Ricercatori e tecnici del CREA studiano gli effetti del compost e del compost tea sulla produzione in vite da tavola e ciliegio.
I due fertilizzanti sono stati ottenuti dai residui colturali di altre coltivazioni.
Aumentare la dotazione della sostanza organica presente nel suolo (SOM), ricercare e testare nuove soluzioni tecniche per aumentare la sostenibilità delle produzioni, realizzare fertilizzanti organici – compost e compost tea – in azienda per accorciare la “filiera dei mezzi tecnici” e aumentare le performance produttive di ciliegio e vite da tavola in conduzione bio; questi gli obiettivi dello studio condotto dai ricercatori del Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria (CREA) dei Centri di ricerca Agricoltura e Ambiente di Bari e Viticoltura ed Enologia di Turi (Ba).
La sperimentazione si è svolta nelle aziende agricole partner del progetto OLTRE.BIO – “Oltre il bio: gestione innovativa della cerasicoltura e viticoltura da tavola biologica” (P.S.R. Puglia 2014/2020 – Misura 16 – Cooperazione – Sottomisura 16.2 “Sostegno a progetti pilota e allo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie).
Le prove sperimentali sono state condotte in un ciliegeto (cultivar Lapins), con sesto di 5×3 metri, sito agro di Gioia del Colle (Ba) e in due vigneti ospitanti due diverse cultivar apirene: Sophia seedless (Sun World) e Crimson seedless. Gli impianti di vite sorgono in Puglia, rispettivamente a Gioia del Colle (Ba) e Castellaneta (Ta). Entrambi presentano un sesto di impianto di 3,5×2 metri. Il confronto è stato condotto osservando le differenze tra diverse conduzioni:
- un testimone non concimato;
- un campo nel quale si è apportato compost;
- un appezzamento nel quale si è utilizzato compost più compost tea.
Il gruppo di lavoro
Lo studio è stato condotto da ricercatori e tecnici con un approccio multidisciplinare, durante la stagione 2021. Nel gruppo di lavoro, tra gli altri, ritroviamo: Mariangela Diacono, Alessandro Persiani, Angelo Fiore e Francesco Montemurro – del CREA – Centro Ricerca Agricoltura e Ambiente di Bari – e Luigi Tarricone del CREA – Centro Ricerca Viticoltura ed Enologia di Turi (Ba).
Gli studiosi – al fine di riciclare gli scarti organici ottenuti all’interno dell’Azienda Sperimentale “Campo7” del CREA-AA di Metaponto (Mt) – hanno realizzato un impianto pilota di compostaggio. Dal compost maturo è stato poi ottenuto il compost tea.
Vi state chiedendo cosa sia il compost tea? Lo scopriremo all’interno dell’articolo. E impareremo addirittura a realizzarlo… Ma andiamo per gradi e analizziamo in dettaglio tutte le diverse fasi della ricerca.
Come produrre compost?
Come anticipato, all’interno dell’azienda sperimentale “Campo 7” è stato attivato un impianto di compostaggio su piccola scala, ma in grado di soddisfare le necessità legate alle diverse sperimentazioni in atto.Il compost è un fertilizzante, classificato come “ammendante”, ottenuto ad opera di microrganismi. Si tratta di un processo aerobico, controllato, di degradazione da parte di miscele di residui organici.
Per realizzarlo occorre, per prima cosa, effettuare la raccolta degli scarti organici, che vengono analizzati, sminuzzati e opportunamente miscelati e ammassati in un cumulo. In generale, gli scarti dei processi agricoli sono riconducibili per lo più a due categorie:
- residui facilmente degradabili ad elevato potere nutritivo, definiti nutrizionali (come letame e residui della trasformazione dei prodotti agricoli);
- residui difficilmente degradabili, che conferiscono ossigenazione e porosità al cumulo realizzato. Questi ultimi vengono definiti strutturanti (si tratta di residui di potatura e di paglia).
La miscela ideale per un buon compost dovrebbe prevedere il 50-70% di residui “nutrizionali”, 30-50% di residui “strutturanti” e circa 1-3% di “inoculo” di microrganismi (per esempio compost maturo). Il rapporto carbonio/azoto (C/N) della massa dovrà essere compreso tra 20 e 40.
Dei cumuli realizzati occorre monitorare costantemente:
- temperatura – mediante semplici dataloggers;
- umidità – irrigando il cumulo, se necessario;
- ossigenazione – mediante periodici rivoltamenti o sistemi di aerazione forzata.
Temperatura: fondamentale per il compost
La temperatura è un importante indicatore dell’attività microbica; nella prima fase si assiste a un incremento termico. La temperatura all’interno del cumulo raggiunge anche i 50-70°C, per poi decrescere. Quest’ultimo passaggio è indicativo della maturazione del compost. Alla fine del processo il cumulo raggiungerà la temperatura ambiente. L’umidità dovrà sempre restare nel range tra il 40 e il 70%. Infatti, l’eccesso di acqua può determinare mancanza di ossigeno, mentre la sua scarsità provoca un rallentamento dell’attività dei microrganismi. Il semplice sistema di aerazione, allestito presso l’impianto di compostaggio a “Campo 7”, è costituito da un ventilatore centrifugo connesso ad un tubo in polietilene, forato a distanze regolari.
Il cumulo
I ricercatori hanno quindi prelevato gli scarti organici da compostare, in particolare residui della coltivazione di lattuga, zucchino e favino miscelati con sfalci di prato. Il tutto è stato poi coperto da un telo di TNT (tessuto non tessuto). L’ossigenazione è stata assicurata dal sistema di aerazione, attivato ad intervalli regolari (dieci minuti ogni due ore nelle prime due settimane). La temperatura è stata misurata costantemente attraverso due sonde collegate ad un datalogger. Il controllo dell’umidità è stato condotto settimanalmente. Per consentire l’omogeneizzazione e la degradazione degli scarti, il cumulo è stato rimescolato due volte a settimana – nelle prime due settimane – e una volta a settimana fino a conclusione del processo, durato complessivamente 90 giorni.
La preparazione del compost tea
il “compost tea” potremmo definirlo “infuso di tè”. Si tratta di una sospensione liquida – formata da molecole e microrganismi – ottenuta in seguito all’infusione del compost in acqua, per un periodo di tempo variabile. Per ottenerlo i ricercatori hanno utilizzato un bioestrattore artigianale, costituito da un serbatoio. Esso conteneva la massa liquida, con un rapporto compost/estraente variabile da un minimo di 1:10 ad un massimo di 1:5 v/v, il tutto equipaggiato con un dispositivo di aerazione (pompa per il ricircolo). Il compost, inserito in una sacca di nylon, è stato immerso in acqua. Il tempo dell’infusione può variare: da poche ore a una o due settimane. In genere,però, per produrre un buon compost tea occorrono dai 3 agli 8 giorni di infusione.
Come applicare il compost tea
L’applicazione dei compost tea può avvenire per via fogliare o radicale e il liquido ottenuto può essere adoperato tal quale, oppure può essere diluito ulteriormente. Le dosi di impiego dipendono dal tipo di trattamento (fogliare o in fertirrigazione) e dalla specie coltivata.
I trattamenti con compost tea vanno effettuati con cadenza regolare – ad esempio settimanalmente – nel corso di tutto il ciclo colturale. In genere si effettuano 3 o 4 interventi complessivi. Se la distribuzione avviene attraverso macchine irroratrici e/o impianti irrigui, occorre controllare le pressioni di esercizio per preservare la vita e le funzioni dei microrganismi. Il compost tea può inserirsi all’interno di programmi di impiego dei fungicidi tradizionali nel controllo delle malattie fungine del suolo, grazie alle sue proprietà soppressive dovute ai “microrganismi antagonisti” contenuti al suo interno.
L’effetto biostimolante del compost tea
Il compost tea, inoltre, è ricco di molecole organiche ed inorganiche, che possono esplicare un’azione nutritiva con effetto biostimolante sulle colture. All’interno del progetto OLTRE.BIO l’estrazione di compost tea è avvenuta con rapporto 1:5 v/v (20%) e il processo è durato complessivamente 5 giorni. In seguito alla misurazione della conducibilità elettrica si è poi optato per una ulteriore diluizione (1:15 v/v) del compost tea prima della distribuzione nel ciliegeto e nei vigneti.
Distribuzione del compost e del compost tea
Nel ciliegeto è stata impiegata una dose di compost tea pari a 3 l/pianta per applicazioni al suolo. Inoltre sono stati effettuati interventi fogliari (250 ml/pianta). Il preparato è stato applicato nelle seguenti fasi fenologiche del ciliegio:
- bottoni rosa;
- post allegagione e
- invaiatura.
Per quanto riguarda l’applicazione in vigneto, considerando l’apparato radicale più superficiale della vite, è stata utilizzata una dose di 1,5 l/pianta per le applicazioni al suolo. La distribuzione è stata effettuata durante le seguenti fasi fenologiche della vite da tavola:
- lunghezza del germoglio pari a 15 cm circa;
- post allegagione;
- invaiatura.
Risultati
La somministrazione di compost al suolo (2,1 tonnellate/ettaro) unita alle applicazioni di compost tea, distribuite al suolo e per via fogliare, hanno determinato su ciliegio – rispetto alla tesi testimone non concimato e alla tesi con solo apporto di compost – incrementi statisticamente significativi sul frutto del suo grado rifrattometrico, del diametro polare e della sua colorazione (componente rossa).In vigneto, l’apporto di compost e del compost tea hanno indotto incrementi del grado rifrattometrico delle uve.
In conclusione, quindi, il recupero di scarti e residui organici tramite compostaggio on-farm può diventare una buona pratica per il raggiungimento della sostenibilità degli agro-ecosistemi pugliesi. I primi risultati del progetto OLTRE.BIO in relazione alle tecniche di gestione del suolo (inerbimenti interfilare) e dell’apporto nutrizionale (compost e compost tea) indicano un miglioramento delle performance produttive di vite ad uva da tavola e ciliegio.
Autrice: Teresa Manuzzi
©uvadatavola.com