Uva da tavola in Messico, mercato in crescita

Con circa 260mila tonnellate di uva prodotte l'anno e un'esportazione pari a circa il 60%, il comparto messicano continua a crescere

da uvadatavoladmin
uva da tavola in messico

Il comparto dell’uva da tavola in Messico è in continua crescita. Il mercato si è ingrandito a partire dagli inizi dagli inizi degli anni Novanta, a seguito dell’accordo di libero scambio con Stati Uniti e Canada.

Ora, stando a quanto reso noto da un articolo pubblicato su Vision Magazine, la produzione di uva da tavola in Messico ammonta a circa 260mila tonnellate l’anno, con un’esportazione pari a circa il 60%.

Secondo le stime, inoltre, nella stagione primaverile ed estiva, gli esportatori invieranno circa 24 milioni di cassette di uva da tavola al mercato statunitense.

La particolarità del mercato messicano

Stando ai dati forniti dalla California Table Grape Commission, il Messico è al decimo posto tra i Paesi produttori di uva da tavola a livello globale, dietro ai suoi principali competitor come Stati Uniti, Perù e Cile. Tra le cultivar della produzione messicana spiccano molte seedless (Cotton Candy, Timpson, Sweet Celebration, Sweet Globe e Autumn Crisp), ma è ancora presente una produzione di Red Globe

La caratteristica principale della produzione di uva da tavola messicana risiede nel fatto che si inserisce nella finestra commerciale compresa tra i mesi di maggio e luglio, quando i restanti Paesi produttori sono a corto di prodotto, inserendosi lungo la scia della stagione sudamericana e anticipando l’ingresso nel mercato dell’uva californiana. È durante la primavera, infatti, che il Messico svolge un ruolo centrale nella fornitura di uva da tavola nei mercati statunitensi e canadese, in particolar modo nello stato di Sonora, al confine tra Arizona e New Mexico. La raccolta dell’uva da tavola in Messico prende il via nei territori intorno la città di Guaymas, passando poi in quelli nei dintorni di Hermosillo e concludersi nei campi intorno alla città di Caborca, nel mese di luglio.

uva da tavola in messico

(Fonte: Grupo Alta)

Jalisco, la scommessa “Don Mario”

Il Grupo Alta, leader della produzione di uva da tavola in Messico, da qualche anno ha deciso di espandersi in una nuova regione di coltivazione nello stato di Jalisco, con un’operazione denominata “Don Mario“. Un territorio con un microclima particolare situato in una valle piatta e tropicale circondato da montagne e diversi vulcani, particolarmente vocato alla produzione di tequila. Una scelta dovuta anche agli effetti del cambiamento climatico, più evidenti nelle tre regioni di coltivazione, con ripercussioni anche sui tempi di coltivazione, ogni anno sempre più tardivi.

La motivazione, quindi, è prettamente legata alla volontà di arrivare in anticipo sul mercato, intorno alla fine di marzo, quando la fase di raccolta è terminata in Perù e volge al termine in Cile.

uva da tavola in messico

(Fonte: Grupo Alta)

Una produzione da svecchiare

Nel 2023 il Grupo Alta ha registrato un aumento del 90% della produzione di uva da tavola. In più, si stima che tra i prossimi tre – quattro anni la produzione nello stato di Jalisco potrebbe raddoppiare o triplicare quella dello scorso anno con almeno tre milioni di cassette.

D’altra parte, a livello varietale urge un aggiornamento: più della metà della produzione totale di uva da tavola messicana è infatti costituita da varietà tradizionali più vecchie, che avrebbero bisogno di essere sostituite per allargare l’offerta. Tra gli agricoltori si era parlato di eliminare la produzione di Perlettes, una varietà più vecchia, a bacca bianca e senza semi, con una entrata in produzione precoce. Un altro cambio è quello che ci si aspetta per la Flame, varietà rossa, senza semi e molto popolare in Messico, che potrebbe essere rimpiazzata per il 40% nei prossimi tre anni.

Le nuove uve che andranno a sostituire quelle già coltivate necessitano di meno manodopera, con una resa maggiore,  presentano meno difficoltà nella gestione e risultano più appetibili sul mercato. Tutto questo per ampliare le esportazioni oltre il mercato nordamericano, verso l’Asia, l’Europa e il Regno Unito. Attualmente, però, i collegamenti marittimi dal Messico sono ancora limitati, anche perché lo stato di Sonora, luogo di maggior produzione, è più vicino ai porti di Los Angeles o Houston. 

 

Silvio Detoma
©uvadatavola.com

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