Il costo dei carburanti non fa che crescere nonostante il taglio delle accise attivo dal 22 marzo 2022. Questa misura, nata per durare al massimo un mese, pare che verrà prorogata per tutta la durata dell’estate. Infatti quei 30,5 centesimi di euro in meno sono diventati poca cosa perché i prezzi dei carburanti non accennano a diminuire. Secondo i dati settimanali del ministero della Transizione Ecologica, infatti, la benzina in modalità self service ha raggiunto 2,014 euro al litro, il gasolio è arrivato a 1,935 euro al litro. Il carburante agricolo in Puglia, in una delle stazioni di servizio vicine alla redazione di uvadatavola.com oggi segna 1,50 euro al litro.
La denuncia dell’Unione dei Consumatori
Perciò l’Unione Nazionale dei Consumatori alza la voce e, per bocca del presidente Massimiliano Dona, denuncia: “Da quando è iniziata la guerra, nonostante il taglio di 30,5 cent del Governo, un litro di benzina costa oltre 16 cent in più, con un rialzo dell’8,9%, pari a 8 euro e 22 cent per un pieno da 50 litri. Il gasolio invece segna +21 centesimi di euro al litro, con un volo del 12,4%, pari a 10 euro e 65 cent a rifornimento”.
Dona chiede l’intervento del Governo: “Questa è una vera emergenza nazionale. Il Governo deve bloccare le speculazioni, mettendo un tetto ai prezzi o, meglio ancora, tornando ai “prezzi amministrati” fino alla fine di questa escalation pericolosissima. Non può aspettare la scadenza dell’8 luglio, ma deve alzare subito la riduzione delle accise di almeno altri 10 cent e ridurre l’Iva dal 22 al 10%”.
Vista la situazione molto complessa, oltre al taglio delle accise, il Governo ha sguinzagliato la Guardia di Finanza e ha messo in atto anche altre pratiche per contenere i costi i produzione. Per esempio il credito d’imposta per il carburante agricolo.
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L’Agenzia delle Entrate ha, infatti, diramato una comunicazione nella quale fa presente la creazione di un nuovo codice tributo: 6965.
Si tratta del codice che le aziende potranno utilizzare per richiedere la compensazione – sulle imposte – del 20% della spesa sostenuta per l’acquisto del carburante agricolo nel primo trimestre del 2022.
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Il Decreto Ucraina è legge
Il credito d’imposta per l’acquisto di carburanti necessari all’attività agricola è riconosciuto ai sensi dell’articolo 18 del Decreto Legge del 1° marzo 2022 n. 17, recante “Misure urgenti per il contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali”.
Decreto che è stato convertito – con modifiche – dalla Legge n.51 del 20 maggio 2022. La misura, contenuta all’interno del cosiddetto “Decreto Ucraina”, decreto che complessivamente destina 195 milioni di euro all’agricoltura. L’obiettivo è quello di contenere, almeno parzialmente, l’impennata dei costi di produzione legati a materie prime, energia e carburante.
Il credito d’imposta previsto è pari al 20% della spesa sostenuta per l’acquisto del carburante, necessario allo svolgimento dell’attività agricola, da gennaio a marzo 2022. Dovrà essere utilizzato entro il 31 dicembre.
Più precisamente la circolare spiega: “Lo stesso articolo 18 prevede che il credito d’imposta, entro la data del 31 dicembre
2022, sia utilizzato in compensazione ai sensi dell’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, mediante modello F24, oppure ceduto solo per intero a terzi, secondo le modalità ivi indicate”.
Come usufruire dello sgravio?
Per poter usufruire dello sgravio è opportuno compilare il modello F24 che dovrà essere presentato esclusivamente attraverso i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. Il codice tributo: “6965”, denominato “credito d’imposta per l’acquisto di carburanti per l’esercizio dell’attività agricola e della pesca (primo trimestre 2022)”.
In sede di compilazione del modello F24 – spiega l’Agenzia delle Entrate – il codice tributo è esposto nella sezione “Erario”, nella colonna “importi a credito compensati”, ovvero, nei casi in cui il contribuente debba procedere al riversamento dell’agevolazione, nella colonna “importi a debito versati”. Nel campo “anno di riferimento” è indicato l’anno di sostenimento della spesa, nel formato “AAAA”.
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Autrice: Teresa Manuzzi
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