Tra le tante varietà senza semi che stanno diffondendosi sul territorio, molto caratteristica è la bianca precoce “Cotton Candy” che, con il suo particolare e inconfondibile aroma di zucchero filato, incuriosisce non poco produttori e operatori del settore.
Poiché negli ultimi giorni di luglio sono partite anche per questa varietà le operazioni di raccolta e commercializzazione, per saperne di più uvadatavola.com ha intervistato Giuseppe Cacucci, agronomo e imprenditore agricolo professionale dell’omonima azienda agricola che la produce.
“La nostra – spiega Cacucci – è un’azienda agricola medio-piccola, composta da 6 ettari di vigneti ad uva da tavola di varietà con e senza semi. Tra le caratteristiche principali dell’azienda agricola familiare, nella quale opero insieme a mio fratello Giovanni, perito agrario, e mio padre Giannangelo c’è l’orientamento alle innovazioni. La coltivazione di uve senza semi è per noi un importante elemento di rinnovamento aziendale. L’obiettivo è convertire l’intera azienda a varietà apirene in modo da poter ridurre i costi di produzione e orientare la produzione alle richieste di mercato, il quale anno dopo anno richiede volumi sempre più cospicui di uva senza semi. Con questo approccio siamo pervenuti alla coltivazione della varietà ‘Cotton Candy’, uva apirena bianca precoce appartenente al pacchetto IFG (International Fruit Genetics) di cui è licenziatario unico per l’Italia Agricoper. Si tratta di una cultivar molto aromatica e dal sapore davvero particolare. Entrando nel vigneto con l’uva matura l’odore di zucchero filato è intenso. Le operazioni di raccolta hanno avuto inizio il 28 luglio, al raggiungimento dei 18 °Brix”.
Giovanni e Giuseppe Cacucci, produttori della varietà Cotton Candy.
“La commercializzazione avviene tramite conferimento all’azienda commerciale Agricoper, pertanto – continua Cacucci – fondamentale è la fiducia reciproca tra noi e l’esportatore licenziatario finalizzata a creare una sinergia che favorisca entrambe le parti. L’idea di impiantare questa varietà è venuta a mio fratello Giovanni che, in qualità di responsabile tecnico della ditta di esportazione Agricoper, ha potuto individuare delle caratteristiche peculiari sia produttive che commerciali. Una volta scelta la varietà, ci siamo confrontati con Nico Liturri, responsabile commerciale Agricoper che, valutato il possibile sbocco commerciale di questa varietà, ci ha dato il via libera per avviarne la produzione”.
Giuseppe Cacucci sottolinea che se per le uve senza semi i costi produttivi sono inferiori, la cura e l’attenzione per il dettaglio rimangono invariate. “Per lavorare le uve a conferimento è necessario assicurare una qualità elevata, pertanto l’attenzione deve essere massima quando si svolgono le varie operazioni colturali. Abbiamo eseguito operazioni di defogliazione, diradamento grappoli e un rapido diradamento degli acini per svuotare un po’ il grappolo. Il vigneto ha un carico produttivo mediamente elevato e ogni germoglio uvifero presenta 2 grappoli ben strutturati”.
La resa della Cotton Candy è elevata, si contano almeno 30 grappoli per pianta.
“Il peso unitario del grappolo – fa notare l’imprenditore agronomo – è apprezzabile e si contano senza problemi circa 30 grappoli a pianta. Il vigore sembra essere elevato. Dal punto di vista agronomico è una sfida importante in quanto si tratta di una varietà nuova che, pur interessante per alcuni aspetti, ha riportato in fase di allevamento e messa in produzione alcune problematiche che stiamo cercando di risolvere. Sarà necessario nei prossimi anni fare esperienza. Molto importante per questa uva, come del resto per tutte le altre, è una buona disponibilità di luce diffusa durante tutto il ciclo produttivo. Per questo motivo il sesto d’impianto è 2,50 x 2,50 metri (da valutare però le performance produttive ottenute con sesti più ampi) e il film plastico di protezione applicato sull’impianto deve avere una buona trasmittanza. La difesa fitosanitaria è identica a quella delle altre uve e non sembra subire particolari fisiopatie o stress fisiologici”.
“La resa per ceppo – conclude Cacucci – è soddisfacente sin dal primo anno di produzione e naturalmente verificheremo come tale carico produttivo influenzerà la fertilità sui capi a frutto dell’annata successiva.
Dalla California, il costitutore della Cotton Candy – IFG – sottolinea infine che qualsiasi tentativo illegale di messa a produzione di questa varietà non subirà alcuna forma di condono e si procederà con l’estirpazione immediata del vigneto. Questo al fine di scoraggiare ogni tipo di furto e tutelare i produttori sub-licenziatari regolari.
Autore: la Redazione
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