L’azienda Verde mediterraneo ha cominciato l’8 maggio i primi tagli di uva precoce. Perciò oggi, con l’ultimo invio per i mercati italiani, la campagna può dirsi conclusa, almeno per quei vigneti e quelle varietà in anticipo.
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“Intensificare i controlli e scovare i falsi analizzando l’impronta digitale per salvaguardare l’uva da tavola pugliese che genera un valore di oltre 400milioni di euro con le 602mila tonnellate di produzione, di cui il 60% destinato alle esportazioni in tutto il mondo”.
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Mentre durante il primo lockdown i consumatori avevano incrementato il consumo di prodotti provenienti dall’Italia – supportando così i produttori locali – ora, invece, la spesa pare essere dettata esclusivamente dalla leva del prezzo.
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La campagna 2020 delle uve da tavola italiane è caratterizzata da un’offerta connotata da un buon profilo qualitativo.
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Il Coronavirus ha colpito anche il settore agricolo in tutto il mondo.
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Bernese di origine, Adriano Kaufmann è noto nel cantone svizzero più a Sud di tutti: il Ticino, dove si è stabilito negli anni ’80.
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Attualmente le vendite di uva da tavola stanno andando piuttosto bene, lo dichiara Bertus Schipper, rappresentante del grossista olandese Zoutewelle a Freshplaza.it.
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Da ieri, 2 settembre, la Spagna può iniziare ad esportare in Cina uva da tavola.
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Tanto prodotto, non sempre con la colorazione adeguata richiesta, consumi stagnanti e prezzi in calo. Lo si evince raccogliendo informazioni da alcuni grossisti del nord Italia attivi nel commercio di uva da tavola.
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Tanto prodotto, non sempre con la colorazione adeguata richiesta, consumi stagnanti e prezzi in calo. Lo si evince raccogliendo informazioni da alcuni grossisti del nord Italia attivi nel commercio di uva da tavola.
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Il Paese iberico è riuscito in pochi anni a conquistare nuovi mercati. Merito, secondo Domenico Lopolito (2M Import Export), di una classe politica che è riuscita a comprendere la ricchezza generata dall’ortofrutta.
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Nel corso della riunione del comitato misto Francia-Spagna-Italia-Portogallo, tenutasi a Parigi, l’associazione che rappresenta la maggioranza del settore dell’uva da tavola in Spagna (APOEXPA) e gli omologhi rappresentanti del settore francese, italiano e portoghese, hanno deciso di costituire un nuovo gruppo di contatto per l’uva da tavola.
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Le esportazioni di uva da tavola messicana negli Stati Uniti sono iniziate molto lentamente quest’anno, ma gli operatori prevedono cifre record durante il mese di giugno.
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Adelino Cordioli, 45 anni, della provincia di Verona, oltre ad essere agricoltore da 3 generazioni si occupa di commercio di ortofrutta (import-export). È lui il fondatore del movimento “Salviamo l’agricoltura italiana”.
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Macfrut parte battendo i pugni sul tavolo ministeriale.
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L’export dei prodotti agroalimentari è tra i più delicati, e la gestione di tale tipologia merceologica richiede una particolare attenzione, necessaria perché possa ottemperare alle richieste degli stati verso il quale si vuole esportare il prodotto.
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L’export di uva dal Perù verso la Cina sta volgendo al termine e i volumi delle forniture iniziano a diminuire. La stagione cilena, invece, è appena iniziata, il che rappresenta una chiara minaccia per la quota di mercato delle uve peruviane nel Paese asiatico.
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Mele, pere e uva da tavola Made in Italy sono vietate in Cina che non ne permette l’ingresso a causa delle barriere commerciali ancora presenti per le produzioni nazionali.
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I dati definitivi del commercio estero ortofrutticolo italiano elaborati da Fruitimprese su fonte Istat confermano le preoccupazioni già più volte espresse dal mondo delle imprese.
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Lo scenario delle importazioni di uva in Nord America in questa stagione è leggermente diverso rispetto allo scorso anno.
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Secondo il rapporto della Tokyo Seika Trading, le importazioni di uva da tavola in Giappone ammontano a 37.095 tonnellate, con un incremento del 118% rispetto all’anno precedente.
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“Quest’anno la qualità commerciale delle uve nel complesso è stata buona, ma c’è stato bisogno di tanto lavoro per ripulirle dai marciumi”.
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La presenza di uva da tavola moldava sul mercato russo si è ridotta, passando dall’11% del 2017 al 9% nel 2018. Il volume totale delle esportazioni, pari a circa 35.000 tonnellate, è diminuito del 27%.
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I mercati dell’uva da tavola non hanno avuto un buon inizio nel 2019, sia a causa degli elevati volumi presenti prima di Natale, sia per l’aumento di produzione da parte di alcuni Paesi come il Perù (con produzioni raddoppiate rispetto all’anno scorso), il Sud Africa (+12-13%) e il Brasile (+15%).