior parte del mercato negli ultimi anni, Murcia, che ha raggiunto una superficie vitata di circa 6.000 ettari, è diventata la principale regione produttrice di uva da tavola in Spagna.
Nei giorni scorsi, l’ITUM-Table Grape Research and Technology Company, in cui sono coinvolti i produttori di uva da tavola, e la Murcia’s Agricultural and Food Development Research Institute (IMIDA), hanno firmato un accordo di lavoro per i prossimi quattro anni che prevede un investimento nel settore di circa 2 milioni di euro, dei quali più della metà saranno contributi privati da parte delle imprese.
La collaborazione tra i ricercatori e gli agricoltori risale sin dal 2002 e da allora si sono registrate ed inserite 14 nuove varietà di uve da tavola senza semi (7 bianche, 6 rosse e 1 nera) sul mercato, due delle quali sono state recentemente presentate.
Esther Gomez, amministratore delegato di ITUM, si è detta molto soddisfatta della collaborazione tra ricercatori e imprese che ha garantito l’ottenimento di nuove varietà provenienti da uve autoctone e, quindi, con la possibilità di non dover pagare royalty a breeder stranieri.
La Gomez ha inoltre dichiarato che, anche se sono soddisfatti della presenza delle loro uve sui mercati esteri, bisogna far conoscere queste varietà ai consumatori locali. Ha anche affermato che la ricerca futura dovrebbe incentrarsi su varietà extra precoci e tardive, in modo da avere una produzione di uva per tutto l’anno ed interrompere l’importazione dal Sud America.
Adrian Martinez, direttore dell’IMIDA, ha comunicato che il loro prossimo obiettivo è quello di creare varietà resistenti a malattie, da produrre fino alla fine dell’anno e con nuovi sapori. “Abbiamo già uva aromatizzata al sapore di mango, dal sapore moscato e di zucchero filato”, ha concluso.
Il ministro dell’Agricoltura, Antonio Cerda, ha dichiarato che si tratta di uno dei più grandi programmi di breeding del mondo, che ha garantito la creazione di circa 10.000 ibridi negli ultimi anni.
L’uva senza semi spagnola è attualmente esportata in Europa, Sud Africa, Australia, Perù, Cile, Brasile e, attualmente, ci sono stati tentativi di entrare anche nel mercato cinese.
Fonte: laopiniondemurcia.es
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