Per le varietà di uve tardive, quella 2023 è stata un’annata fortunata. Complici il clima, la grande richiesta e una qualità ottimale, il bilancio infatti si chiude in positivo. L’euforia del momento, però, non deve portare a false illusioni anche perché, nonostante le congiunture favorevoli, nuove sfide incombono all’orizzonte.
Si potrebbe dire che per le uve tardive la stagione 2023 è stata favorita da una serie di fortunati eventi.
Il perdurare del caldo fino a metà ottobre ha permesso di mantenere la qualità delle uve in pianta e la grande richiesta sul mercato ha sorriso ai produttori che sono riusciti a spuntare prezzi superiori rispetto al passato. L’euforia che questi risultati lasciano provare, però, non deve annebbiare la vista: tra insetti sempre più pressanti e congiunture di mercato fuori dall’ordinario, il rischio è di imbattersi in delusioni nel prossimo futuro. Ne abbiamo parlato con Giacomo Mastrosimini, agronomo dello studio agronomico Graper srl, specializzato su uva da tavola e drupacee.
Parliamo della stagione delle uve tardive di quest’anno: come è andata?
Il livello di questa stagione può dirsi ottimale. In linea generale, potremmo dividerla in due parti: inizialmente, a causa delle piogge incessanti registrate nei periodi di aprile, maggio e anche i primi giorni di giugno, la situazione sembrava catastrofica, con preoccupazioni piuttosto pesanti per la gestione fitosanitaria dei vigneti. Poi, nei mesi di giugno, luglio, agosto e settembre la quasi totale assenza di piogge ha permesso alla pianta di poter svolgere a pieno le sue attività vegetative e darci così un prodotto ottimo da tutti i punti di vista: dal grado Brix al sapore. Aspetto, quest’ultimo, che oggi sta dando la maggior soddisfazione: l’uva è veramente molto richiesta e si sta consumando tanto. La raccolta infatti sta procedendo, il prodotto va a ruba e – data la grande richiesta – penso non si protrarrà per un periodo ancora lungo. Al momento (16 ottobre ndr) si sta procedendo soprattutto con il taglio della varietà AllisonTM e in parte con Autumncrisp® che, pur essendo una medio-tardiva, continua a essere parecchio richiesta, sebbene la raccolta sia iniziata già ad agosto, abbastanza precocemente rispetto a quello che è il periodo di vendita e raccolta.
Tornando all’aspetto fitosanitario, avete riscontrato particolari problematiche?
Sicuramente la fase più critica quest’anno è stata la primavera, quindi da metà aprile fino all’inizio di giugno, quando si sono avute piogge con una frequenza e un’abbondanza come mai in vent’anni che hanno dato filo da torcere a un bel po’ di produttori. In alcune zone specifiche, la peronospora è stata la problematica da gestire con maggiore attenzione. Ovviamente in questo caso la copertura del vigneto si è rivelata determinante, perché ha permesso di effettuare meno trattamenti. Bisogna tuttavia sottolineare che, come quasi mai succede, quest’anno anche sotto telo si è riscontrata la presenza del fungo responsabile della malattia, il che – volendo guardare il bicchiere mezzo pieno – ci ha permesso di accrescere la nostra esperienza nel controllo della peronospora.
Accanto a questo, però, la stagione 2023 è stata particolarmente interessata dalla presenza di insetti che, specialmente in alcune zone dell’arco ionico, ma anche sul versante adriatico, hanno destato non poche preoccupazioni.
In particolare, si è registrata una pressione crescente di Jacobiasca lybica, una cicalina proveniente dall’Africa che ha determinato e continua ancora a determinare ingenti danni su molti vigneti. A preoccupare maggiormente, però, è la capacità propria di questa cicalina di compiere numerose generazioni. Aspetto che, con buone probabilità, sarà sempre più difficile da controllare d’ora in avanti, anche per via della progressiva riduzione dei principi attivi utilizzabili.
Altrettanto significativa è stata poi la presenza della mosca, riscontrata soprattutto su alcune varietà più sensibili, e delle nottue. Questi insetti che, solitamente attaccano le orticole (e le solanacee in particolare), quest’anno si sono riscontrati in misura importante su uva da tavola. Anche in questo caso, però, il controllo risulta molto difficile vista la capacità delle nottue di produrre tantissime larve che tra l’altro si manifestano nella fase finale della raccolta.
La cosa importante è non lasciare che quanto registrato quest’anno passi in sordina, perché questi insetti che forse per adesso sono stati anche un po’ sottovalutati saranno probabilmente le minacce da tenere sotto controllo nel prossimo futuro. A differenza delle malattie fungine che nel tempo sono pressoché rimaste le stesse, negli ultimi anni – a causa delle condizioni climatiche estreme legate al caldo – la pressione degli insetti su uva da tavola sta infatti diventando sempre più crescente e con una frequenza sempre più alta.
A proposito di clima, quanto questo ha inciso sull’andamento della stagione delle uve tardive?
Come accennato, sulle uve tardive si è avuta un’incidenza, o perlomeno un risvolto negativo, solamente in caso di vigneti scoperti, con qualche perdita di produzione. Per quelle coperte, invece, non ci sono state grandi differenze e, anzi, probabilmente, la pioggia caduta nel periodo primaverile ha migliorato le prestazioni generali della pianta sia dal punto di vista vegetativo che produttivo, tanto che oggi diminuzioni di produzione da peronospora nei tendoni coperti non ne stiamo riscontrando.
Inoltre, non avendo avuto pioggia per tutti i mesi estivi e fino ad ottobre, non c’è stata forte umidità e questo – specialmente nella fase finale della raccolta – ha evitato l’insorgenza di problematiche di muffa o altro. D’altra parte, se da questo momento in poi dovesse iniziare a piovere, considerata anche la temperatura elevata del terreno, ci sarebbe una evaporazione tale da favorire la condensa e pregiudicare la tenuta in pianta delle uve, ma fortunatamente siamo comunque agli sgoccioli.
Spostando l’attenzione sul piano commerciale, qual è stato l’andamento del mercato?
Al momento, un po’ tutte le varietà stanno performando bene e stanno ripagando i produttori dal punto di vista economico. E questo sia per l’elevata qualità delle uve italiane, sia per la mancanza di prodotto proveniente da altri Paesi produttori, dove quest’anno piogge ed eventi catastrofici – non gestiti al meglio, a differenza di quanto fatto in Italia – hanno compromesso le produzioni. In ogni caso, si conferma la predominanza delle senza semi che, a mio parere, si confermerà sempre più crescente, specie al netto dei risultati ottimali ottenuti quest’anno.
Per quanto riguarda le destinazioni di vendita, invece, i mercati principali si confermano quelli europei, ma cresce significativamente anche la presenza dei Paesi d’Oltremare, e in particolare dei Paesi orientali.
Concludendo, qual è dunque il bilancio finale di questa stagione delle uve tardive?
Personalmente, definirei questa annata una meteora che, favorita da una serie di congiunzioni fortunate, non andrebbe presa come tendenza generale. A giocare a nostro favore, infatti, sono state la produzione ridotta da parte di altri Paesi produttori, l’elevata qualità dell’uva italiana e la richiesta piuttosto elevata del mercato. A tal proposito, un dato da non sottovalutare è legato al fatto che il prezzo dell’uva – notoriamente sempre più elevato rispetto a quello degli altri frutti – quest’anno poteva essere molto comparabile a quello di drupacee e altri prodotti di stagione. E dunque, se fino a qualche tempo fa, il consumatore preferiva un altro frutto all’uva solo perché più economico, quest’anno – a quasi parità di prezzi – ha potuto scegliere semplicemente secondo il desiderio e il gusto personale.
Il mio consiglio comunque è quello di non farsi prendere dall’entusiasmo, ma di ponderare le scelte sempre guardando a quello che è il mercato globale. Pensare che domani o l’anno prossimo avremo le stesse condizioni di quest’anno sarebbe fuorviante. L’invito è allora di continuare a puntare agli standard qualitativi raggiunti quest’anno, perseguendo scelte dettate non dall’euforia del momento, ma da critico spirito imprenditoriale.
Ilaria De Marinis
©uvadatavola.com