Per gli appassionati di serie TV ambientate nel passato e, in particolare della celebre Bridgerton, è risaputo che ogni stagione ha il suo diamante. Volendo trasferire il concetto al mondo dell’uva da tavola, ben più vicino a noi, si potrebbe dire – e a ragione – che in questo momento se c’è una varietà che brilla più di altre, quella è proprio l’Autumn Crisp®. Con quotazioni interessanti, la varietà si conferma infatti sulla cresta dell’onda, con una crescita significativa che trova conferma negli impianti destinati alla sua coltivazione e nella soddisfazione dei produttori pugliesi.
Per comprendere punti di forza e caratteristiche di questa varietà, abbiamo chiacchierato con Alberto Toro, agronomo del Global Technical Service per Sun World Italia.
Parliamo dell’Autumn Crisp®: quali sono le sue caratteristiche?
Croccante, polposa, dal sapore medio neutro con sentori fruttati anche di mela, l’Autumn Crisp® è una senza semi molto apprezzata. E non solo dai consumatori. Dal punto di vista produttivo parliamo infatti di una varietà che – soprattutto in questi negli ultimi anni in cui la produzione sta crescendo significativamente – sta dando molta soddisfazione. E questo anche perché a livello di carico produttivo è molto generosa e con una accorta gestione si riescono a produrre produzioni sostenibili con una elevata qualità.
Per quanto riguarda l’aspetto commerciale, invece, l’Autumn Crisp® è ottima per il consumo fresco, ma si presta benissimo anche per la conservazione. In generale, è una varietà che si colloca in una finestra di mercato molto favorevole, in cui c’è molta richiesta. Secondo le linee guida, essendo una medio-tardiva, viene raccolta a partire dal 20 settembre fino alla fine di ottobre, ma – proprio in virtù delle sue proprietà – riesce ad essere stoccata in condizioni ottimali per il consumo fino a dicembre.
In relazione alla stagione viticola in corso, qual è il bilancio relativo all’Autumn Crisp®?
L’annata 2024 sta procedendo molto bene. Come per le altre uve, specialmente per le varietà medio-tardive a bacca bianca, anche in questo caso, i volumi sembrano essere leggermente ridotti rispetto alle stime iniziali.. Ad incidere – com’è noto – il clima, che con le temperature elevate di giugno e luglio ha determinato un accorciamento del ciclo colturale con un anticipo di quasi 15 giorni. Negli areali più precoci la raccolta è partita il 20 agosto. Questo, in prospettiva, potrebbe portare alla conclusione delle operazioni di raccolta in anticipo.
Guardando l’altra faccia della medaglia, la minore disponibilità di prodotto ha comunque favorito un incremento della domanda e dunque delle quotazioni, consentendo così ai produttori di spuntare remunerazioni soddisfacenti e fare la differenza in questa stagione.
Ilaria De Marinis
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