In Puglia la stagione dell’uva da tavola 2024 sembra iniziare sotto una buona stella. Nonostante le sfide climatiche affrontate lo scorso anno, la buona gestione agronomica dei vigneti lascia infatti prevedere una campagna all’insegna di qualità e prospettive favorevoli. A raccontarla ai nostri microfoni è Antonio Mastropirro, agronomo specializzato in assistenza tecnica di campo delle colture della fascia mediterranea – tra cui l’uva da tavola – e consulente di Agriproject.
In quali fasi fenologiche si trovano oggi le viti di uva da tavola nelle diverse zone della Puglia?
Rispetto alle stagioni precedenti, la campagna 2024 è iniziata in anticipo. D’altra parte, a seconda degli areali, la situazione si presenta abbastanza eterogenea: in quelli a maturazione precoce del sud-est barese, che comprendono i territori da Mola di Bari a Torre a Mare e Triggiano, e del nord barese, le operazioni di raccolta potrebbero iniziare già da fine giugno-inizio luglio, con un anticipo di almeno 10-15 giorni rispetto all’anno scorso. Nelle zone più tardive, invece, le piante hanno terminato la fase fenologica della fioritura da circa una settimana e sono ormai in piena allegagione, nello stadio di accrescimento della bacca. Parliamo delle varietà tradizionali più tardive, come Italia e Red Globe, e di tutte le varietà senza semi come Autumn Crisp, Sugar Crisp, Sweet Celebration e Kelly.
Soffermandoci sulle varietà, quale darà inizio alla campagna dell’uva da tavola 2024?
Quest’anno la raccolta dell’uva da tavola in Puglia inizierà con diverse varietà, grazie alle condizioni climatiche favorevoli che hanno accelerato le fasi fenologiche. Tra le varietà senza semi prossime alla raccolta ci sono Prime, Star Light, Millenium e ARRA Sugar Drop™, mentre tra quelle con semi Victoria, Black Magic e Palieri. Queste varietà precoci sono già in fase avanzata e saranno pronte per la raccolta intorno a fine giugno, se le condizioni climatiche continuano a essere favorevoli.
Qual è la situazione in campo dal punto di vista fitosanitario?
Dal punto di vista fitosanitario, finora la stagione dell’uva da tavola 2024 è stata favorita da condizioni in campo estremamente positive, al contrario di quanto avvenuto nell’annata precedente. Non abbiamo ancora osservato sintomi riconducibili alla presenza della peronospora, che – al contrario – nel 2023 ha provocato danni significativi. È bene tuttavia non abbassare la guardia: seppur con un rischio molto basso, nei giorni scorsi, i modelli previsionali hanno infatti segnalato la possibilità di infezioni peronosporiche, rischio che si azzera nel sistema di allevamento a tendone con coperture plastiche. Discorso leggermente diverso per Erysiphe necator, agente causale dell’oidio, la cui presenza si inizia a segnalare all’interno dei vigneti. Il dato, però, non deve generare allarmismi, poiché del tutto nella norma, soprattutto in questa fase delicata della stagione produttiva.
Anche per quanto riguarda la presenza di parassiti, non ci sono grandi problemi all’interno dei vigneti. Se non per una presenza sopra la norma di Frankliniella occidentalis, fenomeno probabilmente legato all’inverno particolarmente caldo dell’annata che, non facendo andare l’insetto in diapausa, ha permesso lo sviluppo di successive generazioni anche nel periodo invernale.
Ci sono operazioni colturali che si rendono particolarmente rilevanti in questa fase?
In questo momento è indispensabile porre la giusta attenzione alla gestione della vegetazione attraverso le operazioni colturali di potatura verde. È opportuno gestire soprattutto le varietà più vigorose sottoponendole a operazioni di cimatura e/o sfemminellatura. Inoltre, è molto importante procedere con la liberazione dei grappoli dalle foglie, favorendo una maggiore areazione e una migliore esposizione ai raggi solari all’interno della chioma. Si tratta di un’operazione che, oltre a migliorare lo stato fitosanitario delle piante e dei frutti presenti su di esse, pone le basi per una buona differenziazione delle gemme per la produzione dell’anno successivo.
In termini di volumi, invece, come si prospetta la stagione?
Considerando che l’andamento climatico sfavorevole dello scorso anno ha determinato una scarsa differenziazione delle gemme e di conseguenza una bassa fertilità dei vigneti, i volumi quest’anno potrebbero risultare leggermente in calo. Inoltre, l’inverno particolarmente caldo e siccitoso che ha preceduto questa stagione vegetativa potrebbe aggravare ulteriormente il quadro. Specialmente per chi non ha gestito bene l’irrigazione dei vigneti nelle fasi di pre-germogliamento e si è ritrovato con alta probabilità di fronte a una ripresa vegetativa disomogenea e caratterizzata da una presenza eccessiva di gemme cieche.
Questa leggera riduzione, tuttavia, non può essere ancora tradotta con una minore disponibilità di prodotto a livello commerciale. La stagione d’altra parte deve ancora iniziare: se tutta l’uva potenziale presente nei vigneti dovesse arrivare sui mercati, non avremmo alcun problema nel sostenere la domanda. L’obiettivo deve essere quindi quello di mettere in atto tutti i mezzi agronomici a disposizione per garantire una fase di maturazione dei grappoli ottimale e avviare così la campagna produttiva dell’uva da tavola 2024 con successo.
Donato Liberto
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