Sud America, Cia: l’agricoltura non diventi merce di scambio

da Redazione uvadatavola.com

Si teme il sacrificio del capitolo agricolo per chiudere l’accordo su altri comparti d’interesse.

“Ci opponiamo da subito a eventuali accordi che barattino il capitolo agricolo con altre partite aperte, per chiudere il negoziato a ogni costo”. Questa la posizione della Cia-Agricoltori Italiani rispetto al negoziato Ue-Mercosur che è in fase di trattative internazionali.

Trapelano indiscrezioni che preoccupano -spiega la Cia-. Oltre alla nota questione delle quote all’import di carni bovine, già sollevata a livello comunitario, si paventa la concessione di non applicare i prezzi all’entrata per i prodotti ortofrutticoli e ulteriori contingenti tariffari per il riso. Ciò si tradurrebbe in nuove crisi di mercato in comparti già in enorme difficoltà, come il riso e l’ortofrutta. Basti vedere come stia precipitando la vicenda agrumicola in Sicilia in queste settimane.

Tra l’altro -evidenzia la Cia- non sono ancora chiari i profili degli eventuali vantaggi italiani ed europei in termini di accesso al mercato Mercosur (degli Stati del Sud America), tramite l’abbattimento tariffario per vino e olio di oliva. Oltre alla difficile situazione di numerose Indicazioni geografiche italiane nei Paesi oggetto del negoziato, che rende difficile poter ottenere rapidamente benefici concreti nel capitolo sulla tutela della proprietà intellettuale.

Riteniamo inaccettabile -sottolinea l’organizzazione degli Agricoltori Italiani- un accordo che ponga sacrifici al nostro settore. Dobbiamo considerare il blocco Mercosur, di fatto prevalentemente caratterizzato da Brasile e Argentina, come un esportatore netto di prodotti agricoli e non come un insieme di Paesi in via di sviluppo da sostenere con concessioni agricole.

L’Italia -conclude la Cia- sta già pagando un prezzo altissimo per le concessioni sul riso cambogiano previsto negli Eba. Non sarebbe più sostenibile creare nuove condizioni di crisi per altri comparti che, nel nostro Paese, sono di forte vocazione produttiva.

 

Fonte: Cia

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