La fioritura è per la vite la fase fenologica più delicata, conoscere i fattori che la favoriscono è la chiave per una buona riuscita.
“Dove tutto ebbe inizio”
La fioritura della vite ha inizio con il distacco del cappuccio o caliptra (scaliptramento) ed, in genere, interessa dapprima la parte centrale del grappolo e di seguito quella basale, le ali e la punta.
La stessa scalarità si ha nel germoglio: per primi fioriscono i grappoli centrali, poi quelli basali e infine gli apicali. La fioritura si protrae per circa 10-15 giorni in dipendenza delle condizioni meteorologiche. Il singolo fiore completa la fioritura in 2-3 giorni, un grappolo in una settimana, una pianta in 10 giorni, un vigneto anche in 15 giorni.
Come influisce la temperatura
Di rilevante importanza però, oltre allo stato nutrizionale della pianta che influenza la sessualità del fiore agendo sul quadro ormonale, è l’andamento climatico. Temperature tra i 20°C e i 30°C sono indispensabili per una fioritura ottimale. La vitalità del polline, infatti, è massima con temperature intorno ai 27-28°C, mentre con temperature maggiori ai 30-35°C si annulla.
Combinazioni pericolose
Le alte temperature, se associate a condizioni di bassa umidità (inferiore al 45%), sono molto nocive per una regolare fioritura. In condizioni troppo piovose e con basse temperature, invece, il periodo di fioritura si allunga e la fecondazione rischia di non avvenire, perché la caliptra non si distacca (il fiore rimane chiuso) e il polline può dilavarsi o agglomerarsi. Non predisponente alla fioritura è anche il clima secco e ventoso, perché lo stigma può asciugarsi e il polline non aderire.
Perché monitorare le temperature e come intervenire
Di vitale importanza, soprattutto laddove è praticata la coltivazione protetta per l’anticipo della raccolta, è la consultazione di bollettini meteorologici e il quotidiano monitoraggio, in pre-fioritura, delle temperature da parte dell’agricoltore grazie a stazioni metereologiche collocate all’interno o in prossimità dell’impianto.
In caso di raggiungimento e superamento delle temperature critiche, sopra indicate, è necessario intervenire alzando i teli laterali ed eventualmente distanziando i teli di copertura nei punti più critici del tendone per favorire una maggiore ventilazione ed un abbassamento delle temperature. L’obiettivo è evitare danni rilevanti e incidenti su quantità e qualità della produzione dell’anno in corso e degli anni futuri.
Ad ogni azienda la sua!
Durante la fioritura, invece, i teli laterali dovrebbero essere sollevati, salvo condizioni climatiche particolarmente avverse (temperature molto basse, vento, piogge intense). Ricordiamo, come sempre, l’importanza della consulenza di un tecnico in grado di orientare il produttore nell’adozione delle scelte adatte al singolo contesto aziendale.
Autore: la Redazione
Foto nel corpo del testo: Terraevita.edagricole.it
Copyright: www.uvadatavola.com