Stagione viticola 2024: cosa aspettarsi

A fornire un quadro dettagliato della situazione attuale nei vigneti, Domenico Zagaria, agronomo e consulente tecnico in viticoltura da tavola

da uvadatavoladmin
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L’inizio della stagione viticola 2024 presenta una congiunzione di fattori climatici, colturali e fitosanitari che stanno caratterizzando la fase di ripresa vegetativa dei vigneti a uva da tavola pugliesi.

Domenico Zagaria, agronomo e consulente tecnico in viticoltura da tavola, fornisce un quadro dettagliato della situazione attuale nei vigneti, evidenziando potenziali criticità e opportunità che potrebbero caratterizzare il prosieguo del ciclo colturale.

Qual è lo stato fenologico in cui si trovano i vigneti di uva da tavola pugliesi al momento?

L’andamento della ripresa vegetativa nei vigneti pugliesi di uva da tavola riflette la diversità degli areali di produzione. Nelle zone di anticipo del sud-est Barese, le varietà precoci – sia con seme che senza – sono già in fase di fioritura, mentre nelle aree tardive dell’entroterra, siamo in fase di distensione dei grappoli. Scendendo più a sud, tra i vigneti dell’arco Jonico, la fase fenologica che si riscontra è quella tra la fase di allungamento e quella di pre-fioritura, in base alla varietà considerata.

Le condizioni climatiche risultano favorevoli al corretto sviluppo delle viti?

In linea generale si può affermare che sin dalla fase del germogliamento, le condizioni meteorologiche sono state tutto sommato favorevoli alla ripresa vegetativa della vite, tanto da registrarsi, a seconda delle diverse zone, un anticipo di almeno 7-10 giorni rispetto alla stagione precedente. Inoltre, in seguito alle temperature quasi estive registrate durante la seconda settimana di aprile, la crescita dei germogli e il susseguirsi delle fasi fenologiche sono andate avanti in modo spedito. Nell’ultima settimana, invece, il repentino calo di temperatura ha rallentato lo sviluppo delle piante e ovviamente speriamo che questo non andrà ad influenzare l’andamento delle fioriture in corso e la successiva qualità delle uve.

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La presenza di gemme cieche comporta la riduzione del potenziale produttivo del vigneto

Sono stati riscontrati problemi fitosanitari?

L’assenza di precipitazioni nelle fasi iniziali della stagione, se da un lato ha portato i produttori a interrogarsi sulla necessità di irrigare prima della fioritura, da un altro ha senz’altro rappresentato un fattore positivo, in particolare in termini fitopatologici. Tuttavia, le piogge di questi ultimi giorni, seppur non eccessive, hanno destato qualche preoccupazione tra i viticoltori, memori di quanto successo lo scorso anno con le infezioni di peronospora.

In merito agli artropodi, ho rilevato sporadicamente la presenza di tripidi sulla vegetazione e in un solo caso quella di ragnetto rosso. Negli areali precoci, invece, nei grappoli in fiore ho riscontrato la presenza di qualche individuo di Frankliniella occidentalisDa segnalare la minore presenza di fillossera nell’arco Jonico, che negli anni precedenti, a causa di forti attacchi sulla vegetazione, richiedeva interventi fitosanitari.

Sulla base delle osservazioni fatte in campo, come valuti la stagione viticola 2024? Ci sono differenze rilevanti rispetto a quella passata?

La stagione in corso inizialmente sembrava essere mediamente meno produttiva rispetto a quella precedente. Sebbene sia ancora relativamente molto presto delineare un quadro completo e definitivo della campagna 2024, analizzando alcune caratteristiche già visibili in campo è possibile tracciarne una panoramica.

Rispetto al 2023, si è registrata una maggior presenza di gemme cieche su diverse varietà e non solo su quelle che notoriamente presentano questa problematica. Inoltre si è rilevata una produttività media differente a seconda delle cultivar: alcune apirene precoci a bacca bianca si caratterizzano per le bassissime produzioni, con piante che addirittura non presentano grappoli. Al contrario, ci sono altre seedless notoriamente più performanti che hanno confermato la loro attitudine e lasciano ben sperare.  Le varietà tradizionali con semi presentano invece una produzione nella media, con oscillazioni produttive che dipendono dall’età a dalla sanità dei vigneti.

Tuttavia, è ancora prematuro fare valutazioni definitive e sarebbe prudente attendere il termine delle fasi di fioritura e allegagione per una valutazione più veritiera del livello quantitativo e qualitativo delle uve.

 

Donato Liberto
©uvadatavola.com

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