L’agronomo Francesco Berardi descrive a uvadatavola.com il quadro fitosanitario registrato durante la prima parte della campagna 2022: “Qualità ottima, ma l’eccessivo caldo ha complicato la pigmentazione delle bacche e stressato eccessivamente le piante”.
Francesco Berardi segue vigneti con varietà precoci e medio tardive in tutto il Sud Est barese e in particolare a Mola di Bari, Casamassima, Rutigliano e Noicattaro.
Uve precoci: cosa è accaduto nel 2022?
“Questa è stata una stagione molto buona dal punto di vista qualitativo. Le uve presentavano una buona architettura del grappolo, prive di malattie fungine, ottimo calibro e °Brix elevati: un prodotto davvero buono. Il principale problema che noi tecnici siamo stati chiamati a gestire con i produttori è stata la colorazione delle varietà a bacca pigmentata e la maturazione delle uve bianche.
Su qualche varietà si è presentato anche del cracking, problema che in alcuni areali potrebbe essersi verificato a causa di eventi piovosi seguiti dal maestrale. Gli sbalzi termici potrebbero aver provocato un assottigliamento della buccia dell’acino che ha poi ceduto e come conseguenza, in alcuni casi, abbiamo assistito all’insorgere di marciumi secondari.
Ci terrei ad aggiungere anche una piccola nota sulle uve tardive: nell’ultimo periodo, si è osservato qualche fenomeno di marciume – in particolare per l’uva della cv Italia – problema dettato dal fatto che i grappoli molto serrati non sono stati correttamente toelettati come negli anni passati. Ciò è accaduto a causa di due motivi: per mancanza di personale e per i costi eccessivi raggiunti quest’anno dalla manodopera. Inoltre in alcuni casi la grandine di venerdì 19 agosto ha – ancora una volta – favorito l’insorgere di marciumi sui grappoli, troppo serrati o lavorati male”.
Dal punto di vista fitopatologico?
Non ci sono stati gravi problemi con i patogeni fungini, soprattutto se confrontiamo questa stagione con quelle passate, e penso all’oidio. Per gli insetti vale lo stesso discorso, anche se abbiamo assistito a sporadiche infestazioni di cocciniglia. Questo 2022 ci ha chiamati a gestire per lo più problemi di natura fisiologica.
Il caldo eccessivo registrato nei mesi primaverili di maggio e giugno ha determinato conseguenze sulle piante?
Le piante sono state stressate dal caldo eccessivo, ma lo stress è stato anche conseguenza dei turni irrigui che non consentono di gestire l’irrigazione in maniera autonoma da parte di molti produttori. Quindi qualche vigneto ha sofferto di più in determinati areali perché i produttori non sono riusciti ad irrigare al momento giusto. Ovviamente chi possiede pozzi artesiani all’interno della propria azienda non ha riscontrato questo problema. Inoltre a causa del caldo eccessivo le varietà più fertili, avendo un considerevole carico di frutti da sostenere, sono andate in stress.
La campagna commerciale è cominciata in ritardo rispetto al solito?
Sì, proprio a causa dei problemi descritti poc’anzi e a quelli legati a colorazione e maturazione delle uve la raccolta è cominciata in ritardo rispetto all’anno scorso.
La siccità quest’anno è stata un problema secondo te?
La siccità ha, di fatto, costretto i produttori ad irrigare maggiormente rispetto al passato. Inoltre essendo aumentato il costo della corrente elettrica, necessaria ad azionare i pozzi artesiani, l’aumento del costo al metro cubo dell’acqua è stato davvero considerevole.
Possiamo quindi concludere dicendo che è stata un’ottima annata.
A parte i problemi fisiologici scaturiti a causa dell’eccessivo caldo, che ha ostacolato la pigmentazione delle uve rosse e talvolta anche la maturazione delle uve bianche, il prodotto in campo è davvero di ottima qualità. Dal punto di vista fitosanitario è stata davvero un’annata che non ha dato grattacapi. Purtroppo, però, i produttori sono stati chiamati a dover gestire un altro genere di problema: il mercato assopito.
Autrice: Teresa Manuzzi
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