Spagna, siccità: irrigazione a goccia e pratiche agronomiche, ecco come continuare a produrre

da Redazione uvadatavola.com

Il problema dell’acqua e della sua scarsità sta diventando sempre più grave. Non sono più ammissibili disinteresse e disattenzione nei confronti dell’utilizzo di una risorsa così preziosa in agricoltura.

L’acqua è infatti di fondamentale importanza per il settore primario, la sua tutela ed il suo utilizzo razionale sono prerogative imprescindibili per la salute e per uno sviluppo ottimale della pianta. A questo proposito è utile parlare del metodo d’irrigazione a goccia, il quale permette di somministrare lentamente acqua alle piante, depositando ridotti volumi irrigui sulla superficie del terreno contigua alla pianta.

Il suddetto metodo si sta diffondendo molto velocemente sia nelle aree dove la risorsa idrica è limitata (perché consente di risparmiare acqua), sia in luoghi in cui i produttori agricoli cercano di tagliare i costi relativi alla manodopera. I nuovi sistemi di irrigazione se connessi con l’automazione, consentono di conseguire risultati produttivi migliori ricorrendo a “risorse umane” più scarse.

Diversi sono i Paesi molto avanzati, tra i migliori esempi europei in tal senso c’è la Spagna. Così come ha sottolineato l’esperta Trini Díaz – direttore tecnico della società di produzione ed esportazione di uva da tavola Moyca Grapes SL di Murcia -, in occasione del 9° Simposio dell’uva da tavola 2020 svoltosi in Cile.

Continuare a produrre anche durante gli anni più siccitosi è possibile attraverso le nuove tecnologie e tecniche agronomiche specifiche.

“Il 100% dei nostri sistemi di irrigazione è costituito da irrigazione a goccia – spiega la dottoressa Diaz-. In primo luogo, nel corso di anni in cui abbiamo dovuto affrontare delle carenze idriche, le aziende hanno dovuto ricalibrare le produzioni al ribasso sulla base delle risorse idriche scarse. Le aziende, quindi, hanno deciso di lasciare sulle piante un numero inferiore di gemme a frutto“.



Trini Diaz elenca poi tutte le tecniche colturali adoperate dai viticoltori della penisola iberica per continuare a produrre anche durante gli anni più siccitosi: “In Spagna, per ottenere delle produzioni soddisfacenti anche durante le annate secche,
riduciamo gli apporti di fertilizzanti azotati; anticipiamo il posizionamento delle coperture plastiche per ridurre le esigenze idriche durante la stagione, attuiamo tecniche volte ad per anticipare i tagli e quindi ridurre il fabbisogno idrico annuale. Inoltre per mezzo di sensori capaci di produrre dati direttamente online, i viticoltori spagnoli sono capaci anche di monitorare continuamente la presenza di acqua nel suolo. Nella regione di Murcia sono stati anche realizzati degli impianti di dissalazione che, quando è estremamente necessaria, riesce a risolvere i problemi causati dalla scarsità idrica. Quest’acqua però ha prezzi molto alti. Ci sono anche progetti per realizzare condotte che consentano di trasportare, all’occorrenza, le acque dissalate nei vigneti a secco”.

In conclusione quindi dobbiamo prendere atto che con i cambiamenti climatici i problemi legati alle carenze idriche saranno sempre più frequenti in tutto il globo, motivo per il quale sarebbe opportuno cominciare già da ora a lavorare in modo da produrre utilizzando la risorsa idrica in maniera più razionale così da ridurre le spese ed i m3 di acqua necessari per ettaro. Inoltre è il momento di valutare la realizzazione di infrastrutture idrauliche che consentano il riutilizzo delle acque reflue, in altri casi la dissalazione, e comunque la redistribuzione delle acque dalle aree in eccedenza.

 

Autore: La Redazione
©uvadatavola.com

 

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