Quella della frutta estiva non è una crisi occasionale: serve un nuovo approccio europeo

da Redazione uvadatavola.com

“Quella della frutta estiva non è una crisi occasionale: serve un nuovo approccio europeo”, afferma Davide Vernocchi coordinatore del settore ortofrutticolo dell’Alleanza cooperative agroalimentari.

“Ci sono dei problemi strutturali – continua Vernocchi – che devono essere analizzati e affrontati con uno sguardo non più circoscritto all’offerta di frutta in ambito nazionale, bensì allargando lo sguardo a ciò che fanno gli altri principali produttori europei, come Spagna e Grecia. Molti non sanno che la Spagna negli ultimi anni ha aumentato considerevolmente la coltivazione e che quest’anno ha immesso sul mercato europeo oltre 500mila tonnellate di sole pesche piatte. Si tratta di quantitativi che potremmo definire come minimo alquanto irrazionali e tutto ciò mentre in Italia, ma anche a livello europeo, non esiste neppure un catasto che censisca con attendibilità e precisione gli ettari investiti di pesche, considerata la non trascurabile parte di produzione che è fuori dalle Organizzazioni di produttori, non solo nel nostro Paese, e le sensibili differenze che si registrano nei costi di produzione tra Paesi”.

L’eccessiva offerta di prodotto che arriva da più parti – prosegue Vernocchi – e il frequente accavallarsi dei calendari produttivi, così come l’accentuarsi delle campagne che presentano gravi anomalie climatiche nel nord o sud Europa creano effetti negativi sulla tenuta dei prezzi e rendono ormai indispensabile che si cominci ad affrontare la questione dei contingenti produttivi a livello di frutteto europeo. Ciò non vuol dire, però, che sul piano interno non ci sia ancora molto da fare per provare a risolvere i problemi, anche se i nostri produttori già da tempo sono impegnati nella riconversione e programmazione delle produzioni. Bene ha fatto il Ministero a istituire un tavolo nazionale, che sarà convocato a settembre, per affrontare in maniera unitaria e in un’ottica di strategia nazionale tutti i principali problemi dell’ortofrutta. Chiediamo però che un’altrettanto urgente iniziativa di analisi-riflessione e di proposte sul futuro di questo comparto sia presa anche dalla Commissione Europea, onde evitare strategie del tutto incoerenti e incompatibili tra Paesi Ue, con conseguenze drammatiche nella gestione del mercato interno comunitario”.

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